Divinità, guerre, poteri speciali, eroi… cosa si potrebbe desiderare di più? Come il suo predecessore, il secondo volume di Deva condensa tutti questi elementi, ampliando la storia e rendendola ancor più interessante ed organica.
Deva 2, sempre edito da Tatai Lab, ci offre un utilissimo approfondimento della storia e soprattutto ci mostra un’enorme crescita dell’autrice Martina Batelli. Il nuovo volume si rivela essere molto più maturo e coerente del primo, la cui unica pecca è avere troppe poche pagine per presentare una mole non indifferente di situazioni e personaggi. In questo caso, invece, i protagonisti vengono esplorati meglio lasciando più spazio alla loro interiorità e le loro azioni, in maniera tale da avere un racconto dal ritmo meno frettoloso e più piacevole da leggere.
Uno degli aspetti migliori di Deva rimangono i disegni: Batelli (anche sceneggiatrice del fumetto) libera la fantasia ideando personaggi sempre diversi e ben caratterizzati a livello estetico. L’autrice ci presenta divinità, razze e poteri molto diversi fra loro, creando un mondo variegato e tutto da scoprire, privo di monotonia.
Gli sfondi sono curati in modo da creare ogni volta atmosfere in perfetta sintonia con i protagonisti delle scene. Effettivamente il “marchio di fabbrica” di Deva è che i singoli personaggi sono sempre e costantemente i protagonisti anche a livello visivo, poiché tendono ad occupare completamente quasi ogni vignetta, mentre le tavole di più ampio respiro sono ben poche.
Parlando di personaggi, questi risultano ben differenziati tra loro non solo a livello visivo, ma anche caratteriale, quindi un lettore disattento, anche dimenticando i nomi, non potrà fare a meno di ricordare determinate caratteristiche del loro aspetto e della loro personalità. In Deva non esistono elementi accessori, c’è un motivo dietro ogni dettaglio, che anche se non svelato in questo volume troverà sicuramente una spiegazione nel prossimo, pertanto prestate bene attenzione per non perdervi nulla.
La storia ideata da Martina Batelli è estremamente avvincente poiché non segue una sola direzione, ma presenta più diramazioni e può essere guardata da più punti di vista: ci sono gli avvenimenti nel mondo dei Deva e quelli nel mondo degli esseri umani, c’è la storia vecchia di migliaia di anni e quella contemporanea, il tutto affiancato dalla prospettiva di ogni personaggio. Nessuno è realmente cattivo se analizzato in maniera approfondita e non superficiale, quindi agli eroi si contrappongono antieroi e situazioni in cui il fine giustifica i mezzi (o forse no).
Il dilemma morale è una componente molto importante del fumetto, che va a braccetto con quella della famiglia: fin dove saremmo disposti a seguire un familiare? Quanto vale l’amore esclusivo di una madre?
Nonostante il tratto fresco e giovane, quindi, Deva si trova ad affrontare tematiche molto importanti fornendo ottimi spunti di riflessione, seppur nascosti dietro miti, esplosioni e rappresentazioni molto sceniche di poteri. È un fumetto “a doppio taglio” che in questo modo allarga il ventaglio del suo pubblico a tante tipologie ed età differenti.
La lettura non è facile poiché vengono spiegate molte, moltissime cose, quindi le tavole sono sature di avvenimenti e vignette esplicative, ma dopo aver letto il volume precedente ci si prende la mano e questa caratteristica va a pesare sempre meno, anzi, posso affermare con sicurezza che ho impiegato più tempo per carburare con Deva 1 rispetto al suo seguito. Tante spiegazioni però servono ai fini della narrazione, quindi fidatevi, fate un piccolo sforzo e non fermatevi nella lettura!
Deva 2 non è un fumetto da prendere sotto gamba: dietro ai colori sgargianti nasconde tantissimo. Riderete a crepapelle per alcune battute ed alcuni personaggi, ma soffrirete anche. Non dovrebbe mancare nelle librerie di tutti coloro che vogliono leggere qualcosa di nuovo, diverso, con tematiche interessanti presentate in modo leggero.
Un ringraziamento speciale a Tatai Lab
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