6 Underground, l’ultimo film di Micheal Bay con Ryan Reynolds, è finalmente disponibile su Netflix, dopo una martellante campagna pubblicitaria e tanta aspettativa per il nuovo titolo d’azione del regista californiano.
“Uno” (Reynolds) è un giovane miliardario che dopo aver inscenato la propria morte mette su una squadra di altri 5 fantasmi come lui (Mélanie Laurent, Corey Hawkins, Adria Arjona, Manuel Garcia-Rulfo, Ben Hardy) per cercare di migliorare il mondo: la prima missione è innescare un colpo di stato per esautorare un crudele dittatore e riportare la pace in un Paese oppresso del Medio Oriente. Per farlo dovranno trovare il fratello in esilio del dittatore, rapirlo e riportarlo in patria. Niente di più facile, a parole.
L’intera squadra è composta da spettri che si fanno chiamare solo con numeri. Sono persone che hanno inscenato la propria morte e ora lavorano per Uno, introvabili dai servizi segreti e liberi di muoversi per il mondo per compiere la loro missione. La trama è molto semplice, non originale eppure godibile, non esistono colpi di scena tali da lasciare lo spettatore senza fiato e si passa più tempo a sparare che a parlare.
6 Underground è forse il film che più rappresenta il modo di fare cinema di Micheal Bay: non che guardando i vari Transformers non si capisse, ma qui tutto è portato all’estremo, sembra proprio che qualcuno gli abbia rimosso i freni inibitori.
Il film si apre a Firenze tra spari ed esplosioni, con la squadra in fuga dalla mafia dopo aver ucciso un potente esponente locale per ottenere informazioni. Ovviamente stiamo parlando di una mafia vista con occhi degli americani: villa gigantesca, abiti su misura, gorilla alti dieci metri, suv neri che non sono ancora usciti sul mercato, mica stiamo parlando di Gomorra o Suburra.
Durante l’inseguimento a bordo dell’Alfa Romeo si passa tra le vie di Firenze ed esplode di tutto: bancarelle, edicole, tavolini dei bar; se il mondo di Tarantino è fatto di sangue, quello di Bay è costruito con gli esplosivi. Ogni cosa salta in aria, gli airbag non esistono, le auto vanno in mille pezzi come fossero fatte di Lego e gli occupanti o i passanti volano via trovando morti degne di Final Destination. Nei film di Bay le leggi della fisica possono essere infrante da chiunque.
Nella storia ci sono un miliardario, un pilota, un dottore, una ex spia della CIA, un sicario, un cecchino e un giovane freerunner. Le scene di azione sopperiscono alla debole trama, mentre la caratterizzazione dei personaggi riesce a far apprezzare le loro interpretazioni grazie a sfaccettature che non passano inosservate, e al background di ogni singolo personaggio che non fa altro che amalgamarli tra di loro.
Da Firenze poi l’azione si sposta in Asia e in un attimo in Medio Oriente. È un film molto veloce, quasi stroboscopico ed epiletico. Si passa da inquadrature strettissime a enormi campi aperti ripresi con i droni; sicuramente spettacolari le riprese dall’alto di Firenze e delle altre location, anche se noi italiani possiamo distinguere le riprese effettuate a Siena anziché a Firenze, e sappiamo che non è possibile guidare fin dentro il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, ma certe licenze che fanno storcere il naso possono essere sopportate in cambio della spettacolarità.
Il film ha il pregio di non annoiare mai nonostante la durata di 2 ore. Non presenta tempi morti e riesce sempre e comunque, anche nella ripetitività dei suoi scontri a fuoco, a divertire lo spettatore e tenerlo incollato allo schermo fino alla fine.
Con 6 Underground Netfix mette a segno un gran colpo, aggiungendo al suo catalogo un ottimo titolo di pura azione che amplia ancora di più la sua offerta al pubblico.
Visto poi quello che accade nel film non è detto che le peripezie dei 6 fantasmi siano finite qui: se avrà il successo che la piattaforma si aspetta non sono da escludere dei seguiti. Dopotutto abbiamo assistito solo alla prima missione del team e la strada per rendere il mondo un posto migliore è ancora lunga.
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