Animosity, serie a fumetti ad opera di Marguerite Bennett e Rafael de Latorre, continua arrivando al quarto volume intitolato “La città fortezza“. Ho già avuto occasione di parlare di Animosity con la recensione del terzo volume “Lo Sciame” e la serie, curata da SaldaPress in Italia, si fa sempre più promettente.
Animosity 4 prosegue il racconto dei numeri precedenti e, per chi non conoscesse la storia, mi permetto di fare una breve ma importante introduzione: un giorno gli animali si sono risvegliati assumendo coscienza e capacità di parlare, da allora si sono alternate guerre e compromessi sia fra animali ed esseri umani che fra animali stessi, ed ogni zona ha reagito diversamente.
La protagonista è Jesse, ragazzina che tenta di sopravvivere in questo pazzo mondo grazie all’aiuto del suo cane Sandor. Dato che i genitori della giovane sono morti, il loro obiettivo è partire da New York per raggiungere San Francisco, dove forse potrebbe ancora esserci il suo fratellastro. Bisogna fare in fretta, però, perché al cane non rimane ancora molto da vivere (i cani di razza solitamente non hanno una lunga aspettativa di vita) e prima di andarsene vuole assicurarsi che lei sia finalmente al sicuro.
Detto ciò, se la memoria scarseggia non avete di che preoccuparvi, perché all’inizio di ogni volume è incluso un riassunto più completo su quanto accaduto nelle uscite precedenti, in modo da non perdere le fila della trama principale. Tuttavia era necessario fare un ripasso della situazione generale per essere più consapevoli del mondo nel quale ci stiamo per (ri)addentrare.
Il quarto capitolo della serie si presenta coerente con la narrazione a cui gli autori ci hanno abituati da oltre due anni, una fusione fra azione ed avanzamento nella trama ben studiato e perfettamente rappresentato dai disegni di Rafael de Latorre. In questo specifico caso, però, il volume non è riuscito a coinvolgermi pienamente quanto i precedenti e credo che il motivo sia che, nonostante abbia un importante punto di svolta, il prevalere della componente umana rispetto a quella animale mi ha spiazzata, lasciandomi desiderosa di ritrovare tutti gli altri personaggi secondari che gravitano intorno alla protagonista.
Dare maggiore spazio alla componente umana ha permesso agli autori di focalizzarsi sia su Jesse che su Kyle, un ragazzo che ha deciso di “salvarla” portandola alla Città Fortezza, approfondendo inoltre il suo personaggio e le sue motivazioni tramite un corposo flashback. La storia lentamente sta prendendo forme sempre più definite, andando oltre l’illustrazione di fantastici animali guerrieri, arditi sistemi di sopravvivenza o appariscenti nemici.
Animosity 4, come i precedenti capitoli della storia, affronta sempre l’importantissimo macro-tema della sopravvivenza, solo che in questo caso viene illustrato dal punto di vista di una realtà ben diversa da quelle lette finora. La Città Fortezza è una realtà a sé stante, rigida, dove gli uomini sopravvivono isolati dall’esterno e gli animali sono accettati solamente dopo esser stati resi inoffensivi o schiavizzati; è un posto dove tutto viene regolamentato per conseguire l’obiettivo del ripopolamento.
I personaggi di Animosity sono sempre forti, ben delineati, tanto che restano scolpiti nella mente sia i protagonisti che gli antagonisti ed è un piacere vederli crescere e maturare seguendo la loro storia nel corso dei vari volumi. Qui si assiste alla crescita di Jesse, al suo diventare una donna; prima sicuramente era molto matura, tanto da essere in grado di fare da mediatrice ed anche da guida, ma ora ha assunto una profondità di ragionamento ed una capacità di scelta che la catapultano nel mondo adulto come mai accaduto prima.
Il quarto volume di Animosity rappresenta un punto di svolta non tanto a livello di trama o di innovazione grafica quanto a livello umano. In questo caso la storia, avendo una forte presenza umana, ci costringe a non girare la testa dall’altra parte, mettendoci davanti alla drammaticità del mondo delineato da Marguerite Bennett, di tutte le brutture che comporta un pianeta dove tutti gli esseri hanno una coscienza e in cui non ci sono solamente amicizie interspecie, ma anche necessità riguardanti il nutrimento. Il mondo rappresentato dopo il risveglio degli animali qui si fa sempre più concreto.
Leggere le avventure di Jesse nella Città Fortezza ci fa crescere insieme a lei e riflettere su temi che sono fin troppo attuali, fra i quali la compensazione che si attua per l’eccessiva presenza di una certa specie animale su di un territorio, il controllo delle nascite e la sovrappopolazione in generale. Lo stato di crisi richiede di affrontare con freddezza i problemi che si presentano e se ci si riflette bene, per quanto possa sembrare qualcosa di immorale o estremo, ognuno si adopera cercando una soluzione ottimale per se stesso. Tutto ciò mette il lettore costantemente in discussione, in una posizione attiva in cui non può fare a meno di porsi domande riguardo a cosa possa essere giusto o sbagliato.
Se da un lato Animosity 4 – La Città Fortezza spiazza un po’ “rompendo” il ritmo dei volumi precedenti, dall’altro mostra una maturità non indifferente e proprio per questo mi sento di confermare il mio invito a conoscere questa serie e ad amarla. È un fumetto completo, graficamente impeccabile, pieno di significato ed attuale, assolutamente consigliato.
Un ringraziamento speciale a SaldaPress
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