Parlare di videogiochi che non siano Red Dead Redemption 2 o Super Smash Bros. Ultimate in questo periodo è alquanto difficile. Bisogna davvero essere degli appassionati hardcore per poter trovare la voglia (e, ahimè, il tempo) di giocare qualsiasi altro titolo che non sia uno dei due capolavori sopramenzionati. Sotto certi aspetti è un vero peccato, dato che non è raro, in questa parte dell’anno, che buonissimi videogame vengano oscurati da produzioni tripla A che possono contare su una potenza mediatica assolutamente incontrastabile.
Mutant Year Zero: Road To Eden entra di diritto a far parte di quella categoria di ottimi giochi usciti nel periodo sbagliato. Per fortuna a dar maggior prestigio e luminosità al titolo sviluppato da The Bearded Ladies ci ha in parte pensato il servizio Xbox Game Pass. Infatti il titolo è scaricabile addirittura dal Day One, gratuitamente, per tutti coloro che hanno sottoscritto questo abbonamento con mamma Microsoft.
Così mi ritrovo a recensire il secondo strategico a turni di fila dopo il mediocre Achtung! Cthulhu Tactics e, e più in generale il terzo quest’anno, se contiamo anche l’eccellente Mario + Rabbids: Kingdom Battle – Donkey Kong Adventure. Un genere che sta vivendo un ottimo momento e che, a quanto pare, avrà molto da dire anche nel 2019. Mutant Year Zero per fortuna si colloca di diritto tra i migliori giochi in questo campo e lo fa grazie alla sua spiccata personalità, l’ottimo comparto grafico e il solido gameplay. Ma andiamo con ordine…
Ciò che balza subito agli occhi dell’ultima fatica di The Bearded Ladies è senz’altro il setting generale, da cui deriva il bizzarro character design. Le stesse immagini promozionali, che coinvolgono due dei 5 personaggi giocabili, ovvero Bormin (un intraprendente uomo-maiale) e Dux (un fastidiosamente sarcastico uomo-papera), non possono che catturare l’attenzione di qualsiasi videogiocatore. Ed è pertanto un piacere notare, con l’avanzare dell’avventura, che è stata riservata parecchia cura alla creazione di un mondo coerente nella sua follia post-apocalittica, dai personaggi alle sorprendentemente variegate ambientazioni, passando per i numerosi nemici.
Il tutto viene esaltato dal sempreverde e affidabilissimo Unreal Engine 4 che dà il suo meglio soprattutto in dettagli come la luminosità dinamica, i riflessi e i modelli dei personaggi. Si segnala, qui e lì, solo qualche nemico e qualche texture meno curata, ma in generale il comparto grafico/artistico è sempre di ottimo livello.
Per completare il discorso sulla sezione artistica, anche il sonoro compie il suo dovere, proponendo non solo suoni efficacemente campionati, ma anche una recitazione (in lingua inglese) coinvolgente e una colonna sonora composta da tracce perfettamente adeguate al contesto, seppur non memorabili. Le belle illustrazioni che contraddistinguono alcuni filmati, invece, sono poco più che una bella idea sprecata. La loro qualità è assolutamente fuori discussione, ma se fossero state usate più abbondantemente, avrebbero potuto donare un ulteriore tocco grottesco/noir al gioco.
Lo sviluppatore ha inoltre colto nel segno anche per quanto riguarda il gameplay, senza comunque discostarsi molto dai canoni del genere. Alcune sezioni dello stesso sono state trattate in un modo a dir poco manieristico (mi viene da pensare soprattutto all’albero di crescita dei personaggi), ma il meccanismo che gestisce il tutto è così ben oliato che chiunque riuscirà a governare il gioco dopo un paio d’ore. I combattimenti prevedranno sempre 3 dei nostri 5 personaggi selezionabili confrontarsi con organizzatissime squadre di nemici chiamati Ghouls. Ogni personaggio può spendere 2 punti azione per turno (a meno di non applicare determinati bonus legati alla crescita dell’eroe) ed è quindi chiaro che l’oculato utilizzo degli stessi è necessario per garantirsi la vittoria.
A tal proposito bisogna specificare che Mutant Year Zero: Road To Eden non è affatto un gioco semplice, anzi. Diversi livelli richiederanno al giocatore un’attentissima pianificazione, non solo delle mosse, ma anche e soprattutto del collocamento dei combattenti sul tavolo di gioco. Ed è proprio qui che il gameplay sprigiona il meglio di sé, riuscendo a configurarsi anche come un ottimo esempio per altri titoli che invece hanno in questo settore il punto debole. Per farla breve, a meno che non siate dei giocatori fenomenali o non vi piacciano le sfide impossibili, nella maggior parte dei casi vi sembrerà più ragionevole e proficuo eliminare alcuni isolati nemici, studiandone le loro routine e sfruttando l’ottimamente sviluppato approccio stealth. Così facendo si ridurranno in modo silenzioso le bocche da fuoco nemiche prima di cimentarsi nello scontro finale di turno che contraddistingue ogni livello.
Se a quanto detto aggiungiamo che la fase esplorativa è ottimamente studiata, ricca di dialoghi, freddure e oggetti da trovare, la combinazione tra approccio stealth, battaglie e ricognizione crea una perfetta fusione di elementi di cui è difficile distinguere i contorni e che convivono perfettamente insieme. Un risultato non da poco, di cui se ne apprezza davvero la portata solo giocando Mutant Year Zero: Road To Eden che, in tal senso, compie un vero passo avanti rispetto a molti titoli del genere.
Visto quanto raccontato, sembrerebbe di trovarsi di fronte ad un gioco perfetto, ma purtroppo così non è. La trama, ad esempio, sebbene basata su un’interessantissima e coerente idea, non presenta picchi memorabili. Non sto assolutamente dicendo che l’intreccio sia privo di interesse, ma viste le ottime premesse in termini di character design e ambientazioni, sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosina di più. C’è da segnalare inoltre qualche glitch e bug sparso, come il fastidiosissimo riavvio del gioco durante alcuni viaggi rapidi, e una certa mancanza di varietà nelle prime fasi. Avrei, inoltre, immensamente gradito più profondità nelle interazioni possibili nell’Ark, l’accampamento umano/mutante da cui partirete per le vostre missioni.
Lo sviluppatore The Bearded Ladies con Mutant Year Zero: Road To Eden è riuscito a sfornare un buonissimo gioco strategico a turni, ricco di ottime idee, quasi tutte perfettamente sfruttate, e tanta personalità nel design. Con una maggiore cura (e probabilmente un investimento più considerevole) questa produzione avrebbe potuto raggiungere un pubblico più esteso. Rimane, però, un videogame assolutamente imperdibile per gli appassionati del genere e consigliatissimo a tutti gli altri giocatori alla ricerca di un valido strategico.
Se inoltre siete tra i fortunati possessori di un abbonamento Xbox Game Pass, fiondatevi subito sulla vostra console e scaricatelo (gratuitamente).
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