Se siete stanchi del solito buonismo Disneyano e dei paladini della giustizia alla Captain America allora The Boys fa proprio al caso vostro. Questa nuova serie tv si basa sull’omonimo fumetto di Garth Ennis e Darick Robertson, adattato per Amazon Prime Video da Eric Kripke, Evan Goldberg e Seth Rogen.
In un 2019 “alternativo”, i supereroi sono all’ordine del giorno e godono della stessa fama dei divi del cinema. Partecipano a reality show, maxi produzioni cinematografiche, fanno pubblicità del loro merchandise e nel frattempo salvano anche vite umane dalla criminalità o da qualche disastro. Tutti loro sono sotto contratto presso un’agenzia chiamata Vought, la più importante e famosa del mondo: questa multinazionale gestisce ogni eroe come un prodotto da sponsorizzare e il suo fiore all’occhiello sono i Sette, il gruppo di supereroi più potenti e famosi dell’intero pianeta.
Il protagonista è Hughie Campbell (Jack Quaid), semplice impiegato di un negozio di elettronica, la cui fidanzata è stata letteralmente disintegrata per errore da uno dei Sette. Dopo questo spiacevole evento viene contattato da un losco figuro di nome Billy Butcher (interpretato da Karl Urban), il quale sembra avercela a morte con il supereroe più potente di tutti: Patriota.
A loro si uniranno poi Il Francese (Tomer Kapon), uno spietato criminale dal cuore tenero e la passione per le bombe, e Latte Materno (Laz Alonso), mercenario affetto da sindrome ossessivo-compulsiva. Spinti da motivazioni personali diverse fra loro, tutti insieme formeranno lo strambo gruppo anti-supereroi che dà il titolo alla serie: The Boys.
Il supergruppo dei Sette invece è formato da: Patriota, una sorta di incrocio tra Superman e Cap America interpretato da Anthony Starr; Queen Maeve (Dominique McElligott), chiaramente ispirata a Wonder Woman sia nell’aspetto che nei poteri; A-Train (Jessie Usher), l’uomo più veloce del mondo; Abisso, la versione scrausa di Aquaman impersonata da Chace Crawford; Black Noir, il cui volto non viene mai mostrato; Translucent, eroe con il potere dell’invisibilità interpretato da Alex Hassell; infine abbiamo Starlight (Erin Moriarty), una giovane eroina proveniente dal Midwest con tanti sogni e buone intenzioni, che però si scontrerà con una realtà molto diversa da quella che aveva immaginato.
Con questa serie dovrete abbandonare ogni speranza nei supereroi. Se all’interno dei film Marvel sono rappresentati come sinonimo di giustizia e buona volontà, figure integerrime che anche se con dei difetti rimangono fedeli a loro stesse e alla causa, in The Boys tutto questo viene sovvertito: bevono, si drogano, hanno comportamenti sessuali alquanto disdicevoli e soprattutto non si preoccupano delle vite degli innocenti che sostengono di voler proteggere e salvare. L’unica cosa che conta davvero è la reputazione, perché se mai perdessero il consenso delle masse dovrebbero dire addio anche a tutti i loro privilegi. Questa è l’unica motivazione dietro le loro azioni, spesso sprezzanti e sconsiderate.
Di contro, i Boys sono assimilabili alle classiche figure degli antieroi. Hanno una missione da compiere e sebbene i loro metodi siano discutibili il loro movente è di certo più nobile del semplice egoismo che caratterizza i Sette. Come già accennato, l’unica eroina fuori dal coro è Starlight, che ancora giovane e piena di speranze è la sola a voler affrontare la realtà dei fatti e andare contro corrente.
Con una crudezza e un cinismo esagerati, la serie s’impone con originalità nel panorama del genere supereroistico dominato prevalentemente dalla Marvel. Anche i personaggi più dark e anticonformisti nati dalla mente di Stan Lee & co. non sono paragonabili a quelli che vediamo nello show. Questo è sicuramente l’aspetto che cattura di più, ma la serie non è da premiare solo per la sua rappresentazione alternativa dei supereroi: la trama è ricca di intrighi e segreti tra gli stessi personaggi, i colpi di scena sono frequenti e sempre riusciti, e la presenza di molto black humor contribuisce a rendere il tutto ancora più esaltante. Il binge watching è garantito.
Il tutto è arricchito ulteriormente da alcune chicche e palesi riferimenti al fumetto originale. Ad esempio c’è un cameo di Simon Pegg, attore sul quale è stato modellato il personaggio di Hughie nella controparte cartacea (qui invece ne interpreta il padre), e a sorpresa spunta anche Haley Joel Osment (il bambino del Sesto Senso!), il cui personaggio ricalca un po’ le vicende della sua vita reale.
Grazie ad un’ottima caratterizzazione dei personaggi e una trama ricca e avvincente, lo spettatore si lascia trascinare completamente in questo nuovo ed esaltante universo. L’altro lato della medaglia è che a causa della sovrabbondanza di avvenimenti a volte ci si potrebbe perdere qualche passaggio non spiegato a dovere, oppure delle questioni di fondamentale importanza potrebbero risultare irrisolte. È un peccato, inoltre, che in alcune scene gli effetti visivi non raggiungano la qualità che ci si aspetterebbe da un prodotto come questo, che oserei definire quasi perfetto.
Ad ogni modo, The Boys s’inserisce a pieno titolo tra le serie imperdibili di quest’anno.
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