The Outer Worlds (PC)

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Obsidian. Ad un appassionato di videogiochi di ruolo questa parola non può che provocare un brivido di piacere lungo la schiena. Formatosi nel lontano 2003 dai reduci della defunta Black Isle Studios (gli ideatori di Fallout e di Planescape: Torment), lo studio è specializzato in RPG e da sempre viene lodato per il lavoro svolto all’interno di questo genere. Sono infatti padri di grandi titoli quali Star Wars: Knights of the Old Republic 2, Fallout: New Vegas, Pillars of Eternity o South park: The Stick of Truth.

Pur essendo stati acquisiti da Microsoft nel 2018, la loro ultima fatica, The Outer Worlds, è uscita anche su altre piattaforme ed era attesa al varco con trepidazione, soprattutto dopo la delusione data dal mediocre Fallout 4 e il famigerato Fallout 76.

the outer worlds obsidian città

Questo gioco può esser considerato, a conti fatti, la summa del lavoro di Obsidian concentrato e spremuto su disco.

Prende la base di New Vegas, si presenta con una mappa non unica ma divisa (anche per mancanza di un budget “importante”) in macrozone chiamate “Mondi Lontani“, con la propria nave spaziale che fa centro nevralgico come accadeva in Knights of the Old Republic, riprendendo da quest’ultimo anche la possibilità di impersonare anche un personaggio più “cattivo” rispetto alla media degli RPG. Inoltre offre l’ironia che distingue da sempre lo studio, a volte spinta quasi ai livelli di South Park: The Stick of Truth.

La storia inizia con il protagonista svegliato nella sua capsula criogenica da Phineas Welles, uno scienziato pazzo e criminale ricercato che ci spiegherà che facevamo parte della “Speranza“, una nave spaziale con a bordo 10.000 persone tra scienziati, ingegneri, artisti eccetera, partita dalla Terra per colonizzare Halcyon, il sistema solare in cui ci troviamo. Nei nostri 70 anni di sonno extra, causati da un’avaria alla nave, la colonizzazione è avvenuta ed è già sull’orlo del collasso.

the outer worlds obsidian phineas

Partendo da queste premesse, il nostro personaggio potrà intraprendere praticamente ogni scelta possibile, come ad esempio denunciare Phineas alle autorità, lottare al suo fianco oppure semplicemente farsi gli affari propri. A fare da cornice alle vicende troviamo una bellissima ed originalissima ambientazione ispirata alla fantascienza anni ’30, che in alcune sezioni strizza anche l’occhio a Dishonored e per certi temi ricorda un po’ Bioshock, oltre ad essere di base un Fallout sotto mentite spoglie.

La componente ruolistica è sicuramente la più riuscita del gioco (e probabilmente anche la migliore degli ultimi anni parlando di RPG occidentali in prima/terza persona), con dialoghi sempre brillanti e ricchi di ironia, i cui toni spaziano da Rick & Morty a Guida Galattica per gli Autostoppisti, anche per la follia della vicenda in sé, raggiungendo il picco massimo nella descrizione delle varie corporazioni che regnano sui pianeti ed i loro rispettivi dipendenti. Tutte queste corporazioni, Spacer’s Choice, Auntie Cleo, Rizzo’s, ISM, Sub-Luce, Iconoclasti e Concilio, rappresentano altrettante fazioni da fare alleate, distruggere e quant’altro vi venga in mente in puro stile New Vegas.

the outer worlds obsidian dialogo

Al nostro party potremo aggiungere 6 differenti compagni, scegliendone però solo 2 da portare con noi ad ogni attracco. Tutte le storie e quest che li riguardano non sono mai scontate, anzi, si rivelano molto interessanti poiché toccano i temi più vari, dalla sessualità fino al rapporto con i genitori o la ricerca della verità. Il tutto inoltre risulta molto più compresso e denso rispetto ad un normale gioco di ruolo, andando a toccare una media di 20 ore per un playthrough nel quale non vengono trascurate né missioni secondarie né principali.

Il gameplay pesca a piene mani dalla saga di Fallout, pur semplificando alcune meccaniche relative a shooting e loot, a volte troppo sbilanciate in favore del giocatore. I drop di cure e munizioni infatti andrebbero ribilanciati, perché ce n’è una quantità spropositata ed è impossibile rimanere senza. Un altro piccolo problema è la poca varietà di armi utili: questo avviene principalmente perché le munizioni si dividono solo in “leggere”, “pesanti” o “energia”, eliminando completamente i calibri e così anche la possibilità di utilizzo di armi semiautomatiche, che passano inevitabilmente in secondo piano avendo ad esempio come alternativa, con gli stessi colpi, una mitragliatrice leggera.

the outer worlds obsidian shooting

Si perde un po’ la componente gestionale che in altri giochi dello stesso tipo spinge a risparmiare le munizioni delle armi più forti ed utilizzare quelle più scarse per sovrabbondanza, stesso discorso per i medikit. Molto bella invece la gestione delle statistiche, che si possono incrementare a gruppi di 3 della stessa categoria fino al livello 50, limite dopo il quale andranno gestite singolarmente, permettendo così di avere una maggiore flessibilità all’inizio del gioco per poi specializzarsi. Sono presenti anche i “vantaggi“, dei bonus in percentuale selezionabili ad ogni livello pari oppure come contropartita alla formazione di un “difetto” del nostro personaggio; i difetti emergono dopo un totale di situazioni randomiche (troppe cadute dall’alto, troppi danni da energia subiti e così via) e portano dei malus che, se accettati, danno accesso ad un punto vantaggio extra.

La grafica e in generale il comparto tecnico purtroppo non brillano per cura, anzi, risultano parecchio arretrati, anche se per gli standard degli RPG, soprattutto quelli di Obsidian, in fondo non è andata troppo male. Non si sono neanche ripresentati gli enormi problemi di compatibilità e stabilità che affliggevano Fallout: New Vegas, che su PC era comparabile ad un virus e provare a sistemarlo, magari grazie anche all’aiuto di mod, equivaleva al tentativo di disinnescare una bomba scaraventandola per terra. Fortunatamente, complici anche tempi di sviluppo più lunghi, questa volta siamo davanti ad un gioco stabile e ben ottimizzato.

the outer worlds obsidian arma

The Outer Worlds è sicuramente un’esperienza bellissima e nel campo dei videogiochi di ruolo probabilmente è una delle migliori degli ultimi anni, perché nonostante qualche sbavatura nel gunplay riesce a convincere e superare le già alte aspettative, risultando a conti fatti il Fallout 4 che abbiamo sempre desiderato.

Pur essendo più breve di un normale RPG, vi terrà incollati allo schermo con una quantità spropositata di cose da fare, rendendovi schiavi delle sue quest, del suo bellissimo universo e della sua follia trascinante, che esplode in un appagante finale a slide che rende le nostre azioni “concrete”, mostrandoci chiaramente le conseguenze da esse generate.

Non fatevi assolutamente scappare questo titolo, magari approfittate del Game Pass per giocarlo su PC o Xbox One visto che è incluso nell’abbonamento, ma supportatelo, per una volta sperando che vengano pubblicati anche dei DLC, perché i mondi creati da Obsidian non stancano mai.

https://www.youtube.com/watch?v=3AI_u_0oJRQ

Lorexio Articoli
Professare l'eclettismo in un mondo così selettivo risulta particolarmente difficile, ma tentar non nuoce. Qualsiasi medium "nerd" è passato tra le sue mani, e pur avendo delle preferenze, cerca di analizzare tutto quello che gli capita attorno. Non è detto che sia sempre così accurato però.

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