Samuel Stern 12 – La casa delle farfalle

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Samuel Stern giunge al suo primo anno di vita con il numero 12 intitolato La casa delle farfalle, frutto dell’indissolubile duo Filadoro – Fumasoli, più Savegnago, con disegni di Coniglione. Un titolo intrigante seppur non portatore di curiosità orrorifica al pari di alcuni numeri precedenti (come L’agenzia e Valery), perché effettivamente, per quanto questo episodio sia improntato sul mondo e sulle dinamiche che ormai conosciamo, è pregno di una dolcezza e leggerezza mai emerse fino ad ora.

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Per non rischiare di cadere in anticipazioni indesiderate parlerò solo genericamente della trama. Questa dodicesima uscita finalmente è incentrata su Samuel Stern, sulla sua interiorità: troviamo il libraio di Edimburgo alle prese con un caso da seguire un po’ come visto in L’altro inferno, con la differenza che questa volta c’è davvero un approfondimento psicologico e si vede l’essere umano nascosto dietro un nome sempre più famoso.

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La narrazione di tutta La casa delle farfalle segue proprio il titolo: è molto armonica e riesce a condensare nelle poche pagine a disposizione una storia completa, insieme all’approfondimento di alcuni personaggi (nello specifico Samuel). Ciò che rende molto speciale questa uscita è il fatto che i protagonisti siano i bambini e il loro disincanto: vederli eventualmente maligni e posseduti ha un impatto non indifferente sulla psiche del lettore.

La casa delle farfalle è una storia in grado di sconvolgere, ma anche di intrattenere e intenerire, insomma, è un pacchetto completo come non se ne vedeva da tempo ed è un’occasione da non lasciarsi sfuggire per scoprire qualcosa di più sul Rosso. Ogni personaggio porta con sé un bagaglio emotivo non indifferente, che carica questo dodicesimo numero al punto da poter toccare la sensibilità anche dei lettori più refrattari. Tuttavia certi aspetti potrebbero essere sicuramente migliorati, come alcuni personaggi un po’ troppo sopra le righe.

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Singolarmente il numero 12 di Samuel Stern è valido, concreto e poggia su solide basi narrative, però vedendo globalmente la serie ideata da Bugs Comics non posso fare a meno di pensare al suo percorso con un po’ di amarezza, poiché per me ogni lettura è permeata dal fatto che esista un’idea precisa e tutto il resto sia un riempimento per aumentare il numero di uscite. Sicuramente la mia idea è errata e fondata sull’abitudine a non leggere più prodotti a uscite mensili proprio per questa sensazione continua di allungamento del brodo, d’altro canto sono stili di narrazione differenti fra loro e possono risultare nelle corde di un determinato pubblico o meno.

Forse troppo tardivamente, si fa (un minimo) luce sul mistero che circonda la figlia di Samuel, ma tolto questo viene dato molto poco per avvicinarsi al personaggio di Samuel Stern: dopo un anno, a parte le cose note praticamente dall’inizio, i tasselli che si sono andati ad aggiungere sono decisamente pochi e ciò potrebbe portare alcuni lettori a spazientirsi e probabilmente anche a disinnamorarsi della serie.

Un ringraziamento speciale a Bugs Comics

Nina-chan Articoli
Dolce, carina, coccolosa, sadica, affascinata dall'horror e dal creepy... insomma, gli opposti convivono in me. "Mani in pasta" ovunque con collaborazioni tra sceneggiature, recensioni, gestione di disegnatori ed autori, sono loro il mio mondo. Datemi libri, non fiori.

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