“Cosa rende un essere umano tale?” Si potrebbe affermare che la trama di The Talos Principle ruoti continuamente attorno a questa domanda e, non a caso, di esseri umani in questo gioco non se ne vede neanche uno. Impersoneremo infatti un robot senza nome, appena svegliatosi in un luogo misterioso dai tratti simili a quelli dell’antica Grecia, richiamato dalla voce tonante di Elohim (“Dio” in ebraico), un’entità invisibile che per tutta l’avventura ci chiamerà “figlio” e osserverà le nostre mosse, spesso ammonendoci sulle cose da fare e da non fare.
Ma se Talos quindi non è il nome del protagonista, a cosa si riferisce “il principio di Talos“? Si tratta di un principio filosofico che verrà spiegato nel corso della narrazione, per questo non voglio rivelarvi troppo al riguardo, vi basti sapere che nella mitologia greca Talos è il nome di un automa di bronzo indistruttibile, creato da Efesto per Zeus, il cui unico punto debole era una piccola porzione della caviglia dove era possibile vedere la vena nella quale scorreva il suo sangue.
La storia di questo gioco è un concentrato di filosofia e fantascienza, che per le tematiche trattate deve molto anche alle opere di Philip K. Dick. Il racconto non avviene in maniera classica, non ci sono cutscene (eccetto per il finale), ma è tutto lasciato alla volontà di scoperta del giocatore, attraverso la raccolta di registrazioni audio e interagendo con dei terminali contenenti diversi file di testo e un’entità virtuale di nome Milton, una sorta di software senziente adibito all’archiviazione dei file, con il quale ci troveremo spesso ad intavolare profonde discussioni sull’esistenza in maniera molto interattiva, grazie a molteplici possibilità di scelta delle frasi.
Messa così sembra una cosa complicata, invece non lo è affatto, visto che i documenti con i quali avremo a che fare ci daranno un quadro generale piuttosto chiaro su cosa siamo e dove ci troviamo, anche se per via della natura profondamente filosofica del titolo alcune tematiche rimangono volutamente aperte e soggette a diverse interpretazioni. L’unico aspetto che potrebbe davvero costituire uno scoglio per molti è che il gioco è interamente in inglese e ci sono molti testi che richiedono un’attenta lettura, ma non posso fargliene una colpa ai fini della valutazione complessiva.
C’è da dire che non si viene costretti a scoprire nulla che riguardi la trama, è una decisione rimessa al libero arbitrio (altro argomento ricorrente) del giocatore, che volendo potrebbe anche ignorare i terminali e ogni altra cosa, ma vi prego non fatelo, sarebbe una barbarie nei confronti dell’eccellente capacità del gioco di affrontare tematiche profonde e nei vostri, poiché vi perdereste molto di quello che può offrire.
Se la narrazione può essere in buona parte ignorata, il gameplay assolutamente no. Andando al sodo, The Talos Principle è un puzzle game in piena regola, di quelli che costringono ad utilizzare un bel po’ di materia grigia, giocabile in prima o terza persona. Il nostro scopo sarà per lo più trovare dei sigilli a forma di tetramini (i pezzi del tetris), che incastrati insieme in delle apposite serrature ci daranno di volta in volta accesso alle 3 diverse aree del gioco, le quali ripercorrono la storia umana con ambientazioni greco-romane, egizie e medievali, più una misteriosa torre che Elohim ci ordinerà spesso di non scalare. Le ambientazioni storiche si fondono sapientemente con elementi fantascientifici, i quali costituiscono il fulcro dei numerosissimi puzzle ambientali che dovremo risolvere per reperire i sigilli che ci servono. Tra noi e i tetramini si frapporranno ostacoli come barriere di energia, zone sopraelevate non raggiungibili saltando, mine di prossimità in movimento, telecamere di sicurezza armate ed altro ancora, ma dalla nostra avremo numerosi gadget, da sbloccare progressivamente, che ci permetteranno di oltrepassarli.
La curva di difficoltà degli enigmi e dell’apprendimento delle meccaniche di gioco è incredibilmente equilibrata e permette davvero a chiunque con un minimo di volontà di spremersi le meningi di riuscire a portare a termine il gioco con grande soddisfazione e senza dover ricorrere a Google (se lo fate siete dei vigliacchi!), senza che questo risulti mai ingiusto nei confronti del giocatore, anzi, quando rimarrete incagliati per molto sentirete la voce di Elohim che vi esorterà a risolverne prima altri, a tornare più in là perché sicuramente la soluzione vi si paleserà di fronte: ed è così! Questo accade per il semplice meccanismo naturale della nostra mente di diventare più abile nel comprendere come funziona il gioco e continuare ad elaborare i puzzle più complessi anche a livello subliminale, facendoci arrivare alla soluzione.
Anche nel gameplay torna il tema del libero arbitrio: il mondo di gioco è esplorabile come più ci piace e gli enigmi possono essere risolti nell’ordine che preferiamo, anche se poi alcune scelte risultano obbligate, poiché legate all’aver sbloccato dei gadget fondamentali e quindi aver risolto determinati puzzle.
Ogni area di gioco è composta da diverse stanze dove è possibile trovare i sigilli, più due bonus. 3 stanze in totale ci faranno accedere a dei giardini, in cui potremo sbloccare dei messaggeri da chiamare in aiuto (per un massimo di 3 volte, appunto) quando ne avremo bisogno, ma tutto ciò che faranno sarà lasciarci un messaggio abbastanza criptico sulla soluzione, che a volte spazzerà via ogni dubbio, altre no. Le altre stanze, invece, è possibile sbloccarle raccogliendo delle stelle in giro per il mondo di gioco, il che costituisce una grossa sfida aggiuntiva per i giocatori dediti al completismo, perché saranno di solito ben nascoste e raccoglierle sembrerà spesso un’impresa impossibile.
The Talos Principle visivamente è un gioco splendido e molto immersivo. Croteam (noti sviluppatori di Serious Sam) hanno utilizzato un motore di loro proprietà chiamato Croteam’s Serious Engine 4 ottenendo una grafica complessivamente fotorealistica, anche se a tratti è possibile notare qualche texture e alcuni modelli un po’ meno definiti e delle ombre non proprio eccezionali. L’ottima resa grafica è dovuta anche all’utilizzo di una tecnica chiamata fotogrammetria: detta in parole povere, consiste nell’estrapolare modelli 3D partendo da delle fotografie vere e proprie, il che permette di ottenere effetti molto più credibili delle semplici texture (questa tecnica è stata utilizzata anche in The Vanishing Of Ethan Carter).
Il gioco si dimostra solidissimo, grazie ad un frame rate stabile sui 60fps con rallentamenti sporadici, e non ho incontrato alcun tipo di bug. Nessuno. Ho provato a cercarli apposta, in particolare nelle situazioni in cui dei puzzle mi bloccavano, ho provato a “fottere il sistema” in più modi per risolverli in maniera scorretta nei momenti di frustrazione, ma niente, non c’è stato verso.
Alla grafica si accompagna anche un’ottima colonna sonora, composta da brani ispirati per lo più alla musica sacra corrispondente alle diverse epoche storiche delle ambientazioni, evidentemente studiata per non distrarre il giocatore dalla grande concentrazione di cui ha bisogno, ma fargli solo da sottofondo: un’accortezza che ho apprezzato molto e che ritengo molto importante per questa tipologia di gioco.
L’edizione Deluxe uscita su PS4 include anche l’espansione Road to Gehenna, che aggiunge ulteriori ore di gioco alla già longeva avventura principale, con sfide ancora più impegnative, portandoci anche alla scoperta di altri segreti riguardo la trama, motivo per il quale vi consiglio di giocarci solo dopo aver terminato il gioco base. Insomma un’espansione bella abbondante, di quelle che hanno pieno diritto e senso di esistere.
The Talos Principle si è rivelato un gioco completo: narrativa interessante e piena di significato, tanto gameplay, tecnicamente solido e artisticamente ispirato. Sicuramente non si tratta di un titolo adatto a tutti e molti potrebbero trovare ripetitivi alcuni enigmi, ma è un esperimento coraggioso e ben riuscito che alla fine lascia qualcosa in chi è in grado di apprezzarlo. Farà lavorare la vostra mente a 360° e vi ritroverete a riflettere sui temi trattati nella storia e sul modo in cui risolvere un puzzle molto difficile anche mentre non state giocando. Se amate i puzzle game e le storie di fantascienza è un gioco che non dovete perdervi per nulla al mondo.
Ora sta a voi scegliere se scoprire la verità scalando la torre o affidarvi ciecamente alle parole di Elohim.
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