Stories: The Path of Destinies (PS4)

Voto:

Non c’è nulla da fare, ormai qui su Nerdevil quando si tratta di videogiochi mi ritrovo sempre a recensire titoli di nicchia, semisconosciuti e prevalentemente indie, ma è più forte di me, mi piace troppo spulciare il PlayStation Store in cerca di giochi interessanti di cui non si sente parlare.

In questa recensione vi parlerò di Stories: The Path of Destinies, un originale action-RPG in visuale isometrica che fa delle scelte narrative il suo fulcro principale. Il protagonista è Reynardo, una volpe antropomorfa che lotta al fianco della ribellione contro l’oppressione dell’Imperatore rospo e il suo esercito di corvi. Durante le sue avventure conosceremo anche il suo amico coniglio Lapino e una sua vecchia fiamma, la gatta Zenobia. La strada che porterà Reynardo a scontrarsi con l’Imperatore prevede ben 24 conclusioni possibili, ma solo 4 di queste sono quelle fondamentali per sbloccare il vero finale della storia e portare a termine il gioco, ma non temete, è un percorso meno tortuoso di quel che possiate pensare e a me ci sono voluti appena 6 tentativi per imboccare la via giusta, anche perché ad un certo punto sarà il gioco stesso a darvi dei piccoli suggerimenti per mezzo di alcuni simboli, evitandovi l’eventuale strazio di ripetere per sbaglio strade già battute. La sensazione generale che dà è quella di dover trovare la combinazione esatta per poter aprire una serratura. Narrativamente, il riavvolgersi degli eventi è giustificato da un libro magico che il protagonista ha con sé.

Giunti fin qui vi starete giustamente chiedendo se tutto ciò non comporti un certo livello di ripetitività, beh la mia risposta è “nì”: anche se i percorsi sono sempre gli stessi, alcune meccaniche vi permetteranno di trovarci sempre qualcosa di nuovo, ma soprattutto le diverse storie in cui incapperete contribuiranno a mantenere alti attenzione e morale. Nonostante la trama di base non sia nulla di particolarmente originale, ogni percorso riserverà colpi di scena favolosi ed un umorismo intelligente fatto di autoironia e citazioni continue, il tutto tenuto insieme dall’unica e stupenda voce di un narratore, che interpreterà con timbri diversi i vari personaggi e farà commenti divertenti durante i momenti più action.

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Il tabellone dei finali

Stories però non è un gioco interamente narrativo e le occasioni per menare le mani abbondano. Il combat system è puramente action, composto da semplici combo, prese e un sistema di contrattacco che sembra ispirarsi ai giochi della serie Batman Arkham. Sulle prime troverete i combattimenti legnosi e piuttosto lenti, ma andando avanti vi renderete conto che si tratta di una caratteristica voluta: qui entra in gioco l’anima RPG del titolo, che per mezzo di un sistema di punti esperienza da acquisire durante i combattimenti, permette di sbloccare nuove abilità, abbastanza varie da consentirci di personalizzare al meglio Reynardo a seconda del nostro stile di gioco. Oltre alle abilità attive il protagonista ha un guanto con 3 slot per inserirvi particolari gemme, che garantiranno vantaggiose abilità passive. Avremo a disposizione 4 spade da utilizzare in battaglia, ognuna con poteri diversi tra i quali guarigione, fuoco, ghiaccio e super velocità; queste non saranno tutte disponibili da subito, ma dovremo man mano sbloccarle tramite un sistema di crafting, utilizzando materiali trovati in giro per le mappe presso appositi banchi da lavoro. Un altro strumento da poter sfruttare nei combattimenti è un rampino, fondamentale in alcune piccole fasi platform, ma utile anche per attrarre a sé gli avversari più lontani. A tutto ciò si unisce un graduale aumento di varietà e pericolosità dei nemici, così che, rispetto alle prime fasi di gioco, vedremo il gameplay diventare sempre più dinamico e profondo, quindi anche più divertente.

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Ognuna delle 4 spade del nostro arsenale ci consentirà, man mano che le sblocchiamo, di accedere a nuove zone delle mappe precedentemente attraversate, utilizzandole come chiavi per degli appositi portali. Nonostante questo ci permetta di trovare sempre cose nuove da fare, rimane il fatto che queste si contano sulle dita di una mano e, ritrovandoci a ripercorrerle spesso, saremo presto assaliti da un forte senso di déjà-vu, finendo per smettere di esplorarle e correre dal punto A al punto B per arrivare il prima possibile alla conclusione della storia che stiamo portando avanti in quel momento. Purtroppo questo tenderà a farvi passare la voglia di scoprire tutti i finali possibili, facendovi fermare a quelli necessari per sbloccare il finale definitivo.

Graficamente Stories è un titolo molto piacevole da guardare, grazie a modelli ed ambientazioni in cel-shading che gli conferiscono uno stile proprio. Ad un primo sguardo non sembrerebbe, ma il gioco gira su Unreal Engine 4, difatti anche se i modelli dei personaggi sono piuttosto semplici e le ambientazioni un po’ grezze, le animazioni sono ben realizzate, ma soprattutto sono presenti effetti di luce e particellari davvero suggestivi, in particolare quando si utilizzano i poteri di fuoco e ghiaccio in dotazione alle spade del protagonista.

Ingiustificabile l’instabilità del frame rate, che sfocia in piccoli freeze anche in zone prive di nemici o comunque con una quantità insignificante di elementi a schermo, rendendo a tratti l’esperienza frustrante. Trascurabili invece alcuni piccoli bug e glitch.

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“Cosa potrebbe andare storto?” Beh, non sarà raro per Reynardo morire nei modi peggiori, ad esempio annientando l’universo.

Non fatevi ingannare dall’aspetto fiabesco e da cartone animato, Stories: The Path of Destinies sarà in grado di stupirvi e divertirvi anche se siete giocatori navigati grazie a trovate originali, un gameplay equilibrato ed una buona longevità.

Accompagnate l’eroico Reynardo nei suoi numerosi e tragicomici destini: ognuno di essi lo renderà più forte e consapevole. I più filosofi tra di voi potrebbero anche trarne un significato profondo!

RocketSimoon Articoli
Appassionato di film e videogiochi da quando c'erano ancora videocassette e floppy disk, da meno tempo anche di serie tv. Sono curioso per natura e per questo non specializzato in un unico genere, ma tendo a preferire horror, thriller e azione.

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