WWE 2K20 (Xbox One)

wwe 2k20 xbox one

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Conosciamo più o meno tutti lo schema annuale che vede protagonisti i giochi sportivi. Ogni autunno, infatti, la quasi totalità di questa tipologia di videogame riceve un aggiornamento che investe squadre (o roster), competizioni, stadi ma che raramente stravolge il cuore centrale del gameplay. La giocabilità (così come il motore grafico) viene limata passo dopo passo, uscita dopo uscita e, tendenzialmente, il titolo più recente rappresenta la versione più evoluta e ripulita di una serie.

WWE 2K20 rompe questa regola aurea, la certezza di ritrovarsi di fronte ad un videogame migliore di quello dell’anno precedente, con un’edizione in larga parte deludente. Da grandissimo appassionato di Pro Wrestling (ero ad un evento promosso da SmackDown a Melbourne, proprio il giorno dell’uscita del gioco) non posso che esternare la mia delusione per un titolo sui quali difetti solo i fan più sfegatati sapranno chiudere (più di) un occhio.

wwe 2k20 game elias
Il modello poligonale di Elias non è niente male. Peccato che solo un minor parte dell’enorme roster possa vantare la stessa cura.

Badate bene, WWE 2K20 non è un titolo povero. Se fosse stata prestata più attenzione nel colmare i difetti (di cui parlerò dopo), ci saremmo ritrovati di fronte ad un titolo contenutisticamente convincente e massiccio. Il roster di combattenti è incredibilmente vario e include lottatori presenti e leggende del passato, personaggi di SmackDown, RAW e persino di NXT. La modalità Showcase che, per chi non lo sapesse, ripercorre ogni edizione un particolare periodo della storia della WWE, con tanto di filmati di repertorio, quest’anno ci permette di rivivere la fantastica storia delle 4 Horsewomen.

La carriera può tenere incollati allo schermo anche per 15/20 ore e permette una personalizzazione profondissima dei due personaggi (per la prima volta, un uomo e una donna). Insomma, se si includono modalità online, modalità MyUniverse e, volendo, anche i DLC, sarebbe lecito affermare di avere tra le mani un videogame capace di intrattenere per anche più di un centinaio d’ore. Peccato che tutto funzioni dannatamente male e che il comparto grafico sembri addirittura peggiorato rispetto a quello di WWE 2K19.

WWE 2K20 game match
È possibile, di tanto in tanto, catturare immagini in cui la grafica sembri sufficiente. Peccato che i movimenti dei wrestler siano spesso confusi e irrealistici.

I ragazzi di Visual Concepts, che quest’anno subentrano allo studio Yuke’s, storicamente legato alla serie, sono gli stessi che, ogni autunno, rilasciano gli apprezzatissimi titoli sportivi NBA 2K. Un marchio di garanzia, insomma. Se non fosse che, complici le tempistiche serrate e la necessità di rispettare il contratto sulla data d’uscita, lo studio si è ritrovato a pubblicare un videogame assolutamente incompleto, abbozzato. La scarsa qualità del titolo è così evidente da aver generato tantissimo rumore su internet, spingendo Visual Concepts a chiarire la situazione sui propri social media e a promettere di risolvere gran parte dei problemi attraverso una corposa patch.

Non so cosa sia andato storto in fase di produzione. Probabilmente il nuovo studio non si è trovato a suo agio con gli asset sviluppati da Yuke’s. Al momento non è possibile fare una previsione realistica su quante patch saranno necessarie per rimediare alle tante mancanze di WWE 2K20. Purtroppo, però, il gioco si è presentato al lancio in una condizione impietosa.

WWE 2K20 MyCareer
L’assoluta piattezza di texture, ombre e modelli poligonali nella cutscene della modalita MyCareer. Roba da The Sims 2.

Partirei proprio dal comparto grafico per descrivere l’incredibile passo indietro che WWE 2K20 ha imposto alla famosa serie. Eccezion fatta per l’ottima resa del sudore sui corpi degli atleti, la grafica offerta dal titolo troverebbe giustizia solo sulle console della precedente generazione. È vero che alcuni lottatori (soprattutto i più celebri) presentano modelli convincenti, ma è altrettanto visibile la scarsa cura con cui sono stati trattati gran parte del roster, fondali, pubblico e effetti di luce. Si prendano, ad esempio, le innumerevoli cutscene della modalità MyCareer. Non solo i modelli dei wrestler da noi creati sembrano una generazione indietro, ma gli ambienti dove si svolgono i filmati sfigurerebbero anche in The Sims 2.

Assenza totale di profondità delle ombre, texture obsolete e modelli approssimati non possono che minare fortemente la fruizione della modalità stessa che, essendo incentrata sulla narrazione, perde immediatamente di interesse. E che dire della modalità Showcase? Un inutile spreco di uno degli archi narrativi più intensi ed interessanti della storia della WWE. Le lottatrici protagoniste di questa modalità sono riprodotte in una maniera a dir poco approssimativa. In particolare, i volti di Becky Lynch (testimonial del gioco) e Charlotte Flair sono terrificanti e per niente somiglianti a quelli reali. L’orribile fisica che governa il movimento dei capelli, inoltre, non fa altro che peggiorare la situazione viste le fantastiche chiome di cui le celebri wrestler sono dotate nella realtà.

WWE 2K20 game Showcase
La modalità Showcase di WWE 2K20 racconta la corsa al successo delle 4 Horsewomen.

Alla pochezza del comparto visivo va aggiunta la sostanziosa mole di glitch, bug e compenetrazioni che coinvolge qualunque cosa si muova sullo schermo. Se non altro WWE 2K20 ha il merito di essersi ritagliato un ruolo sui vari servizi di streaming come gioco-meme dell’anno. Anche il sonoro, purtroppo, segue il tracciato solcato dalla grafica. La playlist di brani che accompagna il giocatore nei menù è di prima qualità, ma tutto il resto lascia a desiderare con effetti sonori sballati, bilanciamenti del volume incomprensibili e doppiaggi così stereotipati da risultare tragicomici.

Il gameplay WWE 2K20 segue la scia dei precedenti WWE 2K, titoli che tentano un approccio più simulativo e profondo alla disciplina. Personalmente, non sono mai stato un detrattore di questa virata realistica del brand, ma bisogna ammettere che l’approcciabilità di titoli come WWE SmackDown! vs. RAW è un lontano ricordo. Scordatevi quindi di invitare un amico a casa e di potervi godere una partita multiplayer locale senza conoscere il complessissimo sistema di combattimento.

Gusti personali a parte, il sistema di controllo è messo a dura prova non solo dai già citati glitch, ma soprattutto da una folle gestione del sistema di puntamento. Non saranno rare situazioni in cui i wrestler effettueranno prese a vuoto, sferreranno fendenti all’aria e tireranno martellate al personaggio sbagliato. Puntare l’avversario voluto è così dannatamente difficile che addirittura l’intelligenza artificiale spesso si ritrova in situazioni assolutamente incredibili. IA che, tra l’altro, ha spesso comportamenti ridicoli con wrestler che rimangono immobili o bloccati in routine da cui non sanno smuoversi.

WWE 2K20 game stars
Molti volti di WWE 2K20 sono assolutamente inguardabili e per niente somiglianti alle controparti reali. Vi sembra Kurt Angle quello?

La componente online non fa eccezione e rappresenta uno dei problemi maggiori di WWE 2K20, essendo caratterizzata da match tempestati da lag e odiosi ritardi. Altrettanto fastidiosa risulta la gestione dei DLC e di altri contenuti a pagamento. Vorrei sapere a chi è venuto in mente di tenere Hulk Hogan fuori dal roster del gioco e renderlo acquistabile solo con un’espansione dopo averlo reso protagonista della (bellissima) pubblicità del gioco. Discorso simile per la sezione chiamata Originals, che avrebbe potuto fornire qualche spunto in più qualora non fosse stata completamente a pagamento.

WWE 2K20 albero delle abilità
Il cervellotico e confuso albero delle abilità presente nella modalità MyCareer di WWE 2K20.

WWE 2K20 rovina malamente delle premesse eccellenti. L’enorme roster, la splendida storia raccontata nella modalità Showcase e la grande quantità di riferimenti che gli appassionati di Pro Wrestling saranno in grado di cogliere, non possono reggere da soli il peso di un gioco insoddisfacente. Se avete 60 euro e volete comprare un gioco di wrestling, mettetevene 40 in tasca e rimediate una copia di WWE 2K19. Non resta che sperare che Visual Concepts aggiusti il tiro e, oltre a correggere in corso d’opera il titolo, sia capace di riprendersi l’anno prossimo.

Vivo nella costante speranza che venga finalmente costruita un'astronave per Namek. Nell'attesa, tra una tazza di caffè d'orzo e una pizza Hawaiiana, impiego il mio tempo videogiocando e discutendo di argomenti che non interessano a nessuno. Nelle ore diurne sono un architetto.

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