Magic: The Gathering è un gioco che non ha bisogno di presentazioni. Se state leggendo questo blog molto probabilmente siete appassionati di cultura nerd e in tal caso non potete non conoscere il gioco di carte collezionabili più famoso del mondo, inventato nel lontano 1993 dall’americano Richard Garfield. Magari potete averlo odiato per aver sottratto giocatori di ruolo ai tavoli casalinghi per portarli a quelli delle ludoteche (il tutto splendidamente rappresentato da Jhon Kovalic in Dork Tower), ma non potete non aver mai sentito parlare di terre, creature e tappo 2.
Ora tutto questo si affaccia anche al mondo dei videogiochi. Molti obietteranno che di giochi riguardanti Magic ne esistono a bizzeffe, partendo da Magic Workstation, passando da Magic Online e finendo per tutti gli altri. Tutti questi titoli erano però strettamente legati al gioco cartaceo, qui invece parliamo del primo ECG (Electronic Card Game) dedicato al gioco della Wizards che vive di vita propria.
Prima di cominciare a parlare del titolo facciamo una doverosa premessa. Il gioco è in closed beta e non c’è ancora una data di uscita effettiva, quindi qualsiasi cosa scritta in questa sede potrebbe essere diversa nel gioco finale, tant’è che lo scorso 22 Marzo è uscito un mega-aggiornamento che ha già cambiato un po’ di carte in tavola.
Detto questo possiamo far partire il gioco. In home page verranno immediatamente visualizzate le 3 quest giornaliere o, se ne avete già fatta qualcuna, quante ore mancano all’ottenimento della nuova, il percorso giornaliero di 3 vittorie che garantisce un reward in gold e carte, ed il percorso settimanale di 5 vittorie con un succoso pacchetto in palio. Nulla di particolarmente innovativo, ma sicuramente invoglia a giocare per vincere e non solo a “giocare X carte blu” per poi concedere.
La schermata dei menù è semplice ed intuitiva. In alto a destra abbiamo le classiche impostazioni, il forziere, le wildcard (che vi spiegherò più avanti) e l’elenco delle risorse, sia shop che valuta di gioco. In alto a sinistra abbiamo invece il pulsante per tornare in home page, uno per andare all’elenco dei mazzi, un altro per poter sbustare i nostri pacchetti ed infine quello per andare allo store.
Molti di voi ora staranno scalpitando per sapere com’è effettivamente un game, ma che partita volete affrontare senza un mazzo? E che mazzo volete fare senza bustine? E poi, diciamocelo, i più bei ricordi di un giocatore di Magic comprendono più le sbustate che le partite. Quella sensazione da bustina di Schrödinger dove dentro può esserci virtualmente qualsiasi carta; e vi dirò che in questo caso è ancora più vero.
Trattandosi di una beta, il gioco ci regala una manciata di bustine per cominciare la nostra collezione. Queste fanno parte delle uniche 4 espansioni tuttora disponibili, le due del blocco Ixalan e le due di Amonkhet. In ogni busta ci sono 8 carte di cui una sempre rara, MA con una sorpresa. Infatti dalle bustine possono uscire delle blank card chiamate Wildcard, che potranno diventare qualsiasi carta voi desideriate con l’unico limite della rarità, quindi una wildcard comune potrà essere trasformata solo in una comune e via dicendo. Inoltre, in alto a destra, sarà presente l’icona di un forziere con una barra: quando raggiungerà il 100% vi garantirà carte in più. Tutte le carte uscite oltre il 4x daranno automaticamente una percentuale aggiuntiva per non essere sprecate.
Ora, personalmente credo che se confermata anche nella versione finale la cosa sia molto intelligente ed invogli a comprare buste, però mi viene da fare una riflessione sulle carte che potrebbero essere rese disponibili in futuro. La scelta potrebbe essere o quella di creare delle espansioni prendendo carte esistenti da tutto il gioco o andare di pari passo con il cartaceo e far uscire le stesse espansioni man mano che escono nel mondo reale.
Il vantaggio della prima opzione sarebbe la creazione di un meta ad hoc per il gioco online che quindi camminerebbe con le proprie gambe, ma ciò comporterebbe un’immane dose di lavoro di playtesting per sapere cosa mettere dentro quei box. La seconda opzione sarebbe più semplice dal punto di vista realizzativo, ma porterebbe i giocatori del cartaceo a chiedersi perché sbattersi per giocare online un meta già esistente, tagliando fuori così una fetta di mercato. Vedremo cosa decideranno a fine beta.
Ultima nota riguardante le bustine è lo store: da esso potremo scegliere se acquistarne di nuove o con soldi reali (anche se l’opzione non è ancora disponibile) o tramite valuta di gioco, che per adesso si accumula solo tramite le quest. In futuro, probabilmente saranno disponibili anche altre feature come playmat, buste di protezione e simili (tutte cose puramente estetiche).
Passiamo ora alla creazione di un mazzo. Il gioco ha in realtà già 10 mazzi pronti per essere giocati basati sulle carte che avete precedentemente sbustato, uno per ogni combinazione di due colori (quindi rosso-verdi, verdi-blu, eccetera). Nel caso vogliate creare un mazzo per conto vostro invece potete cliccare su “New deck” e cominciare a divertirvi. L’interfaccia di creazione è decisamente semplice ed intuitiva con classici filtri per colore, tipo e costo di mana. Unico neo è la mancanza del filtro per espansione, ma è il classico errore veniale riscontrabile in una versione beta. Sopra ogni carta ci sono quattro rombi grigi che saranno illuminati di azzurro se possedete copie di quella carta o verde se avete messo copie di quella carta nel mazzo.
Una nota: essendo solo quattro le espansioni disponibili non potrete affidarvi ai tanti siti esterni con mazzi standard competitivi. Però esiste già una wiki dedicata ad Arena con mazzi interessanti.
Finito di comporre il nostro bel mazzo di 60 carte, magari anche completo di 15 carte di sideboard, si potrà finalmente cominciare a giocare. Per ora c’è solo una modalità di gioco disponibile, ovvero constructed, ma sicuramente in futuro ne saranno inserite ulteriori tra cui il draft. Per ora non preoccupiamocene.
Finalmente veniamo al succo, e sinceramente sono rimasto positivamente sorpreso dalla chiarezza dell’interfaccia di gioco. Una volta deciso se tenere la nostra mano di sette carte appena pescata o effettuare un mulligan, ci troveremo davanti al tavolo da gioco visto dall’alto, dove nella parte bassa sono segnate le icone rappresentanti le nostre fasi di gioco insieme ai nostri punti vita e nella parte alta invece quelle dell’avversario. La fase corrente avrà l’icona di un colore diverso dalle altre per identificarla.
Quando giocheremo le nostre carte esse si adageranno delicatamente sul tavolo e quando le tapperemo si scuriranno e vi comparirà su il simbolo della freccia. Magari qualcuno potrà storcere il naso in quanto abituato a ruotare le carte di 90°, ma vi posso assicurare che non capire quali carte sono tappate e quali no è impossibile.
Di base, se non avremo carte o abilità da giocare, il sistema passerà il turno per noi, ma potremo sempre scegliere di bloccare una determinata fase in maniera da scegliere sempre noi quando passare o meno, cosa utile se si vuole “bluffare” qualche carta.
Le carte sul campo avranno sempre visibili il disegno e i valori di forza e costituzione, ma in caso si voglia leggere per completo il testo si dovrà cliccare su di esse con il pulsante destro. La scelta non mi è piaciuta particolarmente di prima acchito, ma con il passare delle partite mi sono abituato senza problemi. Belle le animazioni delle carte con, per esempio, i volanti che levitano sul campo di gioco.
Qualora si avranno effetti o carte da poter giocare, il sistema chiederà sempre se si vuole mettere qualcosa in pila o se risolvere gli effetti simulando alla perfezione il gioco vero. Non ho mai avuto problemi a giocare carte durante la fine del turno dell’avversario o creare pedine in fase di blocco.
Il gioco, nonostante sia ancora incompleto, è tecnicamente ben fatto. Mi viene però da fare un’ultima riflessione: troverà spazio sul mercato? Negli ultimi anni il mercato degli ECG è stato occupato da giochi come Hearthstone e Duel Links, che hanno dalla loro il vantaggio di portare delle partite estremamente rapide, adatte per un gioco online. Magic: The Gathering Arena invece riprende pari pari il gioco cartaceo, il che significa che le partite tendono a durare quanto quelle reali (se non di più) con la svantaggio di doverti fidare dei server, sperare che l’avversario rimanga di fronte al PC senza ragequittare, che sappia usare i comandi, e così via.
Le armi per ottenere successo ci sono, tutto sta nel vedere se saranno utilizzate nel modo giusto.
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