Power Rangers

power rangers 2017 recensione

Voto:

Una spolveratina, una bella lucidata, ed ecco che Hollywood è pronta a riportare in auge l’ennesimo cimelio degli anni ’90. È toccato ai Transformers, alle Tartarughe Ninja, e ora è arrivato il momento dei Power Rangers (anche se stavolta non c’è lo zampino di Michael “Bayhem”).

Film di questo genere sostanzialmente vengono realizzati per due motivi: la facilità di riciclare un’idea del passato sperando che abbia successo anche nel presente, e lucrare per quanto possibile sull’effetto nostalgia di chi certe cose le guardava da bambino, categoria nella quale rientro io, solo che con me il trucchetto della nostalgia non funziona, e diciamo che se proprio voglio fare un tuffo nel passato piuttosto mi riguardo le serie originali e mi faccio quattro risate pensando a quanto erano idiote. Sì perché anche se da piccoli vi facevano rimanere incantati davanti al vostro TV a tubo catodico (maledizione, mi fa sentire vecchio ricordare queste cose) non potete mentire a voi stessi: quella roba spesso era di una stupidità inverosimile, i Power Rangers su tutti, con le loro tutine di spandex che facevano scintille (??), i mostri di gommapiuma e le puntate tutte uguali. Allora però andava bene, erano altri tempi, venivano trasmessi in tv, gli episodi duravano poco, erano unici nel loro genere e quindi riuscivano ad esercitare un certo fascino in noi marmocchi privi di pensiero critico.

Tutta questa premessa per dirvi che, nonostante la sana curiosità di scoprire come LionsgateSaban avessero rinnovato il brand e la vaga speranza di lasciarmi stupire, io sono andato a vedere Power Rangers con le aspettative sotto le scarpe e la certezza che avesse una natura trash, eppure il film è riuscito lo stesso a fare a pezzi questa mia schermatura psicologica.

Chiariamoci: se c’è una cosa che alcuni film ci hanno insegnato negli ultimi anni, i cinecomic su tutti, è che ci vuole stile anche nel riproporre vecchie idee. Esistono film fatti bene e film fatti male, a prescindere da quanto possa essere discutibile il prodotto di partenza. Anche il trash, con la giusta spensieratezza, può intrattenere e regalare del sano divertimento: prendete ad esempio film come Machete o I Mercenari.

Power Rangers invece riesce ad essere solo irritante. Dall’inizio alla fine assistiamo a una scarrellata di scene spesso prive di una benché minima logica di base, dialoghi inutili, valanghe di cliché adolescenziali, messaggi di fondo (?) di una banalità disarmante e personaggi piatti, stereotipati e fastidiosi.

Senza farvi spoiler (perché non è mai una cosa carina) proverò ad elencarvi alcuni dei tanti momenti che mi hanno colare il cervello dalle orecchie:

  • Kimberly Hart, la (futura) Pink Ranger, discute con delle compagne (le classiche oche) nel bagno della scuola; queste prendono una foto dove sono insieme, tagliano via la parte con lei e se ne vanno. Kimberly raccoglie le forbici con cui è stata tagliata la foto, ci si accorcia i capelli e torna in classe.
  • Nel cuore della notte la Yellow Ranger, che essendo adolescente vive ancora con la famiglia, viene aggredita dalla villain Rita Repulsa. Si malmenano distruggendo mobili e pareti. La madre, il padre e i due fratellini della ragazza continuano a fare sonni tranquilli come nulla fosse.
  • Nonostante i ragazzi siano in grado di sfondare lavandini con una manata e saltare crepacci da parte a parte, ad un certo punto il Red Ranger se ne uscirà dicendo: “non siamo supereroi”. La mia reazione: https://youtu.be/D6TTNZ8jKgA

Ovviamente non finisce qui, tra le altre cose che offendono l’intelligenza altrui c’è anche l’estrema casualità con cui accadono gli eventi chiave della storia. I ragazzi trovano i medaglioni che daranno loro i poteri cazzeggiando con gli esplosivi in miniera, scoprono l’astronave di Zordon perché uno di loro perde l’equilibrio su un crepaccio e cade nella caverna in cui è sepolta, riescono a comporre il Megazord perché gli Zord si incastrano tra di loro per caso mentre precipitano in una voragine… non ci voleva tanto a rendere passabili certe soluzioni narrative, bastava contestualizzarle un po’ meglio, sforzarsi di renderle credibili quel poco che basta, in fondo ad un film di questo tipo gliele concederesti certe stupidaggini, ma qui si passa davvero il limite di ciò che è accettabile.

Il film soffre di un problema insito nella sua stessa natura: di base, è palesemente rivolto ai bambini, ma allo stesso tempo la maggior parte del suo pubblico è per forza di cose composto da quegli adulti che da piccoli hanno vissuto gli anni d’oro dei Power Rangers, e non si è trovato il modo di amalgamare bene le due cose. Agli occhi dei bambini di oggi il film potrebbe non risultare diverso dalle tonnellate di cinecomic a cui sono già abituati, se non per il fatto che è più noioso; se siete grandi, invece, ci saranno momenti in cui sentirete il vostro bambino interiore esultare dalla gioia, per poi essere zittito nuovamente dal rumore della vostra testa di adulto che sbatte contro il muro al ritmo di “perché?!”

Quasi tutto il film è di una noia mortale, per 3/4 del tempo non accade nulla di veramente interessante e non c’è azione, vi giuro che a un certo punto sono diventato proprio insofferente e sarei voluto andare via (e la scusa che sia un’origin story non regge, si potrebbero elencare numerosi esempi di altre fatte come si deve). L’unica cosa che davvero si salva sono gli ultimi 20 minuti circa, quelli in cui finalmente cominciano le scazzottate serie contro i mostri di pietra di Repulsa (credo una versione moderna e meno ridicola dei Putties) e il “boss finale” gigante, da affrontare ovviamente con Zord e Megazord. Praticamente ciò che costituiva il momento clou di ogni puntata della serie, solo che quelle non duravano 2 ore… Il via ai combattimenti finali lo darà un classico “Go Go Power Rangers” con gli Zord in corsa, e questo non potrà non farvi sussultare il cuoricino; tutta questa parte è incredibilmente fedele alle prime serie TV, nello stile e nelle intenzioni, incluso il Megazord che pur essendo stato rinnovato ricorda molto quello originale. Insomma arrivato a questo punto il film riuscirà ad essere abbastanza divertente, grazie a quel tipo di trash spensierato che ad un certo momento ho temuto non sarebbe mai arrivato.

In realtà qualche altra nota positiva da segnalare ce l’avrei, ad esempio i costumi: rispetto all’idea che mi ero fatto da immagini ufficiali e trailer, rendono benissimo ed è bello anche il modo in cui si “compongono” sul corpo dei ragazzi; in generale c’è da dire che gli effetti visivi non sono affatto male, salvo qualche eccezione. Poi ci sono un sacco di battute che alle volte sembrano scritte da un moccioso di cinque anni, altre riescono a strappare qualche sorriso, così come alcune citazioni ai film Marvel e ai Transformers. Dulcis in fundo, i componenti di spicco del cast Elizabeth Banks (Repulsa) e Bryan Cranston (Zordon): la prima interpreta più che degnamente la parte della villain, nonostante il suo personaggio sembri scritto sui tovagliolini del bar nella pausa pranzo (come tutti gli altri); Cranston invece è presente più che altro in motion capture, e suppongo che la sua partecipazione sia dovuta prevalentemente ad un legame affettivo con i Power Rangers, infatti nel caso non lo sapeste lui diede voce ad un paio di mostri delle vecchie serie e il Blue Ranger Billy porta storicamente il suo cognome.

Ovviamente le poche note positive non bastano a risollevare le sorti di un film complessivamente straziante, stupido e terribilmente irritante. Ci potevano essere tanti modi per dare nuova vita ai Power Rangers nel 2017 ed è stato scelto il peggiore, non ci hanno provato nemmeno un po’ a tirar fuori un film qualitativamente valido: ai difetti di cui già vi ho parlato, si aggiungono una regia anonima che a tratti scimmiotta Bay, e un montaggio che mi ha lasciato interdetto in più punti.

Considerate che l’intenzione di Lionsgate è quella di farne una serie cinematografica, tant’è che in questo hanno inserito anche una scena post-credits con riferimenti al Green Ranger (qui assente), ma sinceramente a vedere la mostruosa mancanza d’idee e impegno con cui sono partiti, direi che possiamo benissimo fare a meno di eventuali sequel.

Guarda la nostra video recensione di Power Rangers

RocketSimoon Articoli
Appassionato di film e videogiochi da quando c'erano ancora videocassette e floppy disk, da meno tempo anche di serie tv. Sono curioso per natura e per questo non specializzato in un unico genere, ma tendo a preferire horror, thriller e azione.

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