In seguito all’uscita italiana della quinta edizione di Dungeon & Dragons, sempre più giochi di ruolo hanno seguito la scia della sua popolarità. Titoli che prima erano disponibili solo all’estero, hanno iniziato ad essere tradotti anche nella nostra lingua, e il più recente di questi è Ryuutama, pubblicato da Isola Illyon Edizioni.
Fin da subito viene messo in chiaro che il mondo di Ryuutama è completamente nelle mani dei giocatori, a cui viene chiesto di plasmarlo man mano che procedono nella loro avventura. Al suo interno esistono delle creature chiamate “draghi stagionali“, che hanno creato la vita e permettono al mondo di continuare ad esistere; quando uno di essi muore, sta ai Ryuujin far sì che nasca un successore.
Un Ryuujin è una creatura estremamente potente con le sembianze di un umano dai tratti draconici, che verrà impersonato dal giocatore nel ruolo del dungeon master. A seconda della tipologia di Ryuujin l’avventura prenderà pieghe diverse: quello verde è legato al viaggio (Midori-Ryuu), quello blu all’amicizia (Ao-Ryuu), quello rosso alle battaglie (Kurenai-Ryuu) e quello nero alle tragedie (Kuro-Ryuu).
Il Ryuujin verde è consigliato per i principianti per le sue meccaniche più semplici e la sua natura pacifica, mentre il Ryuujin nero è consigliato usarlo solo se si è master esperti, visto che basa la campagna su intrighi, omicidi e fornisce ai personaggi un passato oscuro, tutte dinamiche difficili da gestire per i novizi. Il Ryuujin blu è il migliore per aiutare il gruppo a legare, poiché molte delle sue benedizioni spingono i personaggi ad aiutarsi a vicenda, infine il Ryuujin rosso è ottimo per una campagna molto incentrata sul combattimento o l’esplorazione di dungeon pieni di insidie.
Tutti i Ryuujin possono intervenire durante la partita usando artefatti e benedizioni di cui sono dotati per aiutare i giocatori o rendergli la vita difficile, creando così una storia più avvincente. Lo scopo finale è sfruttare le avventure del gruppo per scrivere un diario di cui l’uovo di drago stagionale si nutrirà per schiudersi.
Ryuutama non ci mette nei panni di indomiti guerrieri o maghi portentosi, ma in quelli di persone di tutti i giorni che decidono di intraprendere quello che nell’ambientazione di gioco viene definito “il viaggio“. Le classi a disposizione dei personaggi sono decisamente inusuali, ma tutte utili nel loro piccolo: l’artigiano può costruire oggetti utili per il gruppo, il cacciatore può raccogliere materiali dai mostri, il menestrello può suonare per ispirare i suoi compagni e così via. Ogni personaggio è capace di utilizzare un selezionato gruppo di armi e si specializza in una di 3 sottoclassi: tipo magico, tipo tecnico e tipo marziale. Tutto ciò ha lo scopo di permettere una creazione del personaggio il più libera possibile, senza limitazioni di aspetto, età o corporatura.
Il sistema di gioco è di per sé molto snello e permette una narrazione fluida degli eventi. Ogni personaggio possiede quattro caratteristiche, il cui valore numerico va da un minimo di 4 ad un massimo di 12. Le prove consistono nel tiro di due dadi legati a due caratteristiche diverse e la tipologia di dado da tirare varia col valore numerico presente sulla caratteristica. Questo tipo di sistema (simile a quello usato in Lex Arcana) è molto intuitivo e facile da imparare, permettendo anche a chi non ha mai giocato di godersi l’esperienza proposta dal gioco. Soprattutto in questo periodo particolare in cui una pandemia globale ha intaccato la nostra vita di tutti i giorni, non è stato difficile organizzarsi con un gruppo di amici per giocare tutti insieme a Ryuutama, proprio grazie alla sua semplicità che lo rende facile da seguire anche online tramite chat vocale o scritta.
I combattimenti non sono necessariamente il fulcro del gioco, ma fanno comunque parte di esso e vengono gestiti dividendo il campo di battaglia in due zone: prima linea e retrovie (ricordando molto i JRPG di fine anni ’90). I personaggi possono decidere dove posizionarsi ad inizio scontro e possono usare degli oggetti ambientali per ottenere un vantaggio narrativo in combattimento. Non ci sono molti limiti alle azioni da poter svolgere, quindi i giocatori più fantasiosi possono compiere azioni mozzafiato senza troppi problemi.
Il manuale offre una vasta lista di nemici, tutti diversi e con vari gradi di difficoltà, che saranno senz’altro apprezzati dagli appassionati del folklore giapponese, poiché in buona parte lo richiamano nei nomi o nell’aspetto.
Lo stile grafico senza dubbio trasmette un’atmosfera carina e dolce, che è il “marchio” con cui Ryuutama si distingue da molti altri GdR che mirano ad uno stile più duro e realistico. Questa scelta deriva dal fatto che il gioco spinge i giocatori e il game master a condurre partite dove l’esplorazione della natura è il fulcro dell’avventura, ma non significa che non si possano svolgere nelle città o nei dungeon sotterranei, magari anche con avvincenti intrighi politici.
In definitiva, Ryuutama è un gioco di ruolo leggero e colorato, ottimo sia per sessioni autoconclusive che per campagne a lungo termine con gli amici. La flessibilità che lo caratterizza permette lo sviluppo di storie e personaggi di ogni tipo e con un gruppo fisso può regalare moltissime ore di divertimento. In Ryuutama tutto è possibile con il giusto gruppo e un dungeon master capace.
Un ringraziamento speciale a Isola Illyon Edizioni
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