Chi vi scrive è un vecchio fan dei Call of Duty: Modern Warfare della scorsa generazione. All’annuncio di un reboot della serie che ha fatto la fortuna di Activision e Infinity Ward, il primo pensiero è andato ai tanti momenti passati su MW2 e MW3 con tutti i loro pregi e difetti. Catapultato nella beta del gioco, a distanza di tempo dal mio ultimo Call of Duty targato IW, il feeling è stato immediatamente lo stesso di un decennio fa: niente più corsa sui muri o armi futuristiche, ma il tipico stile di gioco online che ha sempre contraddistinto i capitoli più celebri della serie.
La progressione è piuttosto classica, ogni livello raggiunto ci permetterà di sbloccare un’arma, un’abilità da usare nella serie di uccisioni e ulteriori oggetti di personalizzazione, nulla di rivoluzionario in questo senso. Anche il feeling delle armi non è cambiato in maniera radicale, anche se rispetto al passato si percepisce meglio il loro peso, ma senza mai arrivare ai livelli di un Battlefield o altri titoli di stampo prettamente simulativo.
Come accennato, quindi, tornano anche le serie di uccisioni: più avversari riusciremo ad uccidere consecutivamente senza morire, più ricchi saranno i bonus ottenuti. Tra questi bonus troviamo oggetti piuttosto familiari per i fan del brand, come il radar per individuare i nemici, l’attacco aereo e così via. Presente anche un avanzato sistema di personalizzazione del nostro arsenale, dove potremo modificare mirino, impugnatura e tutta una serie di caratteristiche che cambieranno sensibilmente il comportamento delle armi a nostra disposizione.
La beta consta di due modalità principali, che sono le storiche Deathmatch a Squadre e Dominio. Entrambe purtroppo hanno riportato alla luce difetti, ma anche marchi di fabbrica tipici della serie, come la costante presenza di camping e spawn camping da parte dei giocatori. Se nel primo caso gli sviluppatori non possono fare miracoli, il secondo è un problema più grave e un sistema di respawn più avanzato e intelligente potrebbe evitare situazioni spiacevoli. L’assenza della minimappa poi non fa che peggiorare la situazione da questo punto di vista.
Al contrario, il netcode si è mostrato molto stabile e non ho notato mai episodi di lag nello spostamento o nei colpi messi a segno sia da parte mia che degli avversari. Al solito il gioco, già nei menù, è provvisto di un apposito box informativo che riporterà i dati di rete, NAT incluso. Le mappe mostrano sempre, nella loro semplicità, l’ottima mano di Infinity Ward, maestra ormai nel design di ambienti originali per il gioco online, che perfettamente si adattano al ritmo e allo stile di Call of Duty.
Tecnicamente parlando, mi sono trovato davanti a una versione beta del gioco con una doppia faccia. Da un lato abbiamo un framerate che, anche su PS4 Slim, non ha mai dato segni di cedimento, costantemente ancorato al target dei 60 fotogrammi al secondo. Dall’altro però abbiamo una resa puramente grafica fatta di alti e bassi. Modelli di strutture, armi e personaggi sono tutto sommato in linea con gli standard odierni, ma è evidente l’utilizzo di qualche tecnica di checkerboard rendering o una più classica risoluzione dinamica. L’immagine in alcune situazioni appare impastata e sulla distanza si fatica a distinguere gli elementi dello scenario.
Chiaramente ci troviamo davanti ad una versione non definitiva del gioco, con lo scopo di testare meccaniche e qualità del servizio online, però mi aspetto dei decisi miglioramenti anche da un punto di vista grafico per la release finale.
Novità assoluta di questo capitolo, presente anche in questa beta, è la funzione crossplay tra PS4, Xbox One e PC. Così su due piedi, si potrebbe pensare che i giocatori muniti di mouse e tastiera siano particolarmente avvantaggiati da questa feature, ma qui gli sviluppatori hanno fatto qualcosa in più: il crossplay sarà totalmente basato sul dispositivo di input utilizzato. Verremo quindi abbinati solo ed esclusivamente a quei giocatori che utilizzano il nostro stesso sistema di input, sia questo un pad o l’accoppiata mouse e tastiera.
Quest’ultima feature è stata molto probabilmente la richiesta numero uno da parte dell’utenza, che spesso si trovava divisa con amici su Xbox e Playstation. Ora invece l’utente sarà del tutto libero di scegliere la piattaforma che preferisce e giocare con chi vuole.
Cercando di dare un giudizio complessivo a questa prova preliminare, il divertimento non manca, il level design si è dimostrato decisamente solido e nonostante la fase beta, netcode e framerate sono stati assolutamente all’altezza. Personalizzazione, crossplay e un gunplay ormai rodato ma ulteriormente rifinito sono i veri punti di forza di questa beta multiplayer, ma non mancano criticità: miglioramenti da un punto di vista grafico sono auspicabili per il gioco finale, oltre ad una revisione di minimappa e respawn per impedire l’eccessivo camping da parte dei giocatori, che rischia di sbilanciare in maniera piuttosto grave l’esito dei match online.
Con la speranza che questi problemi vengano risolti, attendiamo il 25 ottobre per l’uscita ufficiale di Call of Duty: Modern Warfare.
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