Arriva un momento nella vita in cui si smette di essere bambini, si diventa adulti, e questo processo a volte avviene in maniera tranquilla, altre in modo traumatico. Per i Pizza & Investigation, un gruppo di giovani amici e piccoli investigatori di Crystal Country, le vite sono cambiate proprio sul finire dell’estate 1982, quando si ritrovarono improvvisamente a confrontarsi con le forze del male.
La piccola combriccola di investigazione di casi irrisolti, come ad esempio la ricerca di gattini scomparsi, scelse come covo un vecchio camper abbandonato vicino la casa dei nonni e lì mangiavano pizza e trascorrevano il tempo tra fumetti e giochi da tavolo.
Tutto ebbe inizio quando l’ennesimo bambino di Crystal Country scomparve misteriosamente. Il gruppo decise di dedicarsi alle indagini e, grazie ad un rituale occulto, riuscirono a mettersi in contatto con la realtà alternativa nella quale vivono i giocatori, provando a chiedere il loro aiuto per trovare Tommy. Le due diverse realtà e linee temporali si fondono partendo proprio dalla vecchia casa di Neibolt Street…
Tales of Evil è un horror story boardgame per 1-6 giocatori, ideato da Antonio Ferrara (Last Friday, Stay Away) con Escape Studios ed oggetto di una fortunata campagna Kickstarter.
Ciascun giocatore interpreta uno dei componenti dei Pizza & Investigation i quali, avventurandosi in luoghi spaventosi e situazioni pericolose e sempre diverse, dovranno affrontare sfide, indagini, combattimenti e soprattutto scelte che influenzeranno l’incedere della storia, evitando di perdere salute fisica e mentale.
Il regolamento non prevede una vera e propria lista di regole da imparare, quanto piuttosto le indicazioni per la preparazione del gioco e la spiegazione di alcune azioni ed elementi del gioco stesso, al fine di familiarizzare con esse. In verità è il manuale della storia a contenere tutte le informazioni da sapere man mano che esse appaiono nell’esperienza di gioco.
Ogni giocatore (narratore compreso) sceglie una Scheda Personaggio, ne legge le caratteristiche e riceve la miniatura corrispondente più le relative 3 carte Azione, poi 3 segnalini Batteria e tutti i segnalini Corpo, Mente e Spavento, nelle quantità indicate dalla propria carta Status (variabile a seconda del livello di difficoltà scelto).
Fatto ciò si dispongono sul tavolo tutti gli altri elementi di gioco a portata di mano, quali i mazzi di Carte Equipaggiamento, Speciali, Ritrovamento, Evento e Trauma. Successivamente si prende la carta Capitolo che si intende giocare e si seguono le istruzioni.
Prima di iniziare è molto importante la scelta del narratore, dal momento che è importante che sia una persona con ottime capacità di lettura ed interpretative, al fine di rendere la storia più realistica e coinvolgente.
Procedendo nell’avventura si scoprono nuove ambientazioni, utili equipaggiamenti ed oggetti che si possono guadagnare o che possono tramutarsi in una minaccia, e terrificanti creature da combattere con tutti i mezzi a disposizione. Il percorso narrativo è permeato da scelte che bisogna prendere in gruppo, a maggioranza, e che possono influenzare l’esito di ogni missione.
Ogni creatura può comportarsi in modo diverso, attaccando un singolo personaggio oppure tutto il gruppo, e va combattuta lanciando dadi e utilizzando carte.
La vera innovazione presente in Tales of Evil è la meccanica del Fusion System, che prevede una compenetrazione tra la realtà nel gioco e la realtà dei giocatori: i giocatori interagiscono direttamente col gioco e, chiamati a compiere gesti, trovare oggetti o eseguire compiti direttamente nella vita reale, influenzano l’esito e le modalità di alcune circostanze presenti nel gioco.
Ad esempio potrebbe venirvi chiesto di togliervi le scarpe per poter accedere in una fontana, oppure di usare un utensile da cucina per aiutare il personaggio ad usarlo come arma, o ancora accendere un accendino per fare luce in una stanza.
Questa innovazione, unica nei giochi narrativi di questo genere, oltre a far sentire i giocatori come dei veri protagonisti nella storia porta il gruppo a collaborare ed interagire continuamente, ed è una fonte assicurata di risate.
Tutta l’ambientazione del gioco richiama molto le horror stories degli anni ’80, ma non solo! Ogni elemento di gioco è ricco di citazioni a simboli, film, fumetti, serie tv, giochi da tavolo, videogames, cartoni animati degli anni ’80 e ’90, e la ricerca di questi simboli diventa quasi un gioco nel gioco per chi ama la cultura pop dell’epoca.
La difficoltà, sia in termini di apprendimento che di svolgimento, è relativamente bassa e la durata di ogni capitolo si aggira intorno alle 2 ore di gioco, soprattutto se si ha voglia di gustare ogni momento con calma e spensieratezza.
Nonostante il tema sia chiaramente horror tutta la storia non risulta mai eccessiva, cosa che rende Tales of Evil adatto anche ai più piccoli assieme alla sua natura completamente cooperativa.
Una serata in compagnia di Tales of Evil può essere considerata un’esperienza di gioco narrativa, piuttosto che un gioco da tavolo in senso stretto, in quanto la storia avanza come se fosse letta da un libro thriller e, in alcuni passi e situazioni cruciali, i giocatori diventano protagonisti. Quest’aspetto avvicina molto Tales of Evil più ad un gioco di ruolo, dove una storia precostituita lascia il posto anche all’iniziativa dei giocatori.
Di conseguenza il gioco è adatto perlopiù a chi ama questa categoria specifica di giochi narrativi, ma anche a coloro che cercano un’esperienza di gioco sfiziosa, e a tratti nostalgica, con cui passare una serata tra amici in maniera leggera e divertente.
La qualità generale è ottima: le miniature sono ben fatte e belle da vedere, i materiali sono resistenti e particolari (ad esempio la scatola e i dadi sono luminescenti al buio!) e le illustrazioni sono bellissime. Il gioco è (ovviamente) altamente dipendente dalla lingua.
È possibile giocare anche in modalità solitario, ma la scalabilità si presenta al suo meglio con l’aumentare del numero dei giocatori, proprio in virtù della natura cooperativa e scanzonata del gioco.
Nonostante sia possibile rigiocare gli stessi capitoli, magari facendo scelte diverse oppure cambiando personaggio o livello di difficoltà, la longevità potrebbe non sembrare un punto di forza, anche per la tipologia del gioco stesso, quindi potrebbe risultare necessario ricorrere a future espansioni.
Ad ogni modo, data la versatilità e la ricchezza dei materiali, non è da escludere la possibilità di creare storie self made e adattarle nel sistema di gioco, cosa che renderebbe la longevità infinita così come la possibilità di modificare la difficoltà, le implicazioni delle scelte o il livello complessivo del gioco.
Tales of Evil è un’esperienza di gioco divertente ed innovativa, che esula dai giochi narrativi classici grazie alla meccanica del Fusion System, e sa regalare momenti di risate ma anche di suspense, derivante dalle diverse evoluzioni offerte dalla storia a bivi e dall’esito incerto di ciascun tiro di dado.
I giocatori alla ricerca di una sfida ardua e strategica potrebbero rimanere delusi dalla natura scanzonata e guidata di questo gioco ma, se ci si approccia con lo spirito giusto, cioè pensando solo a divertirsi e vivere un’esperienza ludica spensierata, ogni sessione è capace di regalare belle soddisfazioni.
L’ideale per passare una serata di Halloween a casa con gli amici, con una bella pizza a fare da contorno.
Un ringraziamento speciale ad Antonio Ferrara ed Escape Studios
Commenta per primo
Questo sito è protetto da reCAPTCHA e si applicano le Norme sulla Privacy e i Termini di Servizio di Google.