Inhumans è la nuova serie televisiva Marvel di ABC, sviluppata da Scott Buck, che ha per protagonista la famiglia reale Inumana di Attilan. La prima stagione (dalla durata di 8 episodi) racconta le vicende di Freccia Nera, Medusa, Gorgon, Karnak e Crystal alle prese col colpo di stato del loro parente stretto Maximus, assetato di potere e in cerca del rispetto che è convinto gli sia stato a lungo negato.
Questa serie portava con sé un sacco di aspettative, e per quanto alcuni la considerassero solo un riempitivo per la programmazione di ABC nel periodo di Ottobre/Novembre, in attesa di Agents of Shield, per altri era una nuova occasione per far sì che il Marvel Cinematic Universe si espandesse ulteriormente, arricchendosi di nuovi ed interessanti personaggi. Ci è riuscita? Più no che sì.
Partendo dal presupposto che Inhumans inizialmente avrebbe dovuto essere un film, e che solo in seguito è stato ripensato per diventare una serie TV, non si può dire che questo passaggio non si sia sentito. La trama avanza abbastanza bene nei primi 3-4 episodi, poi ha un brusco rallentamento durante il quale vediamo la famiglia reale risolvere le loro questioni irrisolte sulla Terra, dopodiché torna a pieno regime negli episodi 7 e 8. Questo dà quasi la sensazione che 2-3 episodi su 8 siano stati inseriti per annacquare la storia e che il tutto si sarebbe potuto concludere prima, riducendosi (guarda caso) alla durata di un film attuale.
C’è da dire, però, che il vero problema della serie in fondo non è questo, ma la sensazione che Inhumans sia totalmente distaccato dal resto del MCU. Va chiarito che non mi riferisco al mancato citazionismo di altri eventi o personaggi (che non avrebbe fatto male onestamente parlando), ma proprio al fatto che non si capisca bene come la serie si collochi all’interno dell’universo Marvel e che addirittura sembri ambientato in un altro universo narrativo. Per rendere il tutto più chiaro: se il MCU è l’Unione Europea, allora Inhumans è l’Islanda.
Un altro grosso problema della serie è la presenza di alcuni buchi di trama e il modo in cui alcune scene sono girate. Queste due cose tendono spesso e volentieri a rompere l’immedesimazione dello spettatore, che è quasi costretto a soffermarsi su questi momenti per cercare di comprendere se ha capito male o se è la scena che è andata proprio in un determinato modo. Un vero peccato se consideriamo che lo show ha i suoi buoni momenti in cui tende a catturare l’attenzione come il fuoco attira una falena, ma se quella magia viene spezzata con sufficiente frequenza, allora la falena non si troverà mai abbastanza vicina alle fiamme di Inhumans e cercherà un’altra fonte di luce.
C’è da dire che gli attori protagonisti fanno del loro meglio per sopperire alle mancanze della serie e la maggior parte di loro riesce nell’intento. Il rapporto tra Freccia Nera (Anson Mount) e Medusa (Serinda Swan) è rappresentato benissimo dai due attori, così come il legame quasi fraterno che lega Karnak (Ken Leung) e Gorgon (Eme Ikwuakor). Purtroppo non si può dire lo stesso di Crystal (Isabelle Cornish) che tende ad essere inespressiva il 90% dello screen time e il restante 10% fa quasi ridere, soprattutto quando deve interagire col suo cane teleporter Lockjaw.
Il ruolo di cattivo della serie è riservato al fratello di Freccia Nera: Maximus (denominato “il folle” nei fumetti e interpretato da Iwan Rheon nella serie). Sicuramente è lui il personaggio che più brilla tra tutti i membri della famiglia reale, e il fatto che in questa rivisitazione della storia sia umano potrebbe far storcere il naso all’inizio, ma in realtà apre una strada completamente nuova e inesplorata. Infatti, come sarà visibile fin da subito, il sistema di caste che gli Inumani utilizzano non è perfetto, e sarà proprio questo che permetterà all’Inumano che ha avuto la peggior Terrigenesi possibile di salire al potere. Maximus dimostra così agli Inumani (che si consideravano superiori rispetto agli umani) che chiunque, indipendentemente da chi sia, può raggiungere qualsiasi obiettivo, dando il via a quella che lui definisce “era di Maximus” e portando il popolo dalla sua parte.
Inhumans non è una serie perfetta, anzi, è ricca di potenziale inespresso e in alcuni casi espresso male, tuttavia ogni tanto si riesce ad intravedere ciò che avrebbe potuto realmente essere. Quindi con un po’ di paura, ma colmi di speranza, non resta che attendere un’eventuale seconda stagione (possibilmente senza Scott Buck) e magari un crossover con Agents of Shield, per introdurre davvero gli Inumani nel MCU nel miglior modo possibile.
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