Dal 20 febbraio il discusso e travagliato film di Tom Hooper, “Cats“, sarà disponibile anche nei cinema italiani dopo il passaggio nelle sale americane e anglosassoni lo scorso dicembre. Il film è tratto dall’omonimo musical, uno dei più famosi per incassi e longevità. La prima assoluta fu nel 1981 a Londra e da allora continua a essere riproposto in varie rivisitazioni e adattamenti in tutti i teatri del mondo, Italia compresa.
L’adattamento cinematografico comincia quando la gattina Victoria (Francesca Hayward) viene abbandonata dalla sua padrona nel quartiere Jellicle di Londra; la povera micina ha sempre vissuto in casa e non conosce niente del mondo esterno o dei sobborghi delle grandi città. Victoria attira subito la curiosità e l’interesse di tutti i gatti del quartiere che fanno a gara per vederla da vicino. Per di più arriva nella colonia nel momento più importante dell’anno: i festeggiamenti in onore della regina dei gatti Old Deuteronomy (Judy Dench), che alla fine dovrà decidere quale gatto potrà ascendere al paradiso dei Jellicle Cats, l’Heaviside Layer.
Victoria quindi assiste e partecipa agli spettacoli con i quali ogni gatto si presenta e racconta la propria storia nella speranza di essere scelto dalla regina. I festeggiamenti però saranno turbati dal ritorno di Grizabella (Jennifer Hudson), una gatta che in passato ha abbandonato la colonia e per questo è caduta in disgrazia, e la comparsa di Macavity (Idris Elba), un gatto malvagio e in grado di usare trucchi magici, che tenterà di sabotare gli altri concorrenti per accaparrarsi la possibilità di avere una nuova vita.
Fin dal primo trailer si è notata una presenza molto ingombrante nel film: la CGI. I protagonisti di Cats sono appunto dei gatti e nel musical originale gli attori indossano pellicce e trucco di scena per essere quanto più somiglianti a dei felini. Nel film di Tom Hooper invece viene utilizzata la motion capture 3D, tecnica che permette al computer di catturare tutti i movimenti di un attore e riportarli in un modello tridimensionale modificabile per il montaggio finale.
Questa versione di Cats quindi ci propone dei gatti antropomorfi con bocca e occhi umani, ma orecchie e baffi felini, un ibrido che da subito è risultato sgradevole a molti, arrivando anche ad essere definito disturbante. Il corpo di attori e ballerini sembra coperto da una tuta aderente fatta di peli che mette molto in risalto le forme umane. Nonostante tutti i personaggi antropomorfi Disney con i quali siamo cresciuti, vedere delle creature simili con un aspetto così realistico è davvero straniante e può rovinare sul serio la visione del film.
La trama molto semplice, che nel musical teatrale è necessaria per mettere in risalto le abilità canore e coreografiche degli attori, appare troppo debole per il cinema. Le canzoni sono sensazionali, travolgenti, e le voci degli interpreti strappano un brivido all’ascoltatore: rimarchevole è l’interpretazione della Hayward, ma soprattutto quella di Jennifer Hudson nell’esecuzione di “Memory“, forse il brano più famoso della colonna sonora. Tuttavia la parte coreografica si dimostra inadatta ad essere trasposta sul grande schermo: i continui cambi di inquadratura fanno perdere la visione d’insieme del gruppo, e la CGI dà il colpo di grazia rendendo impossibile capire se alcuni degli spettacolari movimenti dei ballerini siano veri oppure no.
Menzione d’onore però va alla scenografia: dalla strada all’appartamento, dal Milk Bar a Trafalgar Square, tutti i set e gli oggetti di scena sono stati creati in studio a misura di gatto, quindi gli sfondi blu e verdi sono pochi, e la CGI si limita più che altro ai felini, dando prova di un grande lavoro di preparazione da parte della produzione.
Produzione che ad ogni modo è stata davvero travagliata: la versione “finale” del film è stata consegnata a meno di 48 ore dalla prima mondiale, con gravi problemi nel montaggio ed effetti visivi non terminati, i quali non hanno fatto altro che peggiorare la pesante presenza della CGI sui personaggi, condizionando l’intera visione. Non è difficile notare, anche per un occhio non esperto, inquadrature nelle quali i peli o i volti degli attori sono meno definiti, o accessori di scena che cambiano colore.
In Italia invece potrebbe essere proiettata la versione corretta annunciata da Universal e in distribuzione anche nei paesi dove il film è già in cartellone.
Il tentativo di Tom Hooper di portare Cats sul grande schermo sa di occasione sprecata. A differenza del magistrale lavoro fatto in precedenza con Les Misérables, questa volta il regista non è riuscito a far provare grandi emozioni al pubblico. Un vero peccato.
Articolo scritto in collaborazione con Haydée
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