Al giorno d’oggi il termine “cinecomic” viene subito associato alle produzioni dei Marvel Studios o quelle più recenti di Warner/DC, ma esistono tanti altri film tratti da opere della nona arte, basti pensare a V per Vendetta, Watchmen o i meno sospettabili 300 e Scott Pilgrim vs The World. Anche nel caso di Hellboy ci troviamo di fronte ad un’operazione del genere, con la differenza che il nuovo film rappresenta al tempo stesso un reboot cinematografico per il personaggio, sul quale precedentemente erano già state realizzate due pellicole dirette da Guillermo Del Toro.
Questo adattamento diretto da Neil Marshall e con David Harbour nei (pesanti) panni del protagonista, creato anche per celebrare 25 anni della serie a fumetti, si pone come un nuovo punto di partenza più fedele al materiale originale, vantando anche l’importante contributo del creatore stesso di Hellboy (Mike Mignola) alla sceneggiatura. La storia si basa su “La Caccia Selvaggia“, uno dei cicli più famosi di “Big Red”, e per l’occasione è stato riunito un cast di tutto rispetto, con Ian McShane nel ruolo del Professor Broom e Milla Jovovich in quello della villain, la strega Nimue.
Nonostante ciò, il film purtroppo scade in una tremenda mediocrità, causata sia da aspettative disattese che da veri e propri problemi, tecnici e artistici.
Hellboy inizia narrando la “morte” della Strega Nimue, anche detta “Regina di Sangue“, per mano di Re Artù. Il suo corpo viene smembrato e riposto in 5 casse benedette per non permettere mai più a nessuno di ricomporla e farle scatenare la sua temibile peste; solo successivamente conosciamo Rosso, intento a recuperare un agente sotto copertura del B.P.R.D. (Bureau of Paranormal Research and Defense) disperso in Messico, mentre forze oscure stanno già tramando di resuscitare l’antica Strega.
Il problema principale della trama, paradossalmente, è quello di essere troppo presente. La scelta di adattare proprio quell’arco narrativo del fumetto porta lo spettatore ad essere sommerso da continui spiegoni che alla fine non risultano nemmeno particolarmente convincenti. Escluso un po’ il protagonista, la caratterizzazione degli altri personaggi non è stata minimamente approfondita, ma soprattutto si genera una catena di eventi poco plausibile, dove ogni situazione viene trattata superficialmente per passare alla successiva (persino le origini del Rosso vengono relegate a un breve flashback), dando per scontata la maggior parte delle motivazioni dei personaggi, in teoria già affrontate a livello temporale, ma mai sullo schermo.
Si sente anche una forte carenza di scene d’azione e nei pochi momenti concitati l’entusiasmo viene smorzato da una CGI quasi low budget che trascina sequenze potenzialmente epiche al livello di un B-Movie, in cui lo splatter esagerato rimane la componente migliore.
A livello puramente estetico e registico, questo Hellboy è purtroppo lontano anni luce dalla ricercatezza di Del Toro che, pur modificando l’atmosfera originale, aveva dato un tono molto caratteristico ai suoi due lavori, creando scene e situazioni iconiche purtroppo non presenti in questo film, dove tutto si limita al “compitino” portato a casa.
Solo un paio di situazioni risultano effettivamente degne di nota, anch’esse rovinate però da due fattori diversi: la prima dalla musica su licenza, scelta triste che caratterizza quasi tutto il film, la seconda per praticamente un deus ex machina non giustificato.
In quanto alla colonna sonora, tra i numerosi brani su licenza c’è da segnalare anche qualche composizione originale di Benjamin Wallfisch, che ha creato un mix di symphonic ed industrial metal molto azzeccato.
Hellboy è un film mediocre, che prova a gettare così tanta carne al fuoco da non lasciar uscire neanche il fumo, non permettendo neanche ai suoi lati negativi di rimanere impressi allo spettatore. Una cocente delusione per tutti i fan del Demone Rosso che si aspettavano un suo ritorno in pompa magna, grazie anche all’apporto dell’autore originale. È quindi davvero così importante spingere sulla fedeltà all’opera di partenza per creare un prodotto di qualità? Questo reboot ci risponde in maniera assolutamente negativa.
Un ringraziamento speciale a M2 Pictures
Commenta per primo
Questo sito è protetto da reCAPTCHA e si applicano le Norme sulla Privacy e i Termini di Servizio di Google.