I fratelli Dracula, di Cullen Bunn e Mirko Colak

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Voto:

A mio dire non esiste modo migliore per parlare de I fratelli Dracula, se non partendo dalla stessa introduzione che svela l’arcano dietro la nascita di questo fumetto. Abbiamo già avuto modo di apprezzare il sodalizio fra Cullen Bunn e Mirko Colak in Unholy Grail e il duo non si è fermato, decidendo di sviluppare un’altra idea interessante: raccontare le vicende dei fratelli Vlad e Radu Dracula nel periodo della loro infanzia, che li vede come ospiti “forzati” del sultano.

Solo questo però non era abbastanza per scrivere qualcosa di nuovo e accattivante, quindi il duo ha deciso di dare alla trama una svolta decisamente inaspettata: e se i due fratelli fossero stati addestrati come cacciatori di vampiri? È su questa premessa che si basa la storia ideata da Cullen Bunn, e nonostante l’idea sia molto distante dall’immaginario comune, l’autore riesce a darle un senso e un motivo per farla funzionare e permetterle di ricollegarsi alla nota leggenda di Dracula.

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La storia prosegue in modo molto scorrevole e anche piacevole (se si apprezza il genere horror), alternandosi fra il passato dei due fratelli e un loro incontro/confronto ormai da adulti, finalmente ricongiunti e cambiati dopo anni di lontananza. Vlad è il protagonista assoluto, ma gli altri personaggi che gli ruotano attorno sono talmente ben costruiti da avere un buon approfondimento e diventare loro stessi ingranaggi fondamentali per il proseguo del fumetto.

È quasi superfluo confermarvi che le tinte de I fratelli Dracula sono cupe, nonostante la scelta (che personalmente non condivido molto) di inserire colori accesi che quasi snaturano le atmosfere cariche di morte e dannazione. Stranamente, rispetto all’estro dimostrato in Unholy Grail, Mirko Colak non sfoggia le stesse abilità, sembra quasi che abbia disegnato frettolosamente, tanto che in rari casi alcune anatomie risultano sbagliate e i volti dei personaggi deformati (e non è assolutamente una scelta stilistica che serve a trasmettere qualche sensazione o messaggio nascosto).

Ciò che rende realmente interessate questo fumetto è la storia di base, che però non viene approfondita come avrei sperato: oltre alla base che ho già descritto, alla fine la narrazione intraprende lidi interessanti senza però soffermarcisi per bene, andando alla deriva in modo quasi incontrollato. Il volume di SaldaPress si salva con l’alternanza passato/presente, dove vedendo i fratelli ormai adulti, si possono ricongiungere tutte le linee caotiche della trama ambientata nel passato.

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I fratelli Dracula rimane per me un volume “ibrido”, che non osa spingere l’acceleratore: persino le scene di estrema violenza, che fortunatamente non sono censurate (non ci si può aspettare che una storia riguardo Vlad L’impalatore sia esente dal sangue), vengono estremamente edulcorate a causa della colorazione. I temi, insieme ai punti salienti che dovrebbero far emozionare, sono talmente tanti da risultare sconnessi, posizionati con poco criterio all’interno dello sviluppo della storia.

Una nota che potrebbe essere sia positiva che negativa (qui dipende dal gusto del lettore), è che Cullen Bunn ha deciso di introdurre i vampir, esseri antropomorfi che però di umano non hanno praticamente più niente. Questa scelta rende ancora più forte l’impatto di quando si vedono finalmente vampiri dalle fattezze umane. La rappresentazione della razza dei vampir tuttavia è talmente disumanizzata da renderli quasi caricaturali, con il loro essere azzurri che finisce per farli apparire più comici che drammatici. Ancora una volta la scelta dei colori penalizza fortemente quest’opera.

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In generale I fratelli Dracula rimane una buona lettura di intrattenimento, un fumetto interessante che tratta una parte quasi mai esplorata di Dracula. Purtroppo l’opera non riesce ad evolversi e andare oltre l’intrattenimento puro, se non grazie alla bellissima gallery finale, che arricchisce tutto il volume con copertine variant e studi di alcuni personaggi.

Un ringraziamento speciale a SaldaPress

Nina-chan Articoli
Dolce, carina, coccolosa, sadica, affascinata dall'horror e dal creepy... insomma, gli opposti convivono in me. "Mani in pasta" ovunque con collaborazioni tra sceneggiature, recensioni, gestione di disegnatori ed autori, sono loro il mio mondo. Datemi libri, non fiori.

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