Immaginate un mondo in cui tutto è dominato dalla tecnologia, dove ci sono telecamere che vi spiano ovunque e tutto il pianeta sfrutta un’unica rete condivisa: questo è il mondo di Watch Dogs 2, governato totalmente dal sistema cTos 2.0, versione aggiornata del software con cui ci siamo scontrati nel primo capitolo con Aiden Pearce a Chicago. Questa voltasi è scelta come location la città di San Francisco, e il nome del protagonista è Marcus Holloway, giovane nerd che entra a far parte dell’organizzazione DedSec e insieme alla sua crew cerca di sfidare il sistema, hackerando il prima citato cTos 2.0.
Inutile dire che mi aspettavo grandi migliorie da Watch Dogs 2, poiché il suo predecessore si era rivelato molto ripetitivo, alla lunga noioso e anche pieno di bug. Queste migliorie ci sono state sicuramente sia dal punto di vista visivo, sia per quanto riguarda la possibilità di non annoiarsi facendo delle missioni divertenti, ma spesso purtroppo anche molto simili tra loro.
La cosa che salta subito all’occhio del giocatore (che ha ovviamente giocato anche il primo capitolo) è il cambiamento di personalità del protagonista: ora non è più solitario e vendicativo, ma inserito in un gruppo di nerd come lui, divertenti ma allo stesso tempo ottimi programmatori e hacker, decisi a smontare l’idea di un cTos 2.0 impenetrabile. L’idea della crew di hacker mi è piaciuta molto, e tutto viene reso ancora più godibile dalle telefonate di gruppo che si svolgono durante il gameplay (non per forza solo durante le missioni), nelle quali spuntano anche discussioni divertenti, come il dibattito su chi potrebbe vincere definitivamente tra un alien e un predator in una lotta all’ultimo sangue!
Marcus viene equipaggiato con dei gadgets molto sfiziosi (acquistabili per mezzo di una stampante 3D), tra cui una pistola che fa svenire i nemici, un drone da terra e uno da aria che vi daranno grande aiuto nelle missioni, vista la buona articolazione delle mappe, e ovviamente lo smartphone, potenziato nelle opzioni di hackeraggio.
I potenziamenti potranno essere effettuati tramite un albero delle abilità: i primi saranno acquisiti tramite il numero di follower che avrete, mentre quelli finali si otterranno hackerando e raccogliendo dei punti abilità particolari sparsi per la mappa. Le missioni si dividono in principali, secondarie e in co-op, che però talvolta tendono a mischiarsi troppo con la trama principale e rendono tutto troppo caotico, questo perché la trama non aiuta a definire una storyline. Watch Dogs 2 comunque vi terrà impegnati facilmente per almeno 10/12 ore senza mai annoiare, grazie anche alla varietà delle missioni secondarie e le varie gare esistenti. In generale mi è piaciuto anche graficamente, i modelli e le animazioni sono ben fatti e non ho riscontrato nessun calo di frame. Ho notato qualche bug occasionale, ma tutto nella normalità per un open world di questo tipo. Quello che invece salta molto all’occhio ed infastidisce è la scarsa sincronizzazione tra il doppiaggio e il movimento delle labbra dei personaggi: capiterà di sentire la voce senza vedere la bocca muoversi e viceversa.
Watch Dogs 2 non è un gioco perfetto, e sicuramente si spera possa migliorare grazie a degli aggiornamenti, ma si lascia giocare con piacere e rappresenta effettivamente un salto di qualità rispetto al suo predecessore. Finalmente Ubisoft è riuscita a concretizzare meglio l’idea così maldestramente realizzata nel primo Watch Dogs.
Commenta per primo
Questo sito è protetto da reCAPTCHA e si applicano le Norme sulla Privacy e i Termini di Servizio di Google.