Pensavate che si fosse finito di parlare di squali con Sharknado? C’è chi per fortuna non ha smesso di pensare a loro, così Ryan Ottley ha creato ed illustrato un mondo in cui gli squali e i grizzly si sono invertiti. Come potrebbe non piacere?
L’autore stesso ci avvisa subito di una cosa che dovrebbe essere ovvia (ma meglio mettere le cose in chiaro): GrizzlyShark è un volume nato per far ridere, non per istruire o moralizzare, quindi va preso come tale senza affannarsi a cercare chissà quali metafore o significati tra le righe. Non chiedetevi “perché?” quanto piuttosto “perché no?“.
GrizzlyShark arriva in Italia grazie alla casa editrice SaldaPress direttamente come volume unico, mentre in America è nato come una miniserie da tre numeri; rimangono le copertine ed i titoli originali, in modo da dare anche respiro al racconto e farci capire quando finisce un capitolo ed inizia quello nuovo. I titoli stessi inoltre sono di grande impatto e fanno il verso al genere di film a cui il fumetto si ispira: GrizzlyShark, GrizzlyShark Returns, GrizzlyShark vs SeaBear.
Il ritmo della narrazione è serratissimo e l’alternarsi di violenza assurda e battute estremamente spensierate crea un contrasto talmente surreale da diventare fantastico: ci si trova a ridere di molteplici morti senza rendersene minimamente conto e senza alcuna colpa, d’altro canto è più che legittimo che uno squalo possa fiutare una qualsiasi traccia di sangue a chilometri di distanza.
I disegni sono lineari, realistici e di forte impatto. Ogni tavola è ricchissima di azione e dinamismo, caratteristica che spinge il lettore a consumare avidamente le pagine con la stessa foga che i personaggi impiegano nella loro corsa per la sopravvivenza. Il tratto è netto e deciso, tanto che in alcune sequenze di “prima e dopo-passaggio dello squalo” sembra che il predatore abbia davvero attraversato la carta del volume mietendo vittime.
I pochi personaggi attorno a cui ruota la storia, per quanto privi di background, sono estremamente ben delineati: l’autore rende sempre molto chiaro il loro carattere (per quanto surreale possa essere) e li fa agire in modo coerente con l’ambiente circostante. Questa è una delle chiavi che rende questo particolarissimo mondo verosimile e ci permette di ridere in leggerezza a battute sulla perdita di arti anziché versare lacrime amare. Il lettore si trova ad affezionarsi a chiunque si opponga allo squalo, che sia un ragazzo senza il corpo dall’ombelico in giù o un orso il cui habitat naturale è diventato acquatico.
Particolare e ben fornita è la sezione “extra” a fine volume, dove troviamo approfondimenti su GrizzlyShark e SeaBear, vari bozzetti preparatori, delle copertine e la chicca per eccellenza: l’origine dell’orso e dello squalo scritta da Robert Kirkman.
GrizzlyShark è dissacrante, unico nel suo genere, capace di intrattenere i lettori valendo perfettamente quel che costa (cosa rara al giorno d’oggi). Acquistate il volume senza pensarci due volte, mettetevi comodi e lasciate che l’irresistibile corrente squalosa vi trascini senza sosta in questa folle storia.
Un ringraziamento speciale a SaldaPress
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