La Mia “Mini” Nostalgia – Uno sfogo sull’invasione di console da retrogaming

playstation classic gaming nostalgia

Con il trascorrere degli anni le memorie passate, i ricordi dei bei momenti, sono tra le cose più belle che si hanno. Anche in materia di videogiochi, parlare con gli amici dei propri titoli preferiti, di quello che si è provato giocandoli, delle vecchie partite online, soprattutto dopo tanto tempo fa sempre scaldare il cuore.

Non c’è voluto molto prima che questo calore venisse sfruttato dalle grandi aziende per alimentare le proprie entrate, in particolar modo in un periodo storico nel quale gli anni ’80 e ’90 sono particolarmente in voga nella cultura pop. Ma la vita moderna spesso è fin troppo frenetica e caotica per mettersi a star dietro ad apparecchi di quasi 40 anni fa, e in casa lo spazio non è mai abbastanza. Come fare?

nes originale e nes classic mini

L’utente medio non ha voglia né tempo di cercare, installare e smanettare con emulatori di alcun tipo, non gli verrebbe neanche mai in mente, ed ecco che Nintendo, da sempre grande maestra nel marketing, pianta il “seme della discordia” per qualcosa di più grande: il NES Mini. Quella che può sembrare una becera mossa di mercato (riciclare una console del passato solo per far leva sulla nostalgia degli acquirenti, annunciando inoltre l’incompatibilità della Switch con la Virtual Console) nasconde in realtà una grande verità sul mondo moderno, sia videoludico che non.

Il consumatore preferisce acquistare un prodotto bello pronto e confezionato, magari anche sovraprezzato, invece di perdere tempo ad ingegnarsi con soluzioni più “caserecce” ed economiche. Questo è all’incirca lo stesso motivo per cui nel campo della telefonia Apple e Samsung spadroneggiano da anni, sebbene negli ultimi tempi si siano fatti strada anche i prodotti Huawei e Xiaomi, alternative economiche che il più delle volte non si rivolgono tanto all’utente appassionato, quanto a quello “casual”, che per l’appunto guarda il prezzo prima di ogni altra cosa.

Ed è questo che le edizioni “Mini” delle console Nintendo puntano ad essere, versioni “user friendly” delle piattaforme di gioco che hanno fatto la storia. Si propongo a prezzi tutto sommato accessibili per le nostalgiche tasche dei giocatori più attempati (su cui fanno maggiormente leva), sono estremamente facili da trasportare ed immediatamente utilizzabili, ponendosi in generale come una delle soluzioni ideali per chi ha poco tempo da dedicare al gaming, magari a causa del lavoro.

playstation classic scatola

La goccia che ha fatto traboccare il vaso dopo NES, SNESCommodore 64 e Neo Geo Mini però è stata PlayStation Classic. Giustamente vi chiederete: perché una singola console, di fatto identica alle altre della stessa tipologia, dovrebbe rappresentare un gran problema? La risposta non giace in così piena vista, ma è da ricercare nella linea aziendale di Sony.

Oltre al fatto che la PlayStation si avvicina già di più ai videogiochi moderni, essendo la prima console ad aver puntato sul 3D, e quindi le manca l’appeal del vero vintage fatto di giochi 2D un po’ più difficili da reperire, il punto sta nel modo in cui Sony si è rapportata con il consumatore finora. Avendo volente o nolente “vinto” nell’attuale generazione, grazie ad un’ampia base installata e diverse esclusive di successo, la compagnia si è sentita spesso in diritto di “dettar legge” e non ascoltare il volere degli utenti, andando quindi a snaturare il suo motto “4 the players”, complice anche all’assenza di una concorrenza concreta negli ultimi anni.

Se Microsoft ha voluto puntare molto sulla retrocompatibilitàSony ha potuto dire di no, avendo già i numeri per contrastare questa scelta di mercato e trovando più proficuo piazzare edizioni rimasterizzate quasi a prezzo pieno, senza che nessuno se ne lamentasse. Difatti le “Remastered” hanno segnato in maniera importante questa generazione.

the last of us remastered comparison

Continuando così, rischiamo che anche la prossima console Sony non presenti la retrocompatibilità con i titoli PS4, andando a creare una manovra di marketing a dir poco scorretta, con la riproposizione di ennesime riedizioni dei giochi provenienti dalla generazione precedente: un “effetto The Last of Us Remastered” amplificato. Inoltre si potrebbero perdere remake davvero meritevoli come quelli di Shadow of the Colossus, Crash o Spyro, che rischiano di fare la fine di alcune “HD Edition” per PS3, chiuse nel loro sistema morente.

Sony avrebbe l’opportunità, con PlayStation 5, di creare un parco titoli immenso e spazzare davvero via la concorrenza, ma l’arrivo di PlayStation Classic a mio parere non lascia presagire nulla di buono. Nella peggiore delle ipotesi, se questa console avrà successo il malato sistema delle remastered potrebbe estendersi dai giochi alle console, con una sempre maggiore proposizione sul mercato di questi prodotti ed una chiusura direttamente proporzionale alla retrocompatibilità.

retrogaming consoles collection

Ad ogni modo solo il tempo potrà dirci effettivamente come si svilupperà la situazione, ma le radici sono state piantate, la proficua macchina della nostalgia è stata avviata ed ora la possibilità di una retromarcia dipende solo dal responso degli utenti.

Per essere chiari, la mia intenzione non è quella di demonizzare in toto le mini-console: pur avendo ancora il disco e la console originali, una partita a Metal Gear Solid su PlayStation Classic me la farei comunque volentieri. Temo solo che una manovra di mercato apparentemente così “in linea con i tempi” possa degenerare sconvolgendo e snaturando il nostro modo di essere videogiocatori, trasformando della sana nostalgia in freddo denaro son(y)ante.

Lorexio Articoli
Professare l'eclettismo in un mondo così selettivo risulta particolarmente difficile, ma tentar non nuoce. Qualsiasi medium "nerd" è passato tra le sue mani, e pur avendo delle preferenze, cerca di analizzare tutto quello che gli capita attorno. Non è detto che sia sempre così accurato però.

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