Trattare e vivere Animal Crossing è un’esperienza particolare, ci troviamo davanti ad un unicum nell’intero panorama videoludico, che non ha mai avuto rivali nel suo genere. Chi non hai mai giocato un capitolo della serie potrebbe facilmente confrontarlo con prodotti come Stardew Valley o Harvest Moon, ma non fatevi trarre in inganno dal fattore comune legato alla coltivazione di piante ed espansione delle proprietà, parliamo di giochi radicalmente diversi tra di loro. La vera peculiarità di Animal Crossing rispetto ad altri simulatori di vita? Basare la sua progressione sull’orario e le stagioni del mondo reale, sfruttando l’orologio interno della console. Un gioco che va quindi gustato a piccole dosi nel corso di settimane, mesi o anni.
Oggi sono qui per raccontarvi come sono andate queste due settimane sull’isola (non più) deserta di Animal Crossing: New Horizons su Nintendo Switch, con la prima grande esclusiva Nintendo del 2020.
La nostra avventura ha inizio all’interno dell’aeroporto per il check-in a cura di Marco e Mirco, i fidati assistenti di Tom Nook, che oltre a chiederci le generalità ci faranno scegliere tra un set di quattro isole casuali quella che diventerà la nostra futura casa. Fatto ciò, il gioco ci permette di personalizzare il nostro abitante e le sue caratteristiche fisiche, ma niente paura: potranno essere modificate anche nel corso del gioco se l’aspetto del nostro alter-ego non ci soddisferà più. Inoltre, novità per la serie, ci verrà chiesto in quale emisfero del pianeta preferiamo abitare; questa scelta sarà cruciale e andrà ad influire sulla progressione delle stagioni che seguiranno appunto quelle reali. Questo si tradurrà in una differenza netta di animali e piante che incontreremo nel corso della nostra permanenza sull’isola.
Giunti a destinazione saremo accolti dal tanuki più famoso del mondo videoludico, il caro vecchio Tom Nook. Oltre a noi approderanno sull’isola anche altri due abitanti, scelti casualmente tra un roster vastissimo e variegato, con il ritorno anche di vecchie conoscenze molto care ai veterani della serie. La prima cosa che ci verrà chiesta dopo i dovuti festeggiamenti per il nostro arrivo sarà trovare un posto per la propria tenda da campeggio, soluzione che verrà poi sostituita da una casa vera e propria proseguendo nel gioco . Inoltre, Nook darà a noi l’arduo compito di scegliere un nome per l’isola e ci rivestirà della carica di Portavoce dell’Isola, donandoci quindi pieni poteri sulla costruzione di opere architettoniche e modifiche del territorio. Ci verrà infine consegnato un Nook Phone, un moderno smartphone con installate tutte una serie di app, in primis l’enciclopedia per pesci e insetti che completeremo man mano che cattureremo nuovi esemplari.
Terminata questa sezione introduttiva, il gioco si espande sempre di più. Nel corso dei giorni sono stato prima invitato alla costruzione del museo cittadino per ospitare insetti, fossili o creature marine, per poi partecipare all’apertura dell’emporio di Marco e Mirco, fino alla costruzione del centro servizi vero e proprio, che ricorda da vicino il municipio visto in New Leaf. L’anima e l’intento di Animal Crossing si percepiscono sin da subito: un rifugio sicuro dalla frenesia della vita odierna, che invita il giocatore a procedere nell’esplorazione della sua isola e nella costruzione del proprio villaggio in totale relax, senza game over o nemici da combattere.
In tal senso ancora una volta vanno fatti i complimenti a Nintendo che con grande forza mette da parte la sfida, la costante ricerca di competizione del videogame moderno e in maniera dirompente propone una formula rodata, ma ancora in grado di stupire come tanti anni fa. Questa magia che permea Animal Crossing: New Horizons non è però solo merito di una progressione di gioco lenta e cadenzata. Musiche, effetti sonori, aspetto tecnico, scelte stilistiche, tutto si mescola alla perfezione per restituire questa sensazione di distacco dalla modernità e allo stesso tempo spinge l’utente ad apprezzare anche le piccole cose della natura che oggi abbiamo perso di vista.
Il tutto non si riduce ovviamente ad allegre passeggiate all’aperto: costruito il museo avremo la possibilità di riempirlo con ciò che cattureremo. Ogni creatura presente nel gioco è legata ad un determinato orario del giorno e ad un determinato periodo dell’anno. Ad esempio ci sono creature acquatiche come il pesce abissale che potrà essere trovato in mare solo ed esclusivamente nelle notti del periodo invernale, oppure insetti come le libellule che hanno fatto capolino solo ad Aprile, grazie al clima più caldo. Tutto questo dà l’impressione di trovarsi in un’isola viva, che reagisce attivamente allo scorrere del tempo, influendo su fauna e vegetazione.
Tutto ciò che andremo a catturare, dopo averne donato il primo esemplare al museo, potremo venderlo e ricavarne preziose stelline (la valuta di gioco) da investire nella nostra proprietà, andando prima ad allargare la stanza iniziale, fino a costruire nuove stanze e addirittura nuovi piani per la nostra abitazione. Ovviamente potremo impiegare i fondi a disposizione nei modi più disparati: costruire ponti per unire terreni dell’isola divisi da un fiume, oppure rampe utili a scalare i rilievi presenti sul territorio. Per la prima settimana di gioco questi ultimi elementi non saranno disponibili, quindi saremo costretti ad usare strumenti di fortuna come l’asta o la scala a pioli per poter proseguire nelle nostre esplorazioni.
Proprio sugli strumenti entra in gioco l’infinito crafting e i materiali necessari per metterlo in pratica. Inizialmente Tom Nook ci consentirà di usare il proprio tavolo da lavoro dove poter costruire i nostri fidati strumenti come canna da pesca, pala, retino e così via. Nelle battute iniziali avremo a disposizione solamente le varianti fragili dei suddetti strumenti, che dopo pochi utilizzi si romperanno e ci costringeranno a costruirne di nuovi. Proseguendo nella vita sulla nostra isola, però, ci imbatteremo in importanti schemi di costruzione, utili “ricette” che permetteranno al nostro abitante di apprendere come fabbricare strumenti più resistenti, mobilio per la propria abitazione e così via.
Il crafting consente possibilità illimitate, sfruttando rami ricavati dalle fronde degli alberi, legno dal tronco, ferro, argilla o pietre dalle rocce presenti sull’isola e così via. Ogni giocatore troverà arredamento e abiti adatti allo stile che più lo contraddistingue, dall’antico al moderno, passando per lo zen e gli anni ottanta, ce n’è per tutti i gusti.
Un’interessante novità introdotta in Animal Crossing: New Horizons è il programma Miglia di Nook. Ci troviamo davanti ad un sistema che si comporta in maniera molto simile ai trofei o achievement delle altre piattaforme, ma interno al gioco. Completando determinate sfide, come ad esempio catturare 50 insetti diversi, il gioco ci premierà con un determinato quantitativo di Miglia di Nook, spendibili all’interno di uno store di gioco apposito, dove potremo acquistare anche potenziamenti interessanti, come l’espansione dell’inventario o schemi per strumenti più resistenti. Sempre qui è possibile comprare, mediante questa seconda valuta, speciali biglietti che ci consentiranno di visitare isole abbandonate lontane dalla nostra.
Queste isole sono un’ottima opportunità per trovare alberi da frutto non presenti sulla nostra, materiali o creature rare e in determinati casi anche nuovi abitanti. Interagendo con questi viaggiatori è possibile scegliere se invitarli o meno a trasferirsi nel nostro villaggio e rendere ancora più numerosa la nostra popolazione. Un focus importante della saga è sempre stato anche quello dei rapporti con gli altri abitanti: diventare amici degli altri ci consentirà di ricevere da loro regali sempre più costosi, siano essi schemi, strumenti o mobilio per la nostra casa. Ovviamente anche noi potremo fare doni agli altri abitanti, i quali entro pochi giorni cominceranno a farne uso, che si tratti di un oggetto da tenere in casa o degli abiti da indossare.
L’arrivo di nuovi abitanti e la possibilità di incontrarne di nuovi nel corso delle nostre trasferte su altre isole dipende in primo luogo dal punteggio della nostra isola, che potrà andare da 1 a 5 stelle. Questo punteggio muterà in base al tempo e ai fondi che dedicheremo all’isola: costruendo ponti, rampe, negozi o servizi per la popolazione dell’isola o più semplicemente strappando le erbacce e rendendo l’ambiente il più ordinato e pulito possibile il punteggio aumenterà. Nelle fasi più avanzate di gioco, Tom Nook ci chiederà espressamente di prestare particolare attenzione a questo aspetto, così da attirare l’attenzione del noto musicista K.K. Slider e organizzare un concerto sull’isola.
Una cosa è certa: ogni giorno passato su Animal Crossing: New Horizons c’è sempre qualcosa da fare o un annuncio da parte di Tom Nook e compagni a cui prestare attenzione. Nonostante la natura del gioco, nulla vieta di dedicarsi anche ore ed ore alla ricerca di insetti e pesci e alla loro rivendita per trarre guadagni considerevoli. In quest’ottica tornano ovviamente tutta una serie di mercanti e visitatori con articoli particolari, come la nota venditrice di rape, presente tutte le domeniche mattina.
Le rape acquistate dureranno appena una settimana prima di marcire e sarà nostra cura seguirne il valore di mercato nel corso della settimana e rivenderle ad un prezzo maggiore per garantirci incassi considerevoli. Questo sistema di guadagno sarà possibile anche sulla frutta: ogni isola dispone di un frutto nativo, nel mio caso le ciliegie, che di conseguenza hanno un valore basso essendo diffusissime. Importando però frutta da altre isole, come ad esempio pesche, mele, arance o pere si ha la possibilità di rivenderle ad un prezzo molto alto.
Arrivati a questo punto potreste pensare che abbia parlato di tutto ciò che il gioco ha da offrire e invece no, la novità più importante e decisamente rivoluzionaria presente in Animal Crossing: New Horizons è la nuova meccanica di terraforming. Tramite un’app del nostro fidato Nook Phone, potremo intervenire in maniera radicale sulla geografia dell’isola, modificando la conformazione del territorio, cambiando il percorso di fiumi, abbattendo rilievi o creandone di nuovi. Il giocatore insomma acquisirà la totale e assoluta libertà di plasmare la propria isola a piacimento, da ogni punto di vista. Inutile dire che questo rivoluzionario strumento introduce nella serie un editor talmente complesso e stratificato da rendere le possibili personalizzazioni praticamente infinite.
Oggi ci troviamo in un mercato fatto di titoli con grafica fotorealistica, ray-tracing, 4K e HDR. Anche qui Nintendo gioca in contropiede, offrendo un titolo con uno stile grafico semplice e cartoonesco, ma ricco di un’effettistica strepitosa e una cura maniacale per i dettagli più minuziosi. Il vento che muove le foglie, i temporali che di tanto in tanto imperversano sull’isola con tuoni e fulmini, gli strepitosi tramonti delle sei del pomeriggio: sono solo alcune delle tantissime chicche di natura tecnica che il gioco ha da offrire.
Tutto ciò è portato su Nintendo Switch in maniera superlativa, con 1080p nativi in modalità TV e 720p nella variante portatile. In entrambe le modalità il framerate è ancorato a 30 frame al secondo, assolutamente rock-solid. L’engine proprietario Nintendo, come era lecito aspettarsi, ha fatto faville anche su Animal Crossing: New Horizons e ci troviamo con tutta probabilità davanti ad uno dei migliori titoli presenti su Nintendo Switch sotto questo fronte.
Come accennato qualche paragrafo più sopra, il comparto audio gioca un ruolo centrale nella nuova esclusiva della grande N. Ognuna delle 24 ore che compongono la giornata dispone di una sua melodia, con una variante appositamente creata per le giornate piovose, un lavoro certosino curato finemente per risvegliare nel giocatore sensazioni di relax assoluto e accompagnarlo nelle varie attività sull’isola. Ovviamente non mancano all’appello i famosi brani di K.K. Slider, a cui potremo assistere live oppure ascoltarli nello stereo della nostra abitazione. Divertenti e buffi infine gli effetti sonori che accompagnano il doppiaggio a dir poco singolare di Animal Crossing, come da tradizione.
Debuttare su Nintendo Switch ha portato ovviamente anche un’ultima novità, un comparto online aggiornato e non più legato ai limiti tecnici di 3DS. Tramite l’aeroporto, che fungerà da hub per i nostri spostamenti dall’isola, potremo visitare amici o aprire il gate e consentire loro l’accesso. Per evitare ingressi indesiderati il gioco permette di scegliere se invitare amici oppure utilizzare una speciale password che sarà richiesta al visitatore di turno per poter entrare. Il sistema tutto sommato funziona molto bene e non ho sofferto disconnessioni nel corso delle mie visite presso villaggi di amici o viceversa. Unico neo la chat, legata per l’ennesima volta all’app per smartphone, un sistema di party chat audio integrato sarebbe stato la miglior soluzione per comunicare.
Nintendo decide di giocare l’asso Animal Crossing: New Horizons per questo inizio 2020, facendo centro nella maniera più assoluta. Il titolo unisce tutti gli elementi che hanno reso celebre la serie, potenziandoli, introducendo novità inedite e accogliendo le richieste fatte dai giocatori nel corso degli anni.
Non manca qualche minima sbavatura, come un sistema online di comunicazione vocale ancora legato all’app per smartphone, ma parliamo veramente di inezie, trovandoci senza ombra di dubbio davanti ad una delle esclusive più riuscite e curate presenti sull’ibrida di casa Nintendo. Se siete possessori di Switch non indugiate ulteriormente: una fantastica isola vi aspetta!
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