Destiny 2 (PS4)

destiny 2 recensione

Voto:

A distanza di 3 anni dall’uscita di Destiny ci ritroviamo a mettere finalmente le mani sul suo successore Destiny 2, che sembra avere le stesse ambizioni.

L’approccio al titolo è fantastico e le missioni principali ci portano in luoghi suggestivi e meravigliosi in grado di farci apprezzare la grafica del titolo, anche se forse sotto questo punto di vista si poteva fare un po’ meglio. I brani della colonna sonora poi aggiungono quel qualcosa in più che rende il titolo maggiormente godibile e a volte sembra coincidano persino con lo stato d’animo del nostro guardiano.

Una novità interessante di Destiny 2 è la presenza di un vero e bellissimo filo narrativo, in cui si racconta la perdita della nostra Luce e il suo ritrovamento assieme ad altri 3 nuovi poteri. Al termine della storia principale la mappa si popolerà di altre missioni, articolate in modo parallelo alla trama, che includono sia le classiche pattuglie che i numerosi eventi casuali. Ci sono anche dei veri e propri dungeon molto brevi chiamati “Settori perduti“, dove si potrà ottenere una ricompensa dopo aver ucciso il mini-boss della zona. Tutti questi extra ci ricompenseranno sempre con nuovi pezzi d’armatura, armi, engrammi leggendari ed esotici per i nostri PG. Le classi invece sono le solite: Cacciatore, Titano e Stregone.

Le microtransazioni, che temevo particolarmente in questo sequel, fortunatamente si sono rivelate abbastanza marginali, poiché permettono di acquistare solo elementi secondari come emote o Astori, e poi sia la moneta di gioco che gli oggetti acquistabili con denaro vero si possono trovare in-game negli Engrammi Luminosi (ottenibili dopo il livello 20). Almeno per ora, sembra che Bungie sia stata davvero attenta a non rovinare l’esperienza di gioco con questa novità.

Lo Stregone

Le armi e le armature come al solito sono divise per: comune, non comune, raro, leggendario ed esotico. Ne sono davvero centinaia, disegnate in modo impeccabile e con una fantasia unica, ma d’altronde a questo ci aveva già abituato bene il primo Destiny.

Il nuovo titolo di Bugie ci sorprende anche nel PVP, dove i cambiamenti sono stati radicali: per ora troviamo solo il 4vs4 in modalità libera e competitiva. Questa modifica rende fondamentale il lavoro di gruppo nel Crogiolo, perché facendone a meno il più delle volte si viene asfaltati dalla squadra avversaria. Anche la divisione degli slot in armi cinetiche, energetiche e distruttive rende lo scontro molto più tecnico, facendo al contempo in modo che sia tutto molto meno caotico di prima. A fronte di tutto questo, il gioco risulta davvero appagante se affrontato in team, ma per contro molto frustrante in solitaria.

Ad arricchire la nostra esperienza di gioco contribuiscono inoltre le Prove dei Nove, un evento PVP dove due squadre da 4 giocatori si scontrano in un match competitivo; si dovranno ottenere sette vittorie per ricevere in premio nuovi e potenti armamenti. In occasione dell’evento della prima settimana, Bungie ha inserito persino una nuova mappa dedicata appositamente alle Prove dei Nove.

Una delle nuove armi esotiche

Ci ho messo un po’ per recensire il titolo perché ho preferito aspettare l’uscita della prima Incursione del gioco, dal titolo “Il Leviatano“. Appena arrivata mi ci sono immerso immediatamente e il risultato è stato interessante: entrati nella mappa ci si accorge subito di quanto sia immensa nonché articolata l’area di gioco, suddivisa in più piani con tantissime strade da percorrere e sicuramente molti segreti. L’ambientazione, accompagnata come sempre da una bellissima colonna sonora, l’ho trovata eccezionale, le sfide da affrontare sono notevoli, e il tutto è piacevolmente arricchito dall’introduzione di nuove armi e armature. Rispetto alle vecchie incursioni questa appare molto più difficile, e sarà indispensabile una squadra affiatata e assolutamente precisa in ogni movimento per completarla. Da questo punto di vista mi ritengo davvero soddisfatto del lavoro di Bungie.

Altra nota positiva è la nuova gestione del clan, che ora ha una sua schermata dove troviamo le indicazioni su come ottenere nuovi armamenti e potenziamenti. Ovviamente tutto si dovrà fare con almeno due persone del clan in squadra ed ogni PG dovrà collezionare dei punteggi settimanali; questa nuova impostazione funziona bene e riesce a trasmettere ai giocatori quel senso di appartenenza al clan che nel primo Destiny era quasi inesistente.

Raid “Il Leviatano”

Dopo svariate ore di gioco posso confermare che Destiny 2 continua come il suo predecessore a perseguire l’obiettivo di differenziarsi dagli altri sparatutto in prima persona, riuscendoci peraltro benissimo. Il titolo gira molto bene su console e personalmente non ho riscontrato alcun problema degno di nota, anche se so di molti utenti che sono stati ripetutamente disconnessi dal gioco: il problema a quanto pare dipendeva da alcune connessioni fibra, ma ora sembra che molti abbiano risolto.

Una delle poche note dolenti che ho potuto notare è l’elevata facilità delle missioni: molte sono semplici anche affrontate da soli, figuriamoci in due o tre guardiani! La difficoltà si fa sentire raramente nelle missioni principali e si manifesta in modo più evidente nel Cala la Notte.

Data la natura di Destiny 2, dopo aver completato tutte le missioni nelle mappe di gioco si viene catapultati nella solita routine settimanale delle sfide per ottenere equipaggiamento più potente, e non ci si può sottrarre se si vuole diventare sempre più forti (ma questo noi lo sapevamo già). Questo comunque era il seguito di Destiny che tutti volevamo: Bungie ha perfezionato il gioco portandolo ad un livello nettamente superiore, arricchito da molte più ore di gioco che precedono la solita routine dei drop. Un lavoro davvero ben fatto che merita di essere almeno provato da tutti gli appassionati di FPS.

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Appassionato soprattutto di videogiochi, sono riuscito a coadiuvare ciò al mio lavoro, riuscendo cosi ad avere sempre una scusa buona per una partitella assieme ad amici.

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