Drinah’s Gate – La Porta per Drinah è una piccola novità del genere dark fantasy, affacciatasi di recente nel panorama italiano in versione di spillato (come la maggior parte dei fumetti mensili delle case editrici nazionali ed internazionali) grazie al Comics Wall Studio e all’opera combinata di Gino Udina e Toni Viceconti.
Considerando l’esiguità delle pagine che caratterizzano questo fumetto, il volume racchiude “tanta roba”, ma prima ci tengo ad avvisarvi di una cosa importantissima, almeno per me, in quanto fin troppe volte mi avventuro in letture che non hanno una fine annunciata o che non arrivano proprio a conclusione: Drinah’s Gate è il primo di tre volumi, quindi non crucciatevi troppo poiché il ciclo narrativo è ben chiaro e dichiarato.
Però torniamo al “tanta roba”, poiché è allo stesso tempo uno dei più grandi pregi e difetti del fumetto in questione. Lo spillato consta di 32 pagine a colori e condensare in esse tutte le cose che si dovrebbero o vorrebbero dire non è decisamente facile; probabilmente è per questo che per la narrazione è stata intrapresa una strada diversa: anziché seguire un’unica linea temporale (o più linee ma in modo coerente all’interno del racconto), il volume è pieno di salti da un’ambientazione all’altra, spesso senza alcuna spiegazione.
È vero che l’assenza di preamboli porta il lettore a prestare una maggiore attenzione, dato che viene costretto a leggere in maniera attiva, alla ricerca di indizi per comprendere la piega presa dalla storia o il perché del cambiamento improvviso dei protagonisti, ma avvalendosi troppo spesso (o unicamente) di questo espediente si arriva a spiazzare anche troppo chi legge, stordendolo e riempiendolo di domande.
Sono certa che molti dei quesiti sollevati verranno svelati nei prossimi numeri, però questo inizio di Drinah’s Gate lascia un enorme amaro in bocca e un senso di incompiutezza: viene messa davvero troppa carne al fuoco, al punto che non si ottiene praticamente nulla se non la presentazione di più ambientazioni che poi andranno a collegarsi, il che lascia alquanto insoddisfatti. Dovendo giudicare solamente un numero e non sapendo quali pieghe prenderà la storia, però, il giudizio rimane come la trama stessa, ovvero incompleto, quindi anche apertissimo a cambiamenti con l’uscita del secondo e terzo volume.
Ad ogni modo tutte queste porte aperte e la frustrazione che causano sono indubbiamente proporzionali all’interesse che destano: la trama è estremamente dinamica ed intrigante, Gino Udina mostra grande fantasia e profonda conoscenza di come gestire il ritmo in un racconto poiché Drinah’s Gate si legge letteralmente tutto d’un fiato e non stanca nella rilettura, inoltre mette tanta curiosità sui futuri sviluppi delle vicende.
In ultimo sono assolutamente da menzionare i disegni del grande Toni Viceconti, artista che pone estrema cura nello studio e la caratterizzazione dei personaggi; le sue tavole danno una marcia in più al fumetto rendendo appieno l’atmosfera dark fantasy, specialmente grazie all’utilizzo di vari stili e alla capacità di rendere le atmosfere cupe nonostante l’uso di tinte chiare. L’uso dei colori nella loro totalità, senza soffermarsi troppo sulle tinte scure, rende il fumetto molto piacevole anche a livello visivo e all’interno del genere crea una vera e propria novità.
Drinah’s Gate – La Porta per Drinah è un fumetto in cui voglio credere, perché al di là di tutto ha stimolato parecchio la mia curiosità. Confido tantissimo nei prossimi due volumi che concluderanno la miniserie!
Il fumetto è acquistabile direttamente dalla pagina Facebook di Comics Wall Studio.
Un ringraziamento speciale al Comics Wall Studio e a Gino Udina
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