Grazie agli autori Alessandro Moriccioni e Giancarlo Pavat, Dunwich Edizioni rispolvera una leggenda fatta realtà, tanto magnificente da essere definita l’ottava meraviglia del mondo: La sala d’ambra.
Questo saggio ci illustra la storia, i miti e le curiosità che delineano l’identità della sfarzosa sala, al giorno d’oggi ancora ammirabile nel Palazzo di Caterina, residenza estiva degli zar di Russia nella città di Puškin, vicina all’attuale San Pietroburgo.
Cosa rende il libro così interessante? Sicuramente il modo in cui gli autori scelgono di narrare la storia della suddetta sala, partendo dalla sua ideazione e illustrando anche tutto ciò che le è gravitato attorno. Il contesto storico viene sempre esplicitato con succose spiegazioni e appendici, ad esempio viene spiegata la lavorazione dell’ambra, si esplora l’origine del titolo di “zar” e via dicendo. Tutti questi approfondimenti, per quanto ricchissimi di informazioni, non risultano caotici: ogni tassello si incasella al proprio posto come se assistessimo alla risoluzione di un puzzle.
Moriccioni e Pavat scelgono un taglio che ricorda molto quello che siamo abituati ad ascoltare nelle audioguide dei musei, tanto che anche la suddivisione in capitoli e le piccole aggiunte, tutte prontamente separate e titolate, danno l’impressione di camminare nell’enorme Palazzo di Caterina, soffermandoci di volta in volta per premere un pulsante ed ascoltare la descrizione dedicata.
Questa scelta narrativa consente al lettore di procedere nella lettura senza seguire necessariamente l’ordine consequenziale in cui è stata predisposta, ma scegliendo all’occasione se addentrarsi in qualche appendice o meno, consapevole che sarebbe un prezioso approfondimento da poter affrontare anche in un secondo momento.
Inoltre è da ammettere che la lettura de La sala d’ambra è molto agevole e scorrevole. Gli autori riescono ad instillare curiosità nei riguardi della cosiddetta “ottava meraviglia del mondo” già dalle prime righe, spingendoci in un vortice di domande che non fa altro che ingrandirsi, proprio perché loro si dimostrano all’altezza di rispondere ad ogni quesito, da quelli ritenuti più concreti a quelli anche più leggeri e disimpegnati, che fanno sorridere, rendendo così il saggio completo e non strettamente formale.
La sala d’ambra è un saggio per tutti, non solo per gli studiosi interessati all’argomento; si tratta di una lettura molto interessante in grado di arricchire culturalmente e incuriosire chiunque, anche coloro che finora ignoravano l’esistenza del luogo trattato. Il libro spazia su tantissimi fronti e, considerando i periodi storici affrontati, il suo valore istruttivo non è indifferente.
Un ringraziamento speciale a Dunwich Edizioni
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