Sono passati più di 5 anni da quando Milestone creò l’I.P. motociclistica RIDE con l’intenzione di donare agli appassionati il Forza Motorsport (o il Gran Turismo, se preferite) delle due ruote. A dire il vero i risultati conseguiti dalla casa italiana non sono stati sempre convincenti, soprattutto prima dell’adozione dell’Unreal Engine, sebbene, complice anche la mancanza di competitor degni di nota, nelle sue varie uscite RIDE si sia guadagnato l’affetto di moltissimi utenti.
Giunta ormai al quarto capitolo, la serie ha finalmente superato la prova di maturità, riuscendo a portare su console e PC un simulatore convincente, completo e, soprattutto, punitivo. Quindi siamo finalmente di fronte al “Forza delle moto”? No, ma la strada tracciata è quella giusta.
RIDE 4 vanta diverse frecce al proprio arco, a partire dall’appagante gameplay. A patto di non essere un neofita del genere (e della serie), il sistema fisico è in grado di donare tanta soddisfazione mettendo a dura prova il tempismo e la sensibilità del giocatore. L’ultima fatica di Milestone non mostra la benché minima pietà per il pilota disattento, incapace, anche solo una volta nella gara, di interpretare una curva sbagliandone il tempo di staccata. D’altro canto, superata la punitiva barriera iniziale, quella che si apre di fronte al giocatore è un’esperienza di guida su asfalto completa, capace di intrattenere per svariate ore grazie ad una mole di contenuti di tutto rispetto.
La differenza tra le moto è palpabile ed è restituita in modo eccellente; se una Yamaha MT-125 risulterà approcciabile praticamente quasi da chiunque, lo stesso non si potrà dire di una brutale Ducati Panigale V4 R, capace di disarcionare il centauro alla prima accelerata di troppo. Per padroneggiare le motociclette più potenti bisogna impegnarsi a fondo e mettere in conto di spendere parecchie ore non solo su pista, ma anche nella gestione degli assetti e nella preparazione del veicolo.
Ai livelli di difficoltà più alti, magari anche con la maggior parte degli aiuti disattivati, la perfezione della guida passa per la cura di tutti i dettagli, anche quelli che possono sembrare più insignificanti. D’altronde, sin dal tutorial, RIDE 4 non nasconde la sua vena estremamente simulativa ed elitaria. Se quello che cercate è un titolo da giocare a cervello spento, solo per rilassarsi, cambiate aria.
Ed è forse qui che risiede il limite più grande di RIDE 4, ciò che ancora non gli permette di guadagnarsi l’appellativo di Forza Motorsport delle moto. Prendendo il titolo di Turn10 come improprio punto di riferimento, nonostante entrambi siano videogiochi capaci di raggiungere vette simulative considerevoli, Forza non si dimentica dei neofiti che vogliono avvicinarsi alla serie per la prima volta. RIDE 4, invece, è assolutamente impossibile da approcciare per chiunque non sia familiare col mondo delle corse motociclistiche a meno che non si abbia la voglia (e l’energia) di voler superare le fasi iniziali a suon di dolorose cadute e frustranti prove sul giro, invalidabili semplicemente toccando l’erba con una ruota. Tanto elitarismo mi risulta di difficile comprensione, dato che, programmando una più profonda e attenta gestione della difficoltà, si sarebbe potuto ampliare di molto il bacino d’utenza del gioco. Per fortuna, quello dell’approssimativa calibrazione della difficoltà rappresenta l’unico problema considerevole di RIDE 4.
Il comparto tecnico qui compie un ulteriore passo in avanti, segno di quanto Milestone sia oramai capace di gestire l’Unreal Engine 4. Nonostante le texture angolate in lontananza non siano perfette e illuminazione e riflessi potrebbero essere ancora migliorati, la grafica si attesta su ottimi livelli in qualunque circostanza. I modelli delle moto sono riportati in maniera pedissequa, i circuiti sono curati nei minimi dettagli, i cambiamenti climatici sono una carezza per gli occhi. RIDE 4 propone, come moltissimi giochi di corse recenti, la possibilità di selezionare tra due modalità grafiche, una più dedita alla fluidità (Performance) ed un’altra, carica di texture in alta definizione e bloccata a 30 fps (Quality). Quest’ultima, almeno al momento in cui scrivo, purtroppo presenta cali di framerate vistosissimi, soprattutto nelle gare sul bagnato e con Motion Blur attivato. Speriamo che Milestone sia celere nel risolvere questo problema con una patch.
Il sonoro farà felici tutti gli appassionati di moto che decideranno di acquistare RIDE 4. Le campionature effettuate sono eccellenti e riportano in modo convincente le differenze dei vari motori. Ascoltare il possente rombo di una Harley Davidson XG750A Street Rod restituisce una sensazione completamente differente rispetto a quella donata dall’urlo di una Yamaha R1. Le musiche che accompagnano il giocatore tra i menù, inoltre, sono tutte piacevoli e creano l’atmosfera ideale anche per le lunghe sessioni di settaggio del mezzo.
Contenutisticamente RIDE 4 è encomiabile, forte di una selezione di più di 170 motociclette, 30 tracciati più le rispettive varianti e una modalità carriera finalmente strutturata a dovere. Milestone promette un supporto post lancio robusto, con vari modelli che andranno via via ad aggiungersi al roster base, sia a pagamento che gratuitamente. Sul sito ufficiale potete trovare il ricco programma di DLC e Season Pass che investirà RIDE 4 nei mesi a venire. Sebbene i fan più accaniti saranno in grado di trovare lacune più o meno importanti nella lista di moto al lancio (soprattutto tra i mezzi storici) non si può negare che, includendo le tante modifiche apportabili sia meccanicamente che esteticamente ai mezzi, l’offerta sia più che soddisfacente.
La modalità carriera occuperà, come lecito aspettarsi, la gran parte del vostro tempo. Al giocatore è lasciata completa libertà su come procedere, partendo da leghe regionali ed arrivando alle competizioni più avanzate chiamate World Endurance League e Superbike League. Le gare Endurance rappresentano la novità più importante del pacchetto, ponendo l’accento sulla gestione degli pneumatici in relazione alla propria strategia e alla variabilità del meteo. A questo bisogna inoltre aggiungere la possibilità di accrescere il proprio affezionamento ad un brand o addirittura ad un determinato modello sbloccando, così, nuove competizioni e livree. Peccato che nella carriera ci si imbatterà spesso nei sopracitati Time Trial, autentiche prove di sadismo architettate da Milestone, dalla difficoltà assolutamente sbilanciata.
Se a quanto descritto aggiungiamo un solida modalità multiplayer con server dedicati, il ricco editor del pilota, l’integrazione dello Smart Delivery per Xbox Series X | S e la buona intelligenza artificiale, finalmente più convincente che in passato, si intuisce come RIDE 4 sia un titolo imperdibile per tutti coloro che mangiano pane e due ruote. Ripeto però, ancora una volta, che chiunque voglia avvicinarsi alla serie a digiuno di simulatori motociclistici dovrà fronteggiare una curva di apprendimento dannatamente ripida.
Milestone sforna un titolo motociclistico convincente, ricchissimo di contenuti e dal gameplay estremamente profondo e preciso. Nonostante sia migliorabile sotto diversi punti di vista, RIDE 4 farà la gioia di tutti i veri appassionati di motociclismo.
Un ringraziamento speciale a Koch Media
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