Stories Untold (PS4)

stories untold videogame

Voto:

Ci sono elementi, all’interno di un videogioco, che permettono di inserirlo nella categoria “horror“, ma basteranno solo rumori improvvisi ed esseri deformi che sbucano dal buio? Io penso di no. Un horror infatti è molto più che un insieme di jumpscare o splatter, deve avere qualcosa di speciale, in grado di tenere gli occhi incollati allo schermo nonostante il cervello sia del tutto contrario.

È con questa premessa che No Code, studio indipendente scozzese, porta finalmente su PS4 e Xbox One la sua avventura sperimentale Stories Untold, uscita già nel 2017 per PC e all’inizio di quest’anno per Nintendo Switch.

stories untold ps4 cassette

Jon McKellan, autore di tutti e quattro gli episodi contenuti nel gioco, ci trasporta in un’epoca tornata di moda soprattutto grazie alla celebre serie Netflix Stranger Things: gli anni ’80. Questa volontà spiega, in particolar modo, la scelta di utilizzare le modalità narrative in voga ai tempi, come le avventure testuali e i punta-e-clicca, alternate a parti di esplorazione in prima persona e risoluzioni di puzzle.

In tutti i capitoli, ambientati per la maggiore nell’Inghilterra del 1986, ci troveremo davanti a diversi scenari, collegati tra loro da alcuni strani ed inspiegabili avvenimenti. I panni che vestiremo non saranno mai ben definiti, almeno non fino alla fine del gioco, quando verrà svelata la reale identità del protagonista. Lungo tutta la trama sono disseminati indizi e vaghe informazioni che insinuano nella mente dubbi e domande su cosa sia effettivamente successo, cosa è reale e cosa invece non lo è.

stories untold ps4 the house abandon

I vari racconti ci mettono davanti a quattro ambienti distinti, con altrettanti setup differenti. Il primo di questi, The House Abandon, è costituito da una scrivania con un telefono a muro ed un vecchio computer, sulla cui tastiera è appoggiata la cassetta del gioco omonimo.

Il secondo racconto, The Lab Conduct, ci porta all’interno di un laboratorio militare nel quale abbiamo a disposizione una vasta strumentazione adibita al nostro compito. La nostra dotazione include anche un monitor, attraverso il quale ci arriveranno le indicazioni per svolgere gli esperimenti dal Dr. Daniel Alexander ed il suo assistente. Oltre al rumore delle scritte, ogni tanto, udiremo anche dei soffusi e sconnessi messaggi audio, nei quali il dottore scambierà con qualcuno commenti su di noi, in modo alquanto sospetto.

stories untold ps4 laboratorio

Nella terza parte, The Station Process, ci spostiamo invece alla scrivania di una stazione di monitoraggio, immersi tra le nevi della Groenlandia. Qui, ci troveremo a risolvere svariati enigmi utilizzando i codici e le frequenze che ci arriveranno via radio, interpretandoli poi con l’aiuto di un lettore di microfilm.

L’ultima vicenda, The Last Session, risulta decisamente diversa dalle precedenti. Partiamo infatti con una telecamera accesa, puntata dritta in volto, seduti ad una scrivania sulla quale è appoggiato un registratore in pausa. Questa sessione determina la parte più intensa di tutto il gioco, non solo dal punto di vista esperienziale ma anche da quello emotivo. Si tratta dell’epilogo, il momento in cui tutti i ricordi reali vengono a galla e, chi impugna il controller, capisce chi sta impersonando davvero.

stories untold ps4 the last session

Dopo un primo momento necessario per abituarsi alla modalità di gioco retrò, il gameplay risulta molto interessante. Sebbene non sia possibile spostarsi dalla postazione in cui veniamo collocati, nella nostra mente vengono a costruirsi delle vere e proprie mappe di gioco. Tutto questo è possibile grazie al solido impianto narrativo e al sapiente utilizzo del linguaggio, capace di strutturare e dipingere nel dettaglio ogni singolo ambiente. Una nota decisiva, a tal proposito, è sicuramente il fatto che il gioco sia stato interamente tradotto in italiano, rendendo quindi ottima la fruibilità anche per chi non padroneggia bene l’inglese.

Gli ambienti, pur essendo piuttosto statici, con il tempo subiscono piccoli quanto efficaci cambiamenti. In concomitanza con un momento specifico della storia che stiamo leggendo, basta una lampada che si spegne all’improvviso o un soffuso rumore di passi per farci trasalire. La tensione infatti, nonostante i jumpscare presenti si possano contare sulle dita di una mano, viene sempre tenuta molto alta dall’impossibilità di agire effettivamente in modo concreto: possiamo leggere, scrivere, ma non difenderci da qualsiasi cosa ci stia spiando, in agguato nel buio o chissà, forse già dietro di noi.

stories untold ps4 misteri

I controlli, anche se in Stories Untold sono contenuti più stili di gioco, sono molto semplici e intuitivi. Nei pochi spostamenti che dovremo fare, sarà sufficiente muoversi utilizzando le levette del pad mentre, per quanto riguarda le parti testuali, basterà selezionare (tra quelle disponibili) l’azione che vogliamo compiere e l’oggetto (o persona) in questione.

Questa semplicità nei comandi aiuta in maniera consistente il gameflow nel giocatore il quale, non dovendo fare troppa attenzione a cosa schiacciare, entra in uno stato di allerta costante e tensione via via crescente.

stories untold ps4 ospedale

Nonostante l’essenzialità dei setup, la grafica, così come gli effetti sonori di sottofondo, è curata con particolare attenzione. Niente in ciò che vediamo è superfluo, ogni oggetto ha un suo compito ben preciso.

L’unico appunto negativo da fare è sulle parti esterne e più tridimensionali (soprattutto nel terzo capitolo). Oltre alla difficoltà nel selezionare ed azionare alcuni oggetti, negli ambienti esterni ci si imbatte in una grafica davvero grossolana e decisamente non in linea con quella del resto del gioco, probabilmente a causa di un budget ristretto.

Stories Untold è un lavoro ben fatto, capace di tenere incollati allo schermo i videogiocatori nonostante, forse, questi non siano più abituati a giocare nelle modalità proposte. È un vero e proprio ritorno al passato, ben condito da colpi di scena e temi sempre attuali e intriganti. Più che un vero e proprio horror, forse è meglio classificabile come un thriller, costruito ad hoc per mettere alla prova i nervi di qualsiasi gamer.

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SpinyViper Articoli
Lunghi capelli rossi e pelle bianca sono le cose che mi contraddistinguono, insieme all'amore per la musica e per le piante. Appassionata di videogiochi fin da piccola e divoratrice di libri e dolci, metto insieme parole per tentare di diventare una vera scrittrice.

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