Vorrei iniziare a parlavi del libro Dark Circus di Stefano Fantelli partendo da una considerazione: la parola “circo” può essere intesa in diversi modi ed il primo è quello più canonico che tutti conosciamo e richiamiamo alla mente, immaginando un enorme tendone all’interno del quale vari artisti si esibiscono per stupirci, mentre un altro senso è quello più aulico, che si rifà all’etimologia del termine stesso, ovvero “circus”, inteso come cerchio, figura che ben rappresenta l’andamento ciclico dell’opera.
Dark Circus è un girone infernale di racconti in grado di suscitare nel lettore i sentimenti più disparati lasciandolo sempre a bocca aperta, un’antologia horror da cui aspettarsi l’inaspettato e che esplora i meandri della letteratura di genere, contemplando anche il dark fantasy e addirittura il romantico.
La prosa di Stefano Fantelli si rinnova racconto dopo racconto, creando eventi indipendenti fra di loro eppure collegati da qualche piccolo elemento che sicuramente non potrà sfuggire ai lettori più attenti; spesso ricorre la presenza di un vecchio furgoncino Volkswagen con la scritta “Dark Circus” sulle fiancate, ma ci sono altri particolari decisamente meno evidenti che contribuiscono a tessere una ragnatela complessa di intrighi e connessioni, base che rende il libro una raccolta di storie non ordinaria.
In un interminabile circolo vizioso di spezzoni di vita altrui, Fantelli ha l’incredibile capacità di alternare racconti in prima persona ad altri in terza persona senza far percepire alcun tipo di scossone intellettuale, rendendo un passaggio che potrebbe risultare fastidioso come la naturale conseguenza da aspettarsi alla fine di ogni racconto.
Altro grandissimo punto a favore di questa produzione è un livello qualitativo dei racconti alto e costante, quindi non esistono episodi più noiosi e meno intriganti e ciò rende ancora più coesa la raccolta, inoltre vengono forniti sempre tutti gli strumenti affinché il lettore possa rimanere soddisfatto: nonostante la brevità delle storie, Fantelli pone il lettore in modo da farlo diventare parte attiva nel racconto, immedesimandosi e prendendo le parti dei vari protagonisti. Non c’è un solo caso in cui l’autore permetta che vengano poste domande come “Da dove viene questo personaggio?”, “Perché agisce così questa persona?”, e ciò accade per un semplice motivo: sa cosa raccontare e come raccontarlo, così nessuna delle sue storie viene percepita come tronca o insoddisfacente.
Di certo può accadere di rimanere talmente affascinati da uno dei suoi personaggi da voler sapere come andrà avanti la sua storia, ma è una domanda aperta ben accettabile e dovuta in qualsiasi tipo di produzione che colpisca il segno: il mondo ideato dallo scrittore è talmente coinvolgente e valido che vorremo saperne sempre di più. Ciò differisce tantissimo dalle “domande accessorie” che invece ci poniamo quando la storia non prosegue in modo naturale per i canoni fondati dallo stesso autore. Esistono domande che decretano un fallimento ed altre che decretano una vittoria, ed in questo caso Fantelli ha centrato in pieno le seconde.
La prosa è elegante, agevole e coinvolgente, priva di censure ottuse ma misurata per quanto riguarda sia gli aspetti violenti che quelli sessuali: l’autore sa benissimo quando fermarsi prima di eccedere inutilmente. Non bisogna farsi ingannare dal titolo stesso o dal genere horror, poiché sono solo la punta dell’iceberg di una produzione ben ideata ed articolata in modo tale da non fossilizzarsi ottusamente su di un unico genere.
Dark Circus ad oggi è una delle poche antologie stimolanti che abbia avuto modo di leggere, una di quelle che rileggerei nella totalità e non per singoli estratti. È una vera e propria avventura in un sottomondo urbano ideato da Stefano Fantelli, un mondo che dovremmo temere, ma in cui forse non ci dispiacerebbe vivere. Per tutti coloro che già conoscono l’autore sarà piacevole sapere che nel volume appare anche l’amatissimo ed oscuro Brujo. Questo libro è una lettura ottima per tutti gli amanti del genere, per gli appassionati delle produzioni di Fantelli, ma anche per tutte le persone che si vogliono avvicinare al genere horror tramite un approccio totalmente diverso da quelli provati finora.
Un ringraziamento speciale a Cut-Up Publishing
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