My Hero Academia: Two Heroes è il nuovo lungometraggio legato all’universo di My Hero Academia (d’ora in poi MHA), in cui vedremo comparire buona parte del cast della serie visto fino ad ora, per quanto alcuni avranno solo la funzione di cameo. Il film sembra collocarsi temporalmente tra la cattura di Stain l’assassino di eroi e il ritiro nei boschi della sezione 1A.
Tutto inizia con un invito ad All Might da parte del suo caro amico David Shield per recarsi su un’isola tecnologicamente avanzata nota come “I-Island“. David era un suo compagno di corso quando viveva in America, oltre ad essere il creatore del design dei suoi vari costumi e uno scienziato di fama mondiale. All Might ne approfitta per portare con sé il suo discepolo e successore Midoriya Izuku, così da fargli conoscere meglio il mondo degli Heroes.
Per diverse coincidenze pare che anche la maggior parte della sezione 1A si trovi sull’isola per i motivi più disparati, ma sono tutti attratti dall’imminente apertura dell’Expo presente su I-Island. In tutto ciò, David è preoccupato perché nota il calo vertiginoso e costante del potere di All Might, ma non ne capisce il motivo. Lo scienziato non è a conoscenza del fatto che All Might ha passato il suo potere, il One for All, al giovane Midoriya, ma ne viene tenuto all’oscuro per la sua stessa incolumità. La situazione precipiterà quando un gruppo di villain guidati da un certo Wolfram attaccherà I-Island per motivi ancora ignoti.
Un aspetto interessante di My Hero Academia: Two Heroes è sicuramente il mostrarci spezzoni della vita di All Might nel nuovo continente per darci un piccolo insight su chi fosse prima di diventare il simbolo della pace. Quello che ha stimolato subito il mio interesse, però, è il villain principale del film. Questo perché nonostante in MHA si viva in una società in cui i poteri sono all’ordine del giorno (l’80% della popolazione ne possiede), Wolfram e la sua banda di mercenari sfruttano l’ausilio delle armi da fuoco per minacciare gli ostaggi ed hackerano il sistema di sicurezza dell’edificio per bloccare gli Heroes. Questo non significa che siano privi di abilità sovrannaturali (dette Quirk), ma il fatto che abbiano conquistato il quartier generale di I-Island senza il loro ausilio è quasi uno smacco all’idea che si ha all’interno del mondo di MHA, secondo cui non avere poteri preclude l’essere un Hero o un Villain di un certo rilievo.
Detto questo, un pregio e una pecca allo stesso tempo è da riscontrare in delle forzature inserite per rendere il tutto più fluido narrativamente, ma anche visivamente più accattivante. La prima di queste si mostra subito all’inizio del film, quando All Might stabilisce di poter restare in Muscle Form per solo poche ore al giorno, ma nella serie animata dopo il suo scontro con Nomu alla Yuhei Accademy il suo tempo limite si era accorciato a 45 minuti. Un’altra forzatura che potrebbe far storcere il naso è l’introduzione del Full Gauntlet, un oggetto che permetterebbe a Midoriya di usare il 100% del suo potere nel braccio destro senza rompersi le ossa del corpo, poiché essendo un gauntlet (e quindi un guanto) copre solo fino all’avambraccio, cosa che però non fermerà il nostro eroe dall’usare il 100% anche nelle gambe senza avere la benché minima ripercussione.
My Hero Academia: Two Heroes è un ottimo film di animazione con molti pregi e di cui i difetti vengono a galla solo nel momento in cui si cerca il pelo nell’uovo. Nonostante non sia ancora chiaro se sia canonico o meno (ma sembra di sì), resta un’aggiunta più che valida all’universo di MHA che tutti i fan dovrebbero vedere.
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