Deadpool non è il solito film di supereroi. Prima dell’uscita al cinema ce l’hanno ripetuto più volte nei trailer e nelle (geniali) pubblicità sui social, ma è a partire dai titoli di testa che ce ne rendiamo effettivamente conto: il fermo immagine di un’auto ribaltata a mezz’aria nel mezzo di un incidente, del quale vengono inquadrati tutti i dettagli mentre a schermo compaiono titoli come “diretto da: uno pagato troppo”, il tutto sotto le note di questa canzone. Un biglietto da visita eccezionale!
Veniamo direttamente catapultati nell’azione e ci rendiamo presto conto che la trama del film, sebbene tratti le origini del personaggio, non lo fa nella maniera classica e lineare alla quale siamo stati abituati finora. Quello che ci viene mostrato fin da subito è un Deadpool già formato e coinvolto in uno scontro mentre è alla ricerca di un tale di nome Francis. Ciò che lo ha portato fino a questo punto ci viene mostrato attraverso dei lunghi flashback: Wade Wilson è un ex soldato delle forze speciali che ora si guadagna da vivere facendo il mercenario, incontra una bellissima donna e si innamorano, ma in seguito scopre di avere un cancro terminale per guarire dal quale arriva a sottoporsi ad un esperimento, che lo guarisce donandogli un fattore rigenerante assoluto, ma al contempo lo sfigura orribilmente. Dietro questi progetti si nascondono però loschi fini, quindi Wade decide di fuggire, per poi mettersi alla ricerca di chi potrebbe farlo tornare come prima, permettendogli così di poter tornare dalla propria amata.
La trama in fondo è tutta qui e non riserva colpi di scena sconvolgenti, considerando anche che molti aspetti legati alle origini del personaggio sono ben noti da anni, ma viene esposta in maniera tale da renderla efficace e godibile. Che poi diciamocelo, chi ha bisogno di intrecci complessi quando il protagonista è uno come Deadpool?
Il carisma del mercenario chiacchierone è talmente strabordante da bastare quasi da solo a reggere in piedi tutto il film, senza che questo si traduca in un aspetto negativo agli occhi dello spettatore. Non è il solito cinecomic anche perché non ci sono eroi o innocenti da salvare, Deadpool è mosso soltanto da ragioni egoistiche e fa a pezzi quelli che lo ostacolano senza pensarci due volte, motivo per il quale i comprimari Colosso e Testata Mutante Negasonica, appartenenti al gruppo degli X-Men, tentano spesso di portarlo sulla retta via cercando anche di convincerlo ad unirsi a loro, ma invano. Deadpool è consapevole di far parte di un film e sfonda prepotentemente la quarta parete rivolgendosi al pubblico, facendo battute sui costi di produzione, spostando la telecamera se non vuole che si veda una scena e decidendo quando far partire la musica. Sono numerosissime inoltre le citazioni ad altri film, serie tv o fumetti, anche della concorrenza, senza contare tutte le volte che Ryan Reynolds prende in giro sé stesso per i suoi ruoli precedenti (vedi Lanterna Verde), elogiando invece altri attori (uno in particolare). E’ più che evidente l’impegno dell’attore nel rendere al meglio il personaggio (dopo il disastro di Le Origini Di Wolverine) e ci è riuscito al di là delle più rosee aspettative! Io non sono un gran lettore di fumetti, ma qualche volume di Deadpool ce l’ho e mentre guardavo il film mi è sembrato che qualsiasi caratteristica fisica e comportamentale del personaggio corrispondesse fedelmente a quanto già visto su carta.
Gli sceneggiatori Rhett Reese e Paul Wernick hanno fatto un ottimo lavoro con dialoghi e battute che spesso spiazzano e sorprendono. Ci sono stati momenti in cui avevo le lacrime agli occhi per le risate e mi venivano veramente strappati applausi dalle mani. E’ chiaro come il tutto in generale sia stato costruito in maniera certosina per un pubblico di appassionati, che potranno godere di una miriade di citazioni e altri piccoli dettagli, ma si adatta perfettamente anche ad un pubblico più generico grazie a gag meno sofisticate o meramente fisiche, facendo sì che l’umorismo presente risulti equilibrato e mai troppo di nicchia o troppo becero. Sia chiaro però, l’obiettivo del film non è quello di piacere necessariamente a tutti quanto quello di rimanere perfettamente coerente al suo protagonista, aspettatevi quindi scene di sesso, tanta violenza esplicita, parolacce e doppi sensi a non finire: alla larga benpensanti e bambini. Per fortuna non c’è solo umorismo in Deadpool, anche perché francamente quasi due ore di sole gag in sequenza sarebbero state una scocciatura. I momenti comici sono intervallati da scene romantiche e drammatiche, legate al passato di Wade, la scoperta del cancro e gli esperimenti su di lui, oltre alle adrenaliniche scene d’azione, dando vita ad un perfetto incastro di generi che non annoia mai grazie ad un’ottima gestione dei tempi. Capita, ad esempio, che durante una scena molto drammatica arrivi una battuta totalmente inattesa, facendo in modo che lo spettatore venga continuamente schiaffeggiato tenendo alta la sua attenzione.
Deadpool è spettacolo allo stato puro, privo di qualsiasi pretesa di una morale d’apprendere o altre menate, d’altronde è il primo film di supereroi destinato ad un pubblico di soli adulti, che magari hanno solo voglia di un po’ di sano intrattenimento e non sentono la necessità di imparare l’ennesima lezioncina sulla differenza tra il bene e il male.
Questo film costituisce un esordio favoloso per il regista Tim Miller, alla sua prima esperienza su un lungometraggio. Cosa ha convinto la produzione ad affidare la regia di un progetto così importante ad un novellino? In particolare questo trailer per il gioco DC Universe Online (ironico, vero?). Una scelta che si è rivelata vincente, perché ha svolto un lavoro pulito e preciso, forse a tratti un po’ operaio, ma che sicuramente dà il meglio di sé nelle scene d’azione, sempre comprensibili e spettacolari anche nei momenti più concitati. Si fa spesso uso dello slow motion, senza che questo risulti mai fastidioso o pacchiano, mentre sono meno utilizzati gli effetti speciali, inseriti qua e là sapientemente e sempre di ottima qualità. Davvero esaltanti gli stunt fatti compiere a Deadpool mentre massacra i propri avversari e i combattimenti in generale, che assumono i connotati di folli danze al ritmo di sangue, mutilazioni, battute e pensieri fuori luogo come “non avrò lasciato il gas acceso?”
Voglio dedicare un’ultima considerazione alla versione italiana del film. Per quel che riguarda l’adattamento potete stare tranquilli e levarvi dalla testa qualsiasi dubbio sorto dalla visione dei trailer nella nostra lingua: il risultato finale presenta battute più fedeli a quelle originali e funzionano senza far storcere il naso. Un po’ fastidiosi invece i doppiaggi di Colosso e del villain, che hanno degli accenti stranieri resi in maniera troppo macchiettistica. Sicuramente lo riguarderò anche in lingua originale.
Deadpool non è un film esente da difetti, probabilmente si potevano caratterizzare meglio alcuni personaggi e rendere un po’ più spettacolare lo scontro finale, ma ci si può passare sopra. Mi sento di promuoverlo a pieni voti non perché sia un capolavoro, ma per il merito di osare tantissimo e farlo in maniera eccellente, rendendosi protagonista di una rivoluzione nel genere a cui appartiene, e poi è sicuramente il film sulle origini di un eroe (o meglio non-eroe) dei fumetti più fedele e meglio realizzato finora, capace di accontentare tanto i fan più esigenti quanto coloro che fanno per la prima volta conoscenza del personaggio. Alla fine della visione vi sentirete divertiti e gasatissimi, avrete subito voglia di riguardarlo ed è una cosa che andrà assolutamente fatta per riuscire a cogliere tutti i piccoli particolari sfuggiti la prima volta.
Davvero complimenti alla 20th Century Fox che ha reso possibile tutto ciò, facendosi anche perdonare gli errori del passato. Questo film potrebbe rappresentare un decisivo cambio di direzione nel suo universo cinematografico Marvel, portandolo a differenziarsi drasticamente da quello Disney per mezzo di nuovi cinecomic dai contenuti più maturi. Tra l’altro un seguito di Deadpool è già stato confermato: rimanete dopo i titoli di coda, perché il tizio in tutina rossa attillata ha da dirvi qualcosa al riguardo.
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