Metrozone, di Søren Mosdal

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L’anno è il 2027. Tempeste radioattive si abbattono senza tregua sulla Terra, pianeta ormai ridotto a una superficie inabitabile (o almeno così dicono) in cui i pochi terrestri rimasti si sono rifugiati nel sottosuolo, colonizzando i vecchi tunnel della metro. Il sistema climatico è irrimediabilmente collassato e, come millenni prima nei racconti della Bibbia, solo pochi eletti hanno avuto accesso all’Arca: i ricchi e i potenti si sono rifugiati in questa mitologica fortezza, relegando il resto della popolazione a una misera vita senza luce nei sotterranei, chiamati Metrozone, dove, a causa di mancanza di beni primari, aria e acqua pulita, l’aspettativa di vita è di appena 31 anni.

Come se non bastasse, vige un regime militare, capitanato dal Presidente Putko, che tiene a bada i civili attraverso continui pattugliamenti della polizia e un sistema di videocontrollo capillare. Gli ingegneri di Putko stanno però studiando soluzioni “creative” per salvare l’umanità – o almeno parte di essa – come ad esempio una razza di bio-mech, umani “meccanizzati”, che potranno resistere alle condizioni avverse fuori dalla Metrozone.

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In questo universo distopico vive Nikki, un’adolescente “guerriera” con un eccezionale talento nei videogiochi, che ha da poco perso le tracce del fratello in uno dei famigerati raid della polizia di Putko. Nikki, con i suoi capelli rosa e una ribelle frangia decisamente troppo corta, come ogni adolescente si trucca davanti allo specchio, ma con la stessa rabbia con cui Furiosa in Mad Max si traccerebbe la famosa strisciata nera d’ombretto… o di olio motore!

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Nikki esce per andare in sala giochi, e tutto sembra proseguire nell’assurda routine post-apocalittica degli abitanti della Metrozone, se non fosse che la ragazza incontra un bio-mech che ricorda in tutto e per tutto suo fratello scomparso. Ma Nikki non si fa illusioni, sa benissimo che una volta finiti nelle mani della polizia e degli ingegneri del regime non si è più gli stessi: di suo fratello non è rimasto che il guscio.

Tuttavia questo bio-mech sembra aver conservato qualche ricordo e parte della scintilla vitale di suo fratello, quindi Nikki decide di fidarsi di lui e seguirlo quando vengono inseguiti dalla polizia del regime: i telegiornali hanno diffuso la notizia che un bio-mech molto pericoloso è scappato dai laboratori ed è fuori controllo e Nikki capisce che si riferiscono proprio a suo fratello. Tra inseguimenti e cacce selvagge senza esclusione di colpi, i due si dirigono verso l’Arca per far fuori il presidente Putko, ma la situazione potrebbe essere molto più complessa del previsto, e Nikki è pur sempre una ragazzina.

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Insomma, tra i fumetti Leviathan Labs c’è un adrenalinico tributo all’estetica underground che, se siete amanti del genere, non potete farvi scappare. Dalle fredde terre del Nord Europa, Søren Mosdal ci porta in un futuro molto vicino, dove il Grande Fratello ha assunto tratti perfino più distopici di quelli orwelliani, e governa un mondo spietato a metà tra il rugginoso universo del già citato Mad Max e l’assurdo scenario di Scott Pilgrim (anche se con tratti decisamente più cupi).

Quello a Scott Pilgrim non è un riferimento casuale, infatti anche in Metrozone il tema videoludico ha un’importanza fondamentale tanto nell’estetica quanto nella trama del fumetto: per la campionessa di arcade Nikki, le sue straordinarie abilità da videogiocatrice saranno una condanna ma anche l’unico mezzo per ottenere la salvezza.

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Metrozone si lascia leggere scorrevolmente grazie alle sue dinamiche veloci, ma senza troppe sorprese nonostante ci catapulti in mondi potenzialmente molto interessanti. Mosdal tocca tematiche attualissime come l’influenza dell’etica sulla tecnologia e sul progresso, il controllo dell’informazione e la violenza dovuta a estreme condizioni di malessere e povertà, ma tutte forse un po’ troppo frettolosamente, lasciando infine il lettore piuttosto spiazzato soprattutto sul finale, il quale, tuttavia, sembra presagire futuri sviluppi nella storia.

Un fumetto rapido, godibile, del quale sarebbe interessante esplorare l’ambientazione e sapere di più, anche perché, dopo il lancio nel vuoto delle ultime pagine, la nostra protagonista non sembra essere ancora pronta per dichiarare game over.

Un ringraziamento speciale a Leviathan Labs

📄 Download dell’anteprima gratuita

🎵 Ecco a voi una playlist perfetta per perdervi negli intricati tunnel della Metrozone e provare a uscirne vivi!

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Appassionata di arte, illustrazione e letteratura, si è lasciata trasportare nel meraviglioso mondo del fumetto... e ora non può più farne a meno! * arte * fumetto * illustrazione * letteratura * GdR

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