Credete nella telepatia? È un fenomeno possibile soltanto nei film degli X-Men oppure qualcosa di scientificamente tangibile e dimostrabile? La cosiddetta brain-to-brain communication (comunicazione tra cervelli) è stata spesso oggetto di diversi esperimenti negli anni per verificare se sia davvero possibile mettere in connessione i cervelli di più individui.
Per seguire una strada più semplice e decisamente più divertente, dopo il pluripremiato gioco da tavolo The Mind l’autore Wolfgang Warsch ritorna con una versione ancora più estrema del suo titolo di successo, cioè The Mind Extreme, un family game cooperativo per 2-4 giocatori edito in Italia da dV Giochi.
La filosofia di fondo resta pressoché la stessa del gioco originale The Mind. Tutti i giocatori formano un’unica squadra e cercano di impilare correttamente al centro del tavolo tutte le carte ricevute. Non esiste un ordine di gioco, chi vuole giocare una carta lo fa. La particolarità di questa serie di giochi sta nel fatto che i giocatori non possono rivelare nulla sulle proprie carte, nemmeno tramite gesti o cenni di intesa tra loro. Tutto si basa, come suggerisce il titolo, sulla telepatia e la connessione mentale tra i giocatori.
Il setup è semplice e veloce. A seconda del numero di giocatori la squadra riceve un determinato numero di vite e stelle ninja, rappresentate entrambe da specifiche carte, che vengono posizionate al centro del tavolo. Le restanti vite e stelle ninja vengono messe inizialmente da parte, ma potranno essere guadagnate come premi nel corso della partita. Successivamente si dispone un certo numero di carte Level (che mostrano il livello di gioco corrente) una sopra l’altra in ordine crescente (con Level 1 in cima) a formare un mazzetto di carte scoperte.
A seconda del numero di giocatori si preparano le carte iniziali nel seguente modo:
- 2 giocatori: Level 1-12, 2 vite, 1 stella ninja
- 3 giocatori: Level 1-10, 3 vite, 1 stella ninja
- 4 giocatori: Level 1-8, 4 vite, 1 stella ninja
Le 100 carte numerate, stavolta composte da 50 carte bianche e 50 rosse, vengono mischiate in un unico mazzo di pesca e messe a lato. Ogni giocatore riceve una carta, nel primo livello, e la tiene segretamente in mano.
Per prima cosa i giocatori devono sincronizzarsi. Questo significa che chi è pronto ad affrontare il livello corrente appoggia una mano aperta sul tavolo. Questo passaggio può essere fatto in ogni momento della partita.
I giocatori possono giocare al centro del tavolo le proprie carte senza uno specifico ordine di turno: a sinistra del mazzo Level vengono giocate le carte bianche una sopra l’altra a formare un mazzetto in ordine crescente, mentre a destra vengono giocate le carte rosse a formare un mazzetto in ordine decrescente.
Se qualcuno gioca una carta numerata nell’ordine sbagliato, il gioco viene immediatamente interrotto dal giocatore (o dai giocatori) che posseggono una carta del colore interessato che si sarebbe dovuta giocare prima e, dopo aver scartato quella/quelle carte, la squadra perde una vita. Se invece i giocatori giocano tutte le carte nell’ordine corretto, il livello in corso viene portato a termine con successo
Bisogna ricordare che alcuni livelli, man mano che avanza il gioco, sono più difficili rispetto ad altri (ad esempio, in alcuni casi uno dei due mazzetti viene giocato coperto e si procede “alla cieca”), ma di contro forniscono anche utili ricompense.
Durante un livello ogni giocatore può proporre in qualsiasi momento di usare una stella ninja semplicemente alzando la mano. Se tutti gli altri giocatori sono d’accordo, ogni giocatore sceglie di nascosto se rivelare la carta bianca più bassa o la carta rossa più alta che ha in mano e la pone a faccia in giù davanti a sé.
Dopo che tutti hanno scelto, le carte coperte vengono rivelate e messe via insieme alla stella ninja utilizzata. La squadra vince se riesce a superare con successo tutti i livelli previsti nel mazzetto Level.
Il sistema di The Mind lo rende qualcosa di più di un semplice gioco. Una volta seduti al tavolo ed iniziata la partita si percepisce molto la sensazione di essere partecipi di un esperimento di gruppo, dove l’intesa tacita tra le persone ha come obiettivo comune quello di superare insieme i vari livelli e, quindi, battere il gioco.
Se da un lato la regola molto rigida che vieta ogni forma di comunicazione verbale o gestuale sembra limitare gli aspetti tattici di gioco, lasciando quindi molto spazio alla fortuna ed alle intuizioni, dall’altro contribuisce a creare quel clima di sovrannaturalità da parapsicologia che questo gioco si prefigge, pur restando sempre nei confini di un party/family game dai contorni leggeri.
In ogni momento c’è un filo di tensione che oscilla tra l’attesa di una mossa da parte di uno dei nostri compagni di squadra ed il coraggio di giocare una carta dal valore intermedio e, quindi, potenzialmente errata. Questo aspetto contribuisce a mantenere sempre viva l’attenzione e l’interesse verso la partita, eliminando i tempi di attesa tipici dei giochi ad ordine di turno fisso. Lo scopo del gioco è quello di far sì che tutti i giocatori al tavolo diventino una sola persona che sfida il gioco stesso.
La differenza sostanziale tra The Mind e The Mind Extreme consiste nel fatto che, com’è facilmente intuibile, il secondo è più difficile. Mentre nel predecessore troviamo un unico focus sul mazzo di carte centrale, in questo caso ci sono due punti di attenzione, uno costituito dalle carte bianche e l’altro dalle carte rosse. Inoltre la presenza di alcuni livelli che prevedono di giocare uno dei due mazzi a faccia in giù complica ulteriormente (e di molto) le cose.
Se questa maggiore difficoltà può essere vista inizialmente come un ostacolo alla fruibilità del gioco, soprattutto per chi non ha già esperienza con The Mind, dall’altro lato la longevità del gioco ne trae beneficio, dato che la sfida qui si fa più intensa. Anche se la prova si fa particolarmente difficile, bisogna considerare che la durata di gioco, che oscilla intorno ai 30 minuti, facilita la voglia di cominciare un’altra partita e riprovarci.
Poiché si tratta di un gioco di gruppo, fondato soprattutto sulla condivisione e l’intuizione degli altri, la scalabilità non è ottimale in quanto il gioco ha molto più senso se giocato in 4 giocatori, mentre in 2 si perde lo spirito goliardico che, al di là di tutto, resta quello preponderante e tipico di un party game.
Molti si chiederanno se sia meglio prendere The Mind oppure The Mind Extreme e se abbia senso averli entrambi. La risposta è dipende. Prima di tutto, se si vuole iniziare a conoscere questo nuovo sistema di gioco allora The Mind è più diretto e scorrevole, con meno complicazioni da tenere sott’occhio. The Mind Extreme è forse più adatto ai giocatori già smaliziati ed appassionati di The Mind che vogliono mettersi in gioco con una sfida decisamente più intensa. Di conseguenza, e per le stesse considerazioni di cui sopra, ha decisamente senso averli entrambi, soprattutto se si è appassionati del primo e si vuole avere un ventaglio di opzioni ancora più ampio.
Non bisogna aspettarsi un gioco basato sulla logica matematica o sulla strategia, ma nemmeno completamente in preda alla forze del caos. Con una buona dose di tacito ragionamento, di osservazione e conoscenza dei propri compagni di squadra e dell’andamento di uscita delle carte, sicuramente prima o poi si riuscirà a trarre divertimento e soddisfazione da una brillante vittoria.
Un ringraziamento speciale a dV Giochi
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