Catalogare i generi è sempre stato un cruccio comune per tutti i recensori, siano essi di musica, film o videogiochi. Diverse volte, però, anche i più dotti appassionati si trovano di fronte ad opere che sfuggono all’hashtag a tutti i costi e che si collocano in un’area grigia dai contorni sfumati, prendendo componenti da più generi e mescolandoli in modi a volte riusciti.
Cos’è quindi Night in the Woods? È un walking simulator? Forse. Un gioco action? No, questo di sicuro no. Una grande storia? Sì, qui ci siamo. Di sicuro, l’ultima fatica di Infinite Fall, pubblicata da Finji, è tremendamente Indie e non potrebbe essere altrimenti. Un gioco nato grazie ad un grande supporto della community che l’ha sostenuto tramite una campagna Kickstarter di successo, e che probabilmente non avrebbe mai visto la luce sotto le ali di un grande publisher.
Forte di dialoghi sempre accattivanti e quantomai profondi, la storia racconta le avventure di Margaret Borowski, una gattina antropomorfa che tutti chiamano semplicemente Mae. Oramai, complici anche fantastiche opere come Bojack Horseman, il pubblico è abituato ad associare figure animali (e rispettivi stereotipati caratteri) a situazioni di vita “umana” reale e Night in the Woods non fa eccezione in questo senso.
La vita di Mae è costellata, purtroppo, di insoddisfazioni, rabbie represse e fallimenti, non ultima la decisione di abbandonare il college dopo essersi duramente resa conto che lo studio non era nelle sue corde. A completare il deprimente quadro concorrono i suoi genitori, persone che hanno veramente a cuore le sorti di Mae ma che non possono vantare un proficuo dialogo con la figlia e che, in più parti della trama, sono concentrate sulle difficoltà economiche che la famiglia sta attraversando.
Per fortuna Mae può contare sulla presenza dei suoi amici, Gregg su tutti, seguito da Bea e Angus, oltre ad un nutrito gruppo di conoscenti delle scuole. Col proseguire della storia si impara a conoscere anche i lati più segreti di questi ottimamente caratterizzati personaggi e i dialoghi a scelta multipla indirizzeranno le vostre curiosità sui loro aspetti che più vi intrigano. Ad esempio, il difficile reinserimento di Mae nel tessuto sociale di Possum Springs potrà prendere pieghe molto giocose e scanzonate se deciderete di passare più tempo con Gregg, o divenire più duro ma al contempo più profondo qualora decidiate di spendere le vostre giornate con Bea.
Qualunque siano le vostre scelte ci sono altre centinaia di dialoghi opzionali in cui potrete perdervi e tutti concorrono a creare un quadro più dettagliato e verosimile delle dinamiche che investono Possum Springs. Questa inoltre si configura come la tipica cittadina del midwest americano, dove la vita scorre lentamente, lontana dagli schiamazzi, dal traffico e dalle perdizioni delle grandi metropoli. Allo stesso tempo è facile notare come una piccola comunità come questa, soprattutto in tempi di crisi economica, porti molti giovani a desiderare di evadere alla ricerca di maggiori opportunità lavorative e, perché no, ludiche altrove.
È in questo senso molto intelligente il sottile attacco che Night in the Woods porta alla società consumistica contemporanea, attraverso tristi quotidiane storie che vedono grandi catene di fast food rimpiazzare piccoli negozi locali o il sempre crescente disinteresse delle giovani generazioni nei confronti di biblioteche e cultura in generale, in favore di forme d’intrattenimento più immediate.
Con l’incedere della trama capirete ben presto che qualcosa di molto più oscuro ed inspiegabile si nasconde in questa calma cittadina. Senza anticiparvi niente, posso dirvi che il gioco, dalla metà in poi, cambia toni e si trasforma in una caccia all’ignoto che la sgangherata truppa di Mae porta avanti con non troppo successo. In alcune fasi è innegabile che vengano toccate vette di sceneggiatura incredibili e non sono rari momenti in cui un verrete attraversati da un brivido dietro la schiena.
Ho volutamente aperto la recensione accendendo i fari sulla sceneggiatura di Night in the Woods per meglio far intuire quale sia il piatto forte di tutta l’offerta ludica. Chi scrive però è decisamente più orientato a cercare nel gameplay la ricchezza di un titolo. Certo è che di fronte ad una storia così bella, molti hardcore gamers saranno capaci di farsi abbracciare dalla narrazione dell’ultimo lavoro di Infinite Fall, ma al contempo mi permetto di avvertire tutti coloro che in un videogame cercano soprattutto la componente puramente ludica: in Night in the Woods non si gioca! Si guida semplicemente il personaggio principale per le vie 2D di Possum Spring cercando di risolvere gli enigmi presentati. Le parti in cui il videogame cercherà di impegnarvi in qualche minigioco sono mal riuscite e spesso inutili, incapaci di appagare il palato di chi cerca un po’ di azione in più (fatta eccezione per il discreto rimando a Guitar Hero).
A dirla tutta tutto ciò non rappresenta un problema per chi sa a cosa va incontro, ma è ovvio come Night in The Woods si configuri come il gioco ideale solo per una determinata nicchia di giocatori che è abituata alla lettura di un buon libro o di una graphic novel. Ad inasprire l’avvicinamento al gioco concorre la necessaria conoscenza della lingua inglese dato che non è stato tradotto in altre lingue. I dialoghi sono davvero bellissimi, non c’è altro modo per definirli, ma prevedono la conoscenza di idiomi anglosassoni e dello slang. In poche parole, se il vostro inglese è solo quello scolastico vi consiglio decisamente di girare alla larga da questo videogame.
Superati gli scogli da cui un recensore deve giustamente mettervi in guardia, potrete passare svariate ore (più di 10 per una singola run) cullati dalla splendida colonna sonora composta da Alec Holowka. Un’insieme di tracce mai banali, sognanti e ben scritte che accompagneranno le vostre avventure adeguandosi al ritmo di gioco e alle vicende vissute, aumentando sapientemente la vostra ansia nelle situazioni più intriganti.
Anche lo stile grafico 2D accarezzerà i vostri occhi riportando la mente ai cartoni animati prescolastici che tutti da bambini, almeno una volta, abbiamo guardato. Come potete vedere nelle immagini, non stiamo parlando di un comparto grafico muscoloso da tripla A, ma sicuramente è stato fatto un gran lavoro sul piano dello stile e della caratterizzazione visiva. È da segnalare, per tutti quelli che si appassioneranno alla componente artistica del gioco, che una volta terminata almeno una run sarà possibile ammirare, nella sezione extra, anche i bozzetti e gli schizzi dei creatori che, già nella fase embrionale del gioco, dimostravano di avere le idee decisamente chiare.
È doveroso chiudere questa analisi rimarcando ancora una volta la bontà dello storytelling, soprattutto nella dolcezza e nella semplicità con cui vengono trattati alcuni temi spinosi per ogni persona che si trovi in quell’ardua fase di crescita tra adolescenza ed età adulta. Tanti piccoli drammi quotidiani vengono magistralmente raccontati in Night in the Woods e sarà impossibile non sentirsi coinvolti dalle tenere insicurezze di Mae. Tutti noi abbiamo provato, nella nostra vita, almeno una di queste sgradevoli sensazioni: essere esteticamente inadeguati, non accettati da una comunità di amici, non compresi dai genitori, nel luogo sbagliato o nel posto sbagliato o semplicemente annoiati e senza una via precisa.
Il modo in cui Mae vivrà queste difficoltà, molto probabilmente, vi farà puntare il dito sullo schermo della vostra Nintendo Switch (o sulla TV) e vi farà esclamare: “Ah! Vedi?! Allora non sono solo!”. A mio parere, però, tanta bontà narrativa non è controbilanciata dal gameplay che definirei del tutto insufficiente. È ovvio che l’obiettivo di Infinite Fall non era quello di portare sulle vostre console un action game tutto sangue e sudore, ma qualche minigioco in più (e magari di migliore qualità) avrebbe giovato tantissimo all’offerta ludica generale.
Night in the Woods è un videogioco molto più… video che gioco, e probabilmente ad alcuni di voi andrà benissimo così. Se siete tra coloro che sanno apprezzare ritmi anche surrealmente lenti e sanno perdersi in una trama magistralmente raccontata (ma poco giocata) allora potete aggiungere anche una stella alla valutazione generale. Per tutti gli altri mi sento caldamente di valutarne bene l’acquisto ponderando con attenzione le proprie inclinazioni. Se per voi il gameplay è tutto ciò che conta in un videogame, Night in the Woods può rimanere tranquillamente sullo scaffale.
Special thanks to Finji
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