La giornata che ho passato al Romics è stata meravigliosa, come tutte quelle che passo alle fiere del fumetto. Non posso dire di essere una veterana, visto che solo da 2014 ho intrapreso il mio percorso da cosplayer e assidua frequentatrice di tali fiere, ma credo di aver acquisito una certa esperienza nel campo. Il Romics, a differenza del Lucca Comics, si concentra alla fiera di Roma in 4/5 padiglioni: uno dedicato interamente ai videogames, uno per i giochi da tavolo più vari stand, uno per i fumetti, uno con il palco per le premiazioni/eventi/gara cosplay; quindi, indossato il mio abitino da Gothic Lolita ho fatto il giro obbligatorio tra gli stand.
La fiera è abbastanza contenuta e ho potuto girare più volte alla ricerca di nuovi manga da leggere. Un piccolo tesoro che ho scovato è “My Hero Academia” di cui vi parlerò in un altro articolo. Il padiglione che mi ha più deluso è stato quello dei videogiochi. Voglio premettere che io non sono un’appassionata di videogiochi moderni, la mia ultima console è stata la PlayStation 2 e ora ho solo la Wii, sulla quale gioco esclusivamente a Just Dance; ciò mi fa entrare di diritto nella categoria dei “NON giocatori”, ma dedicare quasi totalmente il padiglione alla presentazione del nuovo gioco su Valentino Rossi mi pare esagerato. Naturalmente c’erano altre postazioni game, immancabile League Of Legends e i suoi “gamer professionisti” e altri stand di cui non conosco il nome né tantomeno i giochi che presentavano, però so che non riguardavano Just Dance altrimenti avrei potuto parlarvi di più riguardo a questo padiglione.
Per quanto riguarda gli altri, non ho molto da dire perché oltre le fumetterie e le case editrici, gli stand sono sempre gli stessi e vendono sempre le stesse cose, questo forse è l’unica noia di queste fiere, cioè che quando non hai nuovi fumetti da acquistare e vuoi buttarti sui gadget, trovi poche novità oppure è tutto troppo caro. Per fortuna ci sono i cosplayer ad allietare la giornata, alcuni sono stati davvero ingegnosi e simpatici, come questi in foto.
Anche questa edizione primaverile del Romics si è conclusa con incidenti e polemiche. Sembra quasi una consuetudine, se non succede qualcosa di strano al Romics non è il Romics! L’anno scorso durante l’edizione autunnale ci fu il problema delle orde di “bimbiminkia” che scavalcarono i cancelli per correre a vedere i loro “idoli”, tali youtubers di cui sinceramente non ricordo il nome. Invece quest’anno è stata purtroppo messa in mezzo la politica. Le fiere del fumetto erano l’unico baluardo ancora salvo dai tentacoli infetti della politica, l’unico luogo in cui trovare asilo da stupide controversie partitiche. Per chi non sapesse di cosa sto parlando, mi sto riferendo a ciò che è accaduto domenica 10 aprile, il giorno in cui io ero al Romics.
Verso il tardo pomeriggio, lo stand della Shockdom, nota casa editrice di fumetti “nati dal web” (ma non solo), è stato attaccato da un paio di esponenti di Casapound, per la precisione da Davide di Stefano, fratello del candidato sindaco di Roma. Dico tutto ciò solo a dovere di cronaca, non per avvertire i cari amici nerd della capitale (sarcastic mode: ON). Chiudendo questa piccola parentesi, continuo con il racconto dell’accaduto, che tra l’altro è stato ripreso dagli stessi “attentatori” e messo su Youtube. Il piccolo e coraggioso balilla ha finto di inciampare e ha versato della Coca Cola sui fumetti, poi ha iniziato a inveire contro gli standisti chiedendo di “quel fumetto di merda”. Il fumetto in questione è: “Quando c’era LVI”, scritto da Daniele Fabbri, disegnato da Stefano Antonucci e colorato da Mario Perrotta, una parodia sulla vita di Mussolini ai giorni nostri. In copertina c’è LVI ritratto a testa in giù, forse a Di Stefano dava fastidio che avessero stampato il fumetto al contrario e voleva solo avvertirli di sistemare l’errore. Ok la smetto con il sarcasmo.
Il danno procurato da questo gesto infame è stato di circa mille euro; hanno danneggiato fumetti che non c’entravano niente con questa questione, visto che le 500 copie di “Quando c’era LVI” erano già finite da tempo. Dal mondo fumettistico e non sono poi arrivati tanti messaggi di solidarietà alla Shockdom e condanna agli autori di questo gesto ignobile.
Ma non possiamo riassumere il Romics solo con questo gesto. Questa edizione possiamo definirla come un tributo a Go Nagai, autore di manga e anime che sono entrati nella storia, parlo di: Goldrake, Jeeg Robot, Mazinga e il celeberrimo Devilman. L’autore giapponese ha ricevuto il premio “Romics d’Oro” consegnato direttamente dal Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, alla cerimonia erano presenti anche Gabriele Mainetti e Claudio Santamaria, regista e protagonista del film campione d’incassi “Lo chiamavano Jeeg Robot”. In uno dei padiglioni era stata anche allestita una mostra dedicata interamente ai suoi “robottoni”, con disegni originali autografati, gadget e cosplayer perfetti.
In conclusione, il Romics si merita a pieno titolo la nomea di seconda fiera più importante d’Italia. Ora ci vediamo al Comicon di Napoli!
A presto!
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