Che piaccia o meno, l’universo che i Marvel Studios sono riusciti a costruire negli ultimi 10 anni rimarrà sicuramente nella storia del cinema, e ad oggi è ancora ineguagliato nonostante molti tentino di adottare lo stesso metodo. Avengers: Infinity War dunque non si pone come un film qualsiasi, ma come un vero e proprio evento che rappresenta il culmine di un’unica mastodontica storia portata avanti attraverso ben 18 film, sicuramente non tutti validi, ma quantomeno funzionali allo scopo.
Tuttavia ci tengo a sottolineare che non siamo ancora davvero alla vetta della montagna, dato che a maggio del prossimo anno spetterà ad Avengers 4 (di cui non è stato ancora rivelato il titolo perché sarebbe uno spoiler di Infinity War) concludere un’epoca del Marvel Cinematic Universe e dare inizio a importanti cambiamenti.
Un film di questa portata, oltre ad hype ed entusiasmo stratosferici, comporta però delle aspettative altrettanto alte, e prima dell’uscita uno dei timori più grandi riguardava il villain Thanos, perché non è un segreto che i Marvel Studios abbiano difficoltà a portare sul grande schermo dei cattivi veramente validi, soprattutto quando sono potenti come lui, e sbagliare anche stavolta sarebbe stato un errore imperdonabile.
Invece è tutto incredibilmente all’altezza delle aspettative, e per qualcuno probabilmente andrà anche oltre. Ma prima di spiegarvi il perché di questo voglio rassicurarvi: sarà una recensione completamente priva di spoiler, come d’altronde tutte le altre presenti sul nostro portale, ma è bene specificarlo dato che il timore di farsi rovinare le sorprese in questo caso è (giustamente) molto alto.
La trama di Infinity War in fondo si può riassumere in pochissime parole: il folle Thanos sta raccogliendo tutte e sei le Gemme dell’Infinito che gli darebbero un potere illimitato, dunque l’universo è in pericolo e bisogna fermarlo prima che sia troppo tardi. Ovviamente trattasi di un’impresa tutt’altro che semplice, che nonostante il lavoro di squadra metterà alle strette gli eroi Marvel, e anche se detta così potrebbe sembrare qualcosa di piuttosto banale fidatevi, non lo è.
Il film sorprende di continuo e in questo senso un plauso va innanzitutto alla campagna pubblicitaria, che nonostante la grande mole di immagini e video pubblicati non ha lasciato mai trasparire alcunché di significativo. I colpi di scena sono tanti, e spesso talmente imprevedibili da lasciare pietrificati. Probabilmente vi ritroverete ad uscire dalla sala piuttosto storditi. In alcune scene però risiede uno dei difetti più evidenti e probabilmente inevitabili di un film così massiccio: nonostante le quasi 2 ore e 40 di durata, certe cose, anche importanti, accadono in maniera troppo repentina, privandole forse del giusto pathos che avrebbero meritato. Questo chiaramente è applicabile solo ad alcuni avvenimenti, mentre altri hanno ricevuto spazio e approfondimento a sufficienza.
Come in tutti i film Marvel, anche in Avengers: Infinity War è presente una buona dose di umorismo, che più che in altre occasioni ho trovato ben bilanciato e mai troppo fuori contesto, ma qui poi entrano in gioco anche parametri molto soggettivi. Per darvi un’idea del mio, sappiate che non ho apprezzato alcuni momenti comici di Doctor Strange e mi ha irritato l’umorismo “frizzante” di Thor: Ragnarok (tant’è che ne ho fatto una parodia).
Sarà che a controbilanciare bene le risate ci pensano dei momenti fortemente drammatici e tensivi, che a volte racchiudono anche una bella profondità. Tra le altre cose, ho apprezzato molto l’approfondimento del rapporto tra Thanos e Gamora, e lo spazio dato ancora una volta ai timori e le fragilità di Tony Stark, che lo affliggono sin dall’invasione dei Chitauri del primo Avengers. Molto carina anche una scelta che è stata fatta per Hulk.
Purtroppo in un film così ricolmo di personaggi non si può pretendere che siano approfonditi tutti al meglio e ad esempio anche Steve Rogers colpisce meno di quanto ci si aspetterebbe. Quantomeno tutti gli eroi presenti abbiamo avuto modo di conoscerli bene in precedenza e qui l’alchimia che si crea tra di loro è bellissima, specialmente quella tra Tony e Doctor Strange. I personaggi meno caratterizzati del film sono sicuramente quelli dell’Ordine Nero (gli scagnozzi di Thanos), fatta forse eccezione per Fauce d’Ebano, ma visto il ruolo che ricoprono non è una cosa che pesa granché.
Thanos invece è stato reso meravigliosamente, la sua è una follia lucidissima: nella sua testa tutte le atrocità che compie sono a fin di bene, il suo intento (per assurdo) è eliminare la sofferenza dall’universo portandovi “equilibrio”. Praticamente un dittatore spaziale. Ci è dato modo di comprendere bene il perché delle sue azioni, e persino scoprire un suo lato più emotivo, e tutto ciò unito alla sua smisurata potenza lo rende in assoluto uno dei migliori villain del Marvel Cinematic Universe, se non addirittura uno dei migliori mai visti sul grande schermo.
Un’ultima considerazione va al comparto tecnico. A parte qualche dettaglio che ogni tanto stona, gli effetti visivi sono fenomenali, e raramente si percepisce quel fastidioso “effetto videogame” riscontrabile in altri film Marvel. Poi lodevole come al solito la regia dei fratelli Russo, che hanno dato vita a scene d’azione pulitissime nonostante il caos intrinseco del film.
Oggettivamente parlando, Avengers: Infinity War non si può definire un capolavoro assoluto, ed era impossibile che lo fosse vista l’enorme quantità di contenuti presenti al suo interno. Su molte imperfezioni si è disposti a chiudere tranquillamente un occhio, ma ciò non toglie che ci siano. Questo comunque non esclude che si tratti di un’operazione straordinaria in grado di andare anche oltre le altissime aspettative di partenza.
È un film epico, adrenalinico, divertente e drammatico. Si piazza senza dubbio al primo posto tra i capitoli degli Avengers e sul podio del Marvel Cinematic Universe, potendo anche vantare la presenza di un villain stratosferico come Thanos. Non potevamo chiedere di meglio.
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