Dopo l’enorme successo di The Last of Us Parte 2, come accade con tutti i giochi di questa grandezza e portata, la rete si è popolata di innumerevoli video, articoli e post sui vari segreti, easter egg e qualunque tipo di sfida da poter affrontare all’interno del gioco, come ad esempio sessioni no-damage a difficoltà sopravvissuto o combattimenti contro i boss senza usare armi da fuoco. Scoperta ogni sfaccettatura e peculiarità di un gioco, però, sorge spontanea una domanda: “ci sarà un seguito?”
Se siete tra coloro che hanno capito ed apprezzato il gioco, è presumibile che alla fine dei titoli di coda siate rimasti qualche minuto in silenzio per via dell’inaspettato epilogo, provando subito dopo un senso di vuoto incredibile che vi avrà fatto venir voglia di tornare in quel brutale ma appassionante mondo. Certo, è possibile fiondarsi subito sul New Game Plus come fatto dal sottoscritto, ma credo che in una qualche misura sia inevitabile fantasticare su esperienze del tutto nuove da vivere in un ipotetico The Last of Us Parte 3.
Ad ogni modo, prima di proseguire è bene avvisarvi che per forza di cose questo articolo è pieno di spoiler su The Last of Us Parte 2.
Ellie è rimasta sola, la sua più grande paura è diventata realtà, ma il percorso da lei intrapreso le ha dato un’altra prospettiva sul mondo e sulla vita in generale. Ha perso tutto: dal suo padre putativo alla sua compagna di vita, dal coltello della madre a due dita della mano, e quest’ultima cosa le ha tolto anche la musica, dal momento che non le è più possibile suonare la chitarra donatale proprio da Joel. L’ultima missione per trovare Abby le ha portato ulteriore sofferenza, eppure non tutti i mali vengono per nuocere e questo le è servito per superare i rimorsi e riuscire (forse) a ricominciare a vivere senza il peso enorme che si portava dietro, voltando pagina una volta per tutte.
Questa interpretazione renderebbe poco sensato un ritorno a Jackson, poiché si tratterebbe di un passo indietro rispetto al cammino interiore percorso. Tuttavia è altrettanto difficile pensare che Ellie abbia deciso semplicemente di vagare senza meta in un mondo così imprevedibile e pericoloso. Un primo tentativo di riavvicinarsi a Dina sarebbe probabile, ma considerando le loro ultime discussioni stento a credere che possa andare a buon fine; proprio per Dina invece è senza dubbio plausibile un ritorno in città, dove sicuramente si trova anche l’ormai invalido Tommy.
In quanto ad Abby il discorso è diverso, perché dopo l’ultimo scontro non l’abbiamo più vista né sentita, fatta eccezione per un indizio: una volta finito il gioco la schermata iniziale cambia, mostrando una barca riconducibile a quella usata da Abby e Lev adagiata sulla spiaggia dell’Isola di Catalina, con sullo sfondo il Catalina Casino, edificio che corrisponde alla descrizione ricevuta a Santa Barbara riguardo la nuova base delle Luci. Viene spontaneo pensare che Abby sia riuscita a raggiungere la sua meta ed ora si trovi lì a vivere una vita più o meno normale, aiutando le Luci a trovare un modo per rifondare la società se non addirittura trovare una nuova cura.
Parlando dell’ipotesi di un terzo capitolo, mi sembra troppo scontato e privo di profondità pensare ad una vendetta a catena dove Abby vorrà ritrovare Ellie per l’ennesima volta, per conto delle Luci ad esempio. Trovo che i personaggi che conosciamo abbiano raggiunto delle situazioni alquanto “statiche”, pertanto penso sia improbabile che un The Last of Us 3 possa continuare a parlare di loro. Come il secondo tempo di un film al cinema, la Parte 2 ha chiuso la storia iniziata nel 2013.
Riflettendoci un po’ sono arrivato alla conclusione che la chiave giusta, secondo me, sarebbe creare un terzo gioco con una storia completamente nuova, personaggi mai visti e luoghi non ancora visitati. Magari potrebbero esserci dei riferimenti sparsi ai personaggi già conosciuti, per creare un effetto nostalgia che funziona sempre e per non tagliare del tutto i ponti col passato: compiti secondari e collezionabili, ad esempio, potrebbero darci un’idea più o meno precisa di quanto accaduto dopo il finale della Parte 2.
Tolte teorie e congetture di sorta, a livello di produzione invece le cose sono molto più ancorate al terreno. Ricordiamoci che The Last of Us Parte 2 è stato il lavoro più grande di Naughty Dog e ha richiesto moltissimi sforzi su ogni fronte per essere portato a termine. È probabile che la software house stia tenendo in considerazione l’eventualità di portare avanti il franchise, ma siamo ancora lontanissimi da qualcosa di concreto, ed è stata esclusa anche la possibilità di DLC per la storia della seconda parte.
Le dichiarazioni del game director Neil Druckmann non fanno ben sperare, poiché afferma che creare in maniera coerente un altro gioco, fatto di storie inedite ma altrettanto emozionanti e coinvolgenti, almeno per ora è impensabile. The Last of Us in ogni caso ha portato un numero spropositato di fan e numerosissimi premi e riconoscimenti all’azienda, che non potrà ignorare il successo ottenuto dai due giochi.
Intanto è lecito aspettarsi la riproposizione della Parte 2 su PlayStation 5, in arrivo a fine anno. L’occasione di dimostrare la potenza e le possibilità offerte dalla nuova console con un titolo di questo calibro non può che far gola a Sony, che sono certo non mancherà di farci rivivere l’avventura con un upgrade alla next-gen, magari implementando le funzionalità del nuovo controller DualSense per rendere l’esperienza più immersiva.
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