Una malattia che sta piegando il mondo, paesi legati in macro-alleanze, una pace tenuta su con lo sputo e stati chiusi al resto del mondo dove entrare o uscire può costare la vita.
Il mondo di Undiscovered Country può essere descritto in breve (e forse superficialmente) con queste parole, ma non è un saggio di geopolitica contemporanea: questo fumetto, scritto da Scott Snyder e Charles Soule, con disegni di Giuseppe “Cammo” Camuncoli, ci porta in uno scenario tremendamente plausibile per quanto assurdo e sopra le righe. Gli autori non ci presentano il classico scenario post-apocalittico con sopravvissuti che si scontrano per sopravvivere e (anti)eroi che cercano di salvare la giornata ai più deboli, ma si basano su precise ricerche condotte dalla C.I.A. e aggiungono delle loro stesse elucubrazioni per provare a rispondere a una semplice domanda: cosa accadrebbe se gli USA si isolassero del tutto?
Secondo la loro visione, il resto del mondo si dividerebbe in due grandi fazioni: l’Alleanza Euro-Africana e la Zona di Prosperità Pan-Asiatica, che cercherebbero di fronteggiare al meglio tutte le problematiche derivanti dalla scomparsa di una tale presenza, insieme alla lotta contro un devastante virus detto Sky, per il quale una cura sembra introvabile. Questo finché non arriva un messaggio da un canale di trasmissione inattivo da 30 anni: un video in cui il dottor Samuel Elgin informa che negli Stati Uniti hanno sviluppato un rimedio per la malattia, e che sono disposti a fornirla alle due superpotenze a patto che la vengano a prendere in loco.
Una notizia meravigliosa, se non fosse che negli ultimi decenni nessuno è riuscito ad arrivarci vivo e chi ci ha messo piede non ne è mai più tornato, ad eccezione del maggiore Daniel Graves, uomo di origini statunitensi emigrato in Europa da bambino, che è poi riuscito a entrare e uscire dagli USA violando svariati accordi internazionali. Piuttosto che mandarlo alla gogna, l’Alleanza e la Zona stringono un patto nel quale sanciscono che lui dovrà fare da guida a un gruppo di esperti diretto verso gli Stati Uniti per prendere la cura. Nel team ci saranno: la dottoressa Charlotte Graves, sorella di Daniel che da anni è alla ricerca di un rimedio per lo Sky, il canadese Ace Kenyatta, storico ed etnografo, la giornalista Valentina Sandoval, l’eroe di guerra Pavel Bukowski e due diplomatici dell’Alleanza e della Zona, ovvero Janet Worthington e Chang Enlou.
Ovviamente se tutto filasse liscio non ci sarebbe una storia, ma i plot twist e tutti gli elementi grafici e di world-building di questo fumetto sanno lasciare sbigottiti come pochi, con inoltre citazioni alla cultura pop (mai abusate) e battute memorabili. Ma piuttosto che darvi solo le mie impressioni voglio descrivervi quest’opera riassumendo le parole dello stesso Cammo, che ho avuto il piacere di intervistare in una round table online organizzata da SaldaPress.
Nonostante la bravura e gli anni di esperienza, il disegnatore ammette che questo lavoro si sarebbe protratto molto più per le lunghe e non avrebbe avuto questa qualità se non ci fossero stati i finisher (Daniele Orlandini, cap.1-4/Leonardo Marcello Grassi, cap. 4-6), il colorista Matt Willson e il letterista crank!
La potenza di questo fumetto, infatti, non va ricercata solo nella grande professionalità di ognuno di questi creatori, ma soprattutto nella loro sinergia, nel sapersi confrontare e nel desiderio di realizzare un prodotto al meglio delle possibilità; in questo modo hanno rapidamente portato a compimento tavole stupende e preso poi la decisione di allargare questa serie da soli 6 volumi a 50, scelta necessaria anche vista l’enorme mole di contenuti.
L’esperienza di Cammo come sceneggiatore e la grande libertà creativa concessa dalla Image Comics, gli hanno permesso di apportare modifiche a certi personaggi e renderli ancora più iconici intervenendo su alcuni passaggi, offrendo così delle soluzioni di sceneggiatura d’impatto. Camuncoli è stato scelto anche per il suo non essere statunitense, elemento fondamentale a detta dei suoi colleghi per poter offrire un punto di vista esterno agli USA che fosse il più realistico possibile, senza il quale si poteva correre il rischio di creare un fumetto ad appannaggio solo dei lettori americani.
Undiscovered Country è senza dubbio il frutto di un team affiatato, in cui si rispettano i pareri di tutti e la creatività sgorga liberamente, convogliata con sapienza. Vi consiglio caldamente di avvicinarvi a quest’opera che, neanche a dirlo, è un grande successo: pare addirittura che sia in odore di film o serie tv, con una proposta arrivata dalla casa produttrice di 1917.
Un ringraziamento speciale a SaldaPress
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