“Certe mattine iniziano bene, con un tè caldo e il cielo purpureo. Altre mattine, invece, iniziano senza tè e avvolte nelle tenebre. Quei giorni ti svegli e ti accorgi di aver perso il tuo tesoro. Te l’hanno rubato. Forse per sempre.”
Così comincia Leo’s Fortune, la storia di una strana palla di pelo coi baffi di nome Leopold, inventore e ingegnere che è riuscito a metter su un bel po’ di denaro con le sue creazioni, finché qualcuno non gliel’ha rubato lasciandogliene in giro un po’ come fossero le briciole di pane di Pollicino: una delle poche volte in cui in un videogioco viene spiegato perché ci sono monete sparse per i livelli!
Il gioco degli svedesi 1337 & Senri è uscito inizialmente come app per dispositivi mobili nel 2014 per poi approdare solo l’8 Settembre 2015 anche su PS4, Xbox One e PC con grafica migliorata. Sinceramente non giocherei mai un titolo del genere su touchscreen: rischierei di spaccare a metà il dispositivo per il nervoso! Si tratta fondamentalmente di un platform 2.5D con alcune sezioni puzzle, composto da 5 capitoli che racchiudono un totale di 20 livelli (+ dei livelli bonus sbloccabili). Parliamo di platforming puro: niente nemici da sconfiggere, ma solo tanto sudore freddo nel compiere i salti e qualche grattata di capo per risolvere gli enigmi.
Leo’s Fortune non prevede una selezione della difficoltà nelle impostazioni, ma dà totale libertà al giocatore sul modo in cui affrontare i livelli. Ogni livello prevede 3 obiettivi da completare: prendere tutte le monete, non morire mai e finire entro un tempo prestabilito, ma non è obbligatorio portarli a termine. Potreste quindi arrivare alla conclusione del gioco senza completarne nemmeno uno, che è un tipo di approccio estremamente casual che evidenzia la natura mobile del titolo. Se volete godervi davvero il gioco, però, vi consiglio di completare gli obiettivi previsti per ogni livello: io l’ho fatto e posso assicurarvi che alle volte è terribilmente difficile, ma tutto sommato non impossibile ed è solo facendo così che Leo’s Fortune è in grado di regalare grandi soddisfazioni e divertimento anche ad un pubblico di giocatori più rodati.
Data la scarsità di elementi che lo caratterizzano, a una prima occhiata Leopold potrebbe risultare un personaggio anonimo, ma dai primi minuti in cui ne prenderemo il controllo ci conquisterà col suo bizzarro accento dell’est Europa, le sue battutine, ma soprattutto le sue abilità. Il nostro protagonista è in grado di strisciare sulle superfici, saltare, gonfiarsi per planare e schiacciarsi per atterrare velocemente, tutte capacità che ovviamente dovremo imparare a padroneggiare alla perfezione per superare gli ostacoli che ci si pareranno davanti. In ogni capitolo infatti troveremo elementi aggiuntivi come ad esempio l’acqua o il vento, che contribuiranno ad aumentare progressivamente la difficoltà dei livelli e ci costringeranno a rivedere di volta in volta le varie meccaniche di gioco.
La risposta dei comandi è eccezionale e il gioco si rivela tecnicamente granitico, oltre a vantare un level design perfettamente all’altezza di alcuni dei platform più famosi. Gli errori commessi molte volte dipendono dalla mancata attenzione del giocatore, ma altre purtroppo no. Dico questo perché nell’ottica del voler completare tutti gli obiettivi saremo costretti a ripetere sicuramente i livelli più e più volte, poiché alcune sezioni contengono delle bastardate che la prima volta non sono assolutamente prevedibili e ci ritroveremo quindi a perdere una vita ingiustamente. Per fortuna in questi casi i checkpoint sono collocati in maniera intelligente e non saremo costretti a ripercorrere lunghi e tediosi tragitti prima di tornare nel punto dove abbiamo sbagliato.
Giocare a Leo’s Fortune è un vero piacere per gli occhi! I livelli sono dettagliatissimi e spaziano da ambientazioni boschive quasi fotorealistiche ad altre più steampunk e fantasiose, ma anche il nostro Leo non scherza e vedremo la sua pelliccia ondeggiare in base alle circostanze. Insomma, per quanto riguarda l’impatto visivo c’è stata una cura notevole, a parte qualche piccolissima sbavatura ogni tanto come un paio di fondali a risoluzione un po’ più bassa. Se l’occhio vuole la sua parte, anche l’orecchio non è da meno: la colonna sonora è meravigliosa e si incolla perfettamente alle varie atmosfere proposte, quindi anch’essa spazia molto tra melodie più rilassanti ed altre più energiche, per poi risultare particolarmente commovente nel finale.
Definire Leo’s Fortune un giochino da cellulare a mio avviso è degradante per l’ottimo lavoro svolto da questi sviluppatori, quindi mi fa molto piacere che sia riuscito ad approdare su console e PC, che sembrano in fondo essere le sue piattaforme ideali, nonostante qualche strascico della natura inizialmente mobile. Siamo davanti a un gioco in grado di rimanere impresso nella memoria per la sua bellezza e di divertire qualsiasi tipo di giocatore senza risultare mai noioso.
Chi avrà rubato l’oro di Leopold?
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