Ho la fortuna di conoscere ed apprezzare Ruiner, titolo sviluppato dallo studio polacco Reikon Games e pubblicato dalla sempre più attiva Devolver Digital, sin dai tempi in cui faceva parte del catalogo Xbox Game Pass. Ruiner venne originariamente pubblicato nel 2017, riscontrando buonissime reazioni da parte della critica e facendosi notare per l’intrigante veste grafica e il brutale e velocissimo gameplay.
Sebbene l’arrivo su Nintendo Switch fosse auspicato da molti, per lunghissimo tempo l’approdo di Ruiner sulla console nipponica è sembrato un miraggio, complice anche l’esoso comparto grafico che impiega ottimamente l’Unreal Engine 4 e che, per molti, avrebbe richiesto un pesante lavoro di adattamento per poter girare su Switch. Invece, Reikon Games ha tirato fuori dal cappello una conversione da urlo che gira ottimamente sulla console, sia in modalità docked che in portatile.
Ruiner è un twin stick shooter/beat ‘em up con visuale dall’alto (top-down), combinazione vincente già vista in diversi giochi come il recente HyperParasite, che però fa del suo curatissimo setting e dell’iconicità del personaggio i suoi più marcati segni di riconoscimento.
Tutte le grafiche, testi e logo inclusi, sono di un rosso vivo estremamente caratterizzante, le ambientazioni sprizzano influenze cyberpunk da ogni pixel e l’enigmatico personaggio principale, soprannominato Puppy (cucciolo) dalla sua misteriosa comprimaria, veste una maschera fatta di luci LED che reagisce ai suoi stati d’animo. Stiamo parlando di un videogame maestoso sotto il punto di vista stilistico che, come detto, usa a dovere l’Unreal Engine 4, e porta su Nintendo Switch una grafica difficilmente riscontrabile in altri titoli indipendenti.
Constatato che Ruiner è una carezza per gli occhi praticamente in quasi ogni circostanza (fanno eccezione alcune cutscene in cui i modelli poligonali vengono inquadrati più da vicino), anche il comparto audio non scherza e può vantare una colonna sonora d’impatto e perfettamente adatta al mood del gioco. Le tracce, tutte composte da artisti che dimostrano di sapere il fatto loro, spaziano dall’ambient all’elettronica più spinta, passando per toni più tetri che accompagnano in modo egregio le azioni sullo schermo. Non è un caso che la colonna sonora di Ruiner sia tra le più cliccate su YouTube e Spotify nel panorama dei videogiochi indie.
Per quanto concerne la giocabilità, Ruiner ha da offrire circa 8 ore di azione, brutalità e tanti game over (se giocato a difficoltà massima). È un titolo impegnativo ma estremamente soddisfacente, che pone il giocatore di fronte a sfide considerevoli ma che, allo stesso tempo, sa donare sensazioni di appagamento arena dopo arena. In linea generale, Puppy verrà sempre travolto da interminabili orde di nemici intervallate da boss e rare sezioni di esplorazione. Si può contare, in ogni situazione, sia su attacchi all’arma bianca che su armi da fuoco, tutte ottenibili anche uccidendo gli avversari. La varietà delle armi è davvero considerevole e difficilmente capiterà di rimanere solo con quelle standard in dotazione.
L’azione è resa ancora più forsennata dall’introduzione di diversi upgrade con cui dotare il protagonista principale, che lo porteranno ad usare scariche shock, ultra velocità, barriere di protezione e tanto altro, a patto di avere abbastanza energia. Queste abilità sono tutte potenziabili spendendo Karma, la valuta in game, e la loro mappatura sui tasti è completamente personalizzabile. In Ruiner si può creare davvero un numero considerevole di build differenti, mescolando e rimescolando gli upgrade del protagonista in qualunque momento. Va detto che il bilanciamento di quest’ultimi è tutto fuorché perfetto e che il giocatore medio riuscirà ad individuare i più efficaci piuttosto velocemente ma, in ogni caso, la loro diversificazione è più che apprezzabile.
Come avrete capito, Ruiner è davvero un ottimo indie, tra l’altro venduto ad un prezzo decisamente corretto. Si tratta dell’ennesima perla indipendente a comparire sul Nintendo eShop, anche se sono diverse le storture che non gli permettono di fare il salto di qualità finale. In primis, si registra una certa ripetitività, senz’altro congenita al genere, che viene amplificata anche dalle ambientazioni. Sebbene queste siano curate fin nei minimi dettagli, non presentano la varietà necessaria per debellare la sensazione di ridondanza. I nemici, nonostante sia evidente lo sforzo degli sviluppatori nel differenziarli, restituiscono sfide non diversificate quanto si dovrebbe in un titolo simile. Purtroppo, questo discorso può essere traslato anche sui boss, a volte dei veri e proprio “incassatori” dagli attacchi piuttosto prevedibili.
Anche la trama non è esente da difetti: se nelle prime fasi si registra la giusta dose di cripticità e mistero, lo stesso non si può dire della parte centrale e quella finale, dove il ritmo diventa altalenante, con dialoghi che spesso non colgono nel segno. Un videogame dotato di una tale cura dell’ambientazione avrebbe meritato una scrittura più raffinata e, probabilmente, una maggior attenzione in fase di revisione. In ultimo, nonostante Rengkok South sia un setting perfetto e decisamente personale, le missioni secondarie di cui questo quartiere è infarcito, sono banali e poco interessanti. Un gran peccato.
Ruiner non è un gioco perfetto, ma è forte di un gameplay collaudato e divertente, un comparto visivo da urlo e una colonna sonora strepitosa. Ogni appassionato di shoot ‘em up dovrebbe avere questo titolo nella propria libreria, soprattutto se possessore di una Nintendo Switch, per la quale è stata confezionata una conversione perfetta.
Special thanks to Cosmocover and Devolver Digital
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