Gotham – Dalle origini del crimine al cavaliere oscuro

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Voto:

Non era facile realizzare una serie dedicata ai villain di Batman senza mostrare il celebre supereroe, ma la serie tv Gotham, la cui ultima stagione è da poco arrivata su Netflix, riesce nell’intento di raccontare come i cattivi più amati e odiati dell’universo DC siano diventati i criminali che conosciamo oggi.

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La serie non poteva non cominciare con l’omicidio dei coniugi Wayne: il vuoto lasciato dai maggiori investitori cittadini apre uno spiraglio per i malavitosi che vogliono prendere il controllo della città. Assistiamo così al percorso che porta delle persone normali a rovinare la propria vita in un posto dove è facilissimo farlo, nel quale è più conveniente essere un criminale che una persona onesta. Per alcuni di loro si tratta di sopravvivenza o vendetta, per altri ancora di riscatto personale in una metropoli che schiaccia chiunque, sia buoni che cattivi.

Gotham City è la protagonista indiscussa della serie ed è forse la miglior trasposizione della città immaginata da Bob Kaine e Bill Finger: un agglomerato di grattacieli tutti uguali, pochissima differenza tra un quartiere ricco ed uno popolare; è una metropoli violenta, sporca, cupa, decadente, opprimente e disonesta, uno di quei posti dove se qualcosa potrebbe andar male andrà sicuramente malissimo. Gotham è esattamente come i criminali che la abitano e li plasma a sua immagine e somiglianza fino a sopraffarli. Per sopravvivere nella peggior città d’America anche i malviventi devono avvalersi di fragili alleanze che possono cambiare nel giro di pochi minuti, nessuno può dirsi al sicuro e l’incertezza fa impazzire anche il più freddo calcolatore.

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Ad arginare tutto questo c’è un giovane detective che si rivelerà una spina del fianco sia per i buoni che per i cattivi: Jim Gordon (Benjamin McKenzie), un uomo dall’anima candida e dai principi così puri da essere quasi nauseante. Eppure, Gordon è l’unico che sembra riuscire a capire le regole e gli equilibri della città: invece di lasciarsi sopraffare dalla violenza e dalla corruzione, usa quelle sporche regole non scritte per piegare il male e far rispettare la legge. Gordon è un Batman ancora prima che questi esista, è un supereroe con il distintivo che usa gli stessi metodi dell’uomo pipistrello, lotta con tutto sé stesso senza mai rinunciare ai propri ideali di giustizia per ripulire la città dal marcio.

La determinazione del detective ispira il giovane Bruce Wayne (David Mazouz), il quale decide di aiutare finanziariamente e personalmente la polizia. La sua forte determinazione porterà poi il giovane rampollo Wayne ad abbandonare gli agi e sporcarsi le mani, mettendo le basi per quello che diventerà il terrore dei criminali. Bisogna però mettersi l’anima in pace: il Batman che conosciamo noi arriverà solo nell’ultima puntata, nella quale si troverà a lottare con uno dei migliori Joker (Cameron Monaghan) mai visti in live-action (non ce ne vogliano i fan di Heath Ledger) in una puntata davvero memorabile.

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Gotham è una serie quasi mastodontica per il gran numero di personaggi. In cento puntate riesce a conservare un altissimo livello di storytelling, mantiene lo spettatore incollato allo schermo grazie a continui colpi di scena mai banali ed approfondisce ogni singolo personaggio. Impossibile quindi non affezionarsi alla goffaggine di Pinguino (Robin Lord Taylor), alla faccia da schiaffi di Nigma (Cory Michael Smith), così come è impossibile non innamorarsi di Barbara Keane (Erin Richards) e Selina Kyle (Carmen Bicondova).

Eppure, è proprio la sua imponenza a risultare come punto a sfavore: non è di certo la prima serie a contare 100 puntate, ma di solito show così lunghi hanno una struttura ripetitiva e personaggi di contorno dimenticabili. In Gotham ogni personaggio è un protagonista con un suo arco narrativo, non ci sono figure secondarie dimenticabili, ma ogni volto è estremamente importante e con una storia finemente intrecciata a quella di tutti gli altri. Un così gran numero di attori che si alternano, anche tra una stagione e l’altra, crea non pochi grattacapi agli spettatori non rodati, ma sarà una scelta amata da chi adora le storie con tanti intrecci.

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Gotham arriva alla conclusione con una quinta ed ultima stagione davvero esplosiva e riesce a chiudere perfettamente tutte le trame lasciate in sospeso. Si ha però l’impressione che avrebbe potuto osare di più: si rimane delusi perché ci mostra finalmente i criminali di Gotham City per come li abbiamo sempre conosciuti e un Batman che incute timore, ma tutto finisce sul più bello. Una volta terminata la serie, ci si chiede come sarebbe stata un’ulteriore stagione con finalmente tutti quei criminali uniti contro il cavaliere oscuro.

Forse sarebbe stato fantastico, o solo un allungare il brodo, fatto sta che non sarebbe più stata Gotham ma qualcos’altro. La serie ha esaurito il suo obiettivo e ci ha raccontato le sue storie fino all’arrivo dell’uomo pipistrello: da adesso la protagonista non è più la città, ma chi la proteggerà.

    Nerd ancora da prima di conoscerne il significato e sfogliavo i fumetti ancora prima di saper leggere. Cinema, fumetti, manga e libri sono il mio bisogno quotidiano.

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