Con la conquista di un Oscar per la miglior sceneggiatura originale grazie allo splendido Get Out, l’ex-attore comico Jordan Peele sembra aver trovato la sua vera vocazione come autore di film horror, e da qualche settimana ha portato sul grande schermo il suo nuovo lavoro intitolato “Noi“.
Il concept è molto particolare e cattura senza dubbio l’immaginazione: in apertura ci viene detto che negli Stati Uniti esistono migliaia di gallerie sotterranee abbandonate e, come nelle migliori teorie cospirazioniste, queste sarebbero teatro di oscuri segreti.
In questo caso, al loro interno sembra che si nascondano degli esseri uguali alle persone che abitano la superficie. La protagonista Adelaide ne ha visto uno da piccola, ha visto un’altra se stessa, e non ha mai davvero superato il trauma di questo incontro. Suo malgrado, un’estate si trova costretta a tornare in vacanza con la famiglia sulla spiaggia dove tutto ha avuto inizio, e dalla vecchia ferita riaperta fuoriusciranno i peggiori incubi.
“Noi” è un film che regala tensione dall’inizio alla fine ed intrattiene con una storia interessante che culmina con un bel plot twist finale. Il grosso problema di fondo però è che tutto ciò su cui si costruisce, principalmente la “mitologia” di questi esseri chiamati “Incatenati“, non sta in piedi, quello che ci viene spiegato o mostrato al riguardo è poco plausibile o talvolta proprio senza senso. Nel momento in cui si apprende la verità sulla natura degli Incatenati, quanto di buono il film ha tratteggiato per tutto il resto del tempo viene scarabocchiato in malo modo.
In quanto ai significati nascosti nella trama, un aspetto positivo è che il film si presta a più interpretazioni, tra cui quelle più ovvie sul bene e il male, ma purtroppo non c’è nulla che riesca davvero ad andare a segno. Siamo molto lontani dall’incisività di Get Out e al termine della visione rimane ben poco.
Dove “Noi” dà il meglio di sé sono gli aspetti più tecnici. Regia e fotografia sono eccellenti e qui Peele riconferma di avere un suo stile immediatamente riconoscibile, cosa che possono vantare in pochi. Notevole anche il montaggio e perfetto il lavoro svolto sulla colonna sonora, con brani che mettono non poca ansia addosso.
Come non citare poi il lavoro svolto dal cast, con tutti gli attori che si sono dovuti impegnare il doppio per interpretare sia i loro personaggi che le rispettive versioni da Incatenati, peraltro con risultati fenomenali. Ho apprezzato soprattutto la performance di Lupita Nyong’o nel ruolo di Adelaide.
Se è la tensione che cercate, “Noi” è in grado di offrirvene a pacchi per un paio d’ore, ma non aspettatevi molto altro. Il film non è memorabile quanto Get Out, ma almeno ci riconferma il valore di Jordan Peele come regista horror, un genere che finora ha affrontato con grande originalità e uno stile inconfondibile. Purtroppo è un tipo di approccio che comporta anche dei rischi e questo secondo film non mi ha convinto granché, ma già non vedo l’ora di vedere il prossimo.
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