“Ciao, piacere di conoscerti.”
Quante volte si pronuncia questa frase? Moltissime, immagino. Quante volte, invece, ci si sofferma a soppesarne il senso? Poche, molto poche.
Presentarsi ad una persona, spesso, viene considerata una semplice formalità, fatta di strette di mano, sorrisi e domande di circostanza. Risulta difficile fermarsi e riflettere su ciò che è accaduto, i mille impegni che affollano la nostra mente reclamano tutto il tempo che possiamo ottenere. Non lo si deve sprecare per queste minuzie, giusto? Dipende.
Poniamo che la persona con cui si è interagito fosse particolarmente antipatica, naturalmente si preferirà evitare di ripensare a quell’avvenimento specifico; ma, di preciso, cos’è che si è vissuto in quel momento? Un Incontro, una particolare commistione di esperienze e sensazioni, irripetibile, sempre differente rispetto al precedente e al successivo. Ecco, su ciò credo valga davvero la pena ragionare.
Ne è la riprova il volume che mi accingo a presentarvi: Ave – Nice to meet you, una raccolta di dieci storie, di dieci pagine, realizzate da dieci autori differenti ed incentrate sul tema dell’Incontro e di come possa essere determinante nella vita delle persone, qualunque corso essa prenda dopo.
Edito da Attaccapanni Press (casa editrice indipendente che ha già all’attivo titoli come Grimorio, Melagrana e la serie Crescent), Ave consiste in un’antologia di racconti a fumetti scritti e disegnati da autori emergenti o al proprio debutto cartaceo.
Il progetto nasce grazie ad una campagna di crowfunding su Indiegogo e debutta a Lucca Comics & Games 2017, dove si aggiudica il premio istituito dalla Fiera per la migliore autoproduzione a fumetti.
Le storie narrate all’interno del volume non presentano una linea narrativa comune, sono autoconclusivi, unici proprio come lo sono gli Incontri. Ed altrettanto speciali come quelli che restano impressi nella memoria.
Le trame spaziano dal Fantasy allo Slice of Life, accomunati da solide sceneggiature capaci di coinvolgere grandemente il lettore: gli autori riescono a costruire narrazioni eccelse che, in appena dieci pagine, riescono a relazionarsi con chi ne fruisce non solo a livello di attenzione, ma anche di empatia con i personaggi e le loro vicissitudini.
Ogni racconto è un piccolo gioiello, capace di far sorridere, di lasciare una sensazione agrodolce o di invitare il lettore a riflettere, sulla storia appena letta e anche su sé stesso. Tutte le storie presentano molteplici chiavi di lettura, legate sia alle vicende narrate sia al modo di intenderle del lettore, riuscendo nel compito tutt’altro che semplice di non risultare banali o già visti.
Essendo molteplici gli stili di disegno, penso si possa semplicemente dire che ogni autore ha applicato egregiamente il proprio, conferendo così una grande varietà e vivacità al volume. Mi permetto di aggiungere un piccolo tecnicismo da “addetti ai lavori”: ho trovato particolarmente azzeccata la scelta di lasciar disegnare e letterare i balloon dagli autori stessi, favorendo una composizione dei dialoghi e delle voci fuori campo che meglio si amalgama con la storia, il suo stato d’animo e le emozioni con cui si relaziona.
Un altro punto a favore dell’impostazione delle tavole credo si possa riscontrare nell’utilizzo delle vignette, nelle loro forme e nel loro posizionamento che a volte rinuncia alla sicurezza della “gabbia” in favore di sperimentazioni narrative ben bilanciate, che non creano mai dubbi sull’ordine di lettura.
A malincuore mi tocca segnalare solo un piccolissimo difetto: in un paio di casi mi è capitato di trovare parole tra le quali mancava la spaziatura, ma a fronte della bellezza di questo volume e del vero e proprio miracolo compiuto dalla Attaccapanni Press credo si possa ampiamente perdonare una piccola svista di editing (che comunque non inficia sulla fruibilità delle storie).
Concludendo non posso che consigliare a tutti questa perla del fumetto indie, con l’auspicio che il vostro Incontro con essa sia tanto speciale quanto lo è stato il mio.
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