Giochi da tavolo in solitario – Un fenomeno in crescita

giochi da tavolo in solitario fenomeno in crescita

Negli ultimi tempi, con la crescita esponenziale che il mondo dei giochi da tavolo sta vivendo, nei vari forum dedicati alle novità compare sempre più frequentemente una domanda: come gira in solo?

La modalità solitario è diventata ormai uno dei parametri di valutazione nella recensione di un gioco, spesso determinante ai fini di un interesse o potenziale acquisto, e ciò ha portato autori ed editori ad adattarsi a questa crescente domanda.

Basti pensare che dal 2014 su Boardgamegeek sono apparse nuove categorie di premi e riconoscimenti quali: Best Solitaire Game, Best Multiplayer Game Played Solitaire, Best Solitaire Variant, Best Solitaire Expansion e Best Solitaire Print & Play Game.

venerdì gioco da tavolo
Friday (foto di Boardgamegeek)

Ci sono giochi nati appositamente per un solo giocatore, altri che includono in maniera quasi naturale la possibilità di giocare in solitario (tendenzialmente i giochi ad interazione bassissima o nulla, oppure i cooperativi), altri ancora per i quali la modalità in solo ufficiale è stata aggiunta in un secondo momento (come accaduto recentemente per Carcassonne o 7 Wonders Duel) ed infine i diversi algoritmi fan-made presenti in rete. Sulle scatole di alcuni giochi è anche possibile vedere che l’autore della modalità solitario è diverso dal progettista del gioco.

In alcuni casi la sfida è contro sé stessi ed il proprio record di punteggio, in altri è contro il gioco stesso che ha un algoritmo per il bot, in altri ancora ci sono condizioni di vittoria o sconfitta da raggiungere entro un determinato numero di turni.

Se da un lato il concetto di ciò che in passato veniva chiamato gioco di società sembri un ossimoro se immaginato con un giocatore solitario al tavolo, cosa spinge un numero sempre crescente di appassionati boardgamers a seguire questa strada?

Uno dei motivi principali è di tipo sociale, legato alla difficoltà di sincronizzare i propri ritmi ed impegni di vita con quelli dei compagni di gioco, tra chi non può fare tardi durante la settimana e chi preferisce godersi il weekend fuori porta, oppure al fatto che non tutti abbiano la passione per i giochi, o per determinati generi, e a volte è difficile organizzare un tavolo coinvolgente, soprattutto per i titoli più complessi.

7 Wonders Duel gioco da tavolo
7 Wonders Duel (foto di Boardgamegeek)

Ci sono gamers solitari che preferiscono i giochi da tavolo ai videogiochi, oppure li considerano una valida alternativa, proprio per evitare di stare troppo tempo davanti ad uno schermo e magari rilassarsi con ritmi più lenti e gestibili. Ecco perché, nonostante ci siano versioni digitali di diversi giochi nati come boardgames, molti giocatori continuano a preferire la possibilità di giocare al tavolo, anche a discapito della modalità multiplayer.

Il gioco in solitario è adatto anche agli impazienti, che quando comprano un gioco nuovo non vogliono aspettare di incontrarsi con il proprio gruppo per studiarlo e provarlo, ed ai perfezionisti che vogliono approfondire ed affinare i diversi aspetti, regole e strategie di un particolare titolo.

Ci sono anche molti altri motivi che spingono un appassionato giocatore a sedersi da solo al tavolo per giocare, come la voglia di approfondire le scelte di design che ci sono in un gioco, la possibilità di lasciare partite in sospeso e di riprenderle agli orari più disparati, la durata esorbitante di alcuni titoli oppure la maggior immersione nei giochi meglio ambientati.

mage knight gioco da tavolo
Mage Knight (foto di Kelsam Tabletop)

Anche se la maggioranza preferisce giocare almeno in 2 giocatori, anche semplicemente per condividere commenti e impressioni post-partita, non si dovrebbe escludere a priori la possibilità di dedicarsi ad un’esperienza di gioco in solitario per uno dei motivi di cui sopra.

E se qualcuno dovesse chiedere del perché giocare ad un gioco da tavolo da solo quando ci sono i videogames si potrebbe sempre rispondere della bellezza di andare in bici oltre che in moto, o di leggere un libro piuttosto che guardare un film, o di suonare uno strumento quando ci sono i dischi.

La risposta è sempre la stessa: perché, anche da soli, è divertente!

    Ingegnere, chitarrista, boardgamer, lettore, sportivo... perché chiudersi in una sola definizione? Mi piace spaziare in tutti i campi della cultura, allargare sempre i miei confini, viaggiare, conoscere e condividere.

    2 Commenti

    1. Ma considerando che anche anticamente ci sono stati dei giochi in solitario,(tra cui il solitario del marinaio, o anche scacchiere utilizzate con i dadi) più che una nuova tendenza magari è un ritorno alle origini.
      Il resto dell’analisi é completa e condivisibile.

      • Certo! Giocare è sempre stato un bisogno primario dell’umanità. Inoltre il gioco in solitario è fonte di rilassamento e sviluppo delle capacità creative. 😉

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