The Dark Pictures Anthology: Little Hope (PS4)

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Voto:

Sopravvissuti all’agghiacciante avventura a bordo di una nave fantasma, dispersi nelle oscure acque dell’Oceano Pacifico Meridionale, i creatori di Man of Medan ci riportano sulla terra ferma con Little Hope.

Il nome dato al secondo capitolo della saga The Dark Pictures, sviluppata da Supermassive Games e pubblicata da Bandai Namco, è anche quello di un’immaginaria cittadina fatiscente nel New England, avvolta, insieme alla fitta nebbia, da un alone di macabro mistero. Anche in questa nuova avventura interattiva horror, dallo stampo cinematografico tipico dello studio inglese, saremo in compagnia del Curatore, già conosciuto nel precedente episodio dell’antologia.

Uno dei punti forti del gioco è rappresentato dai molteplici risvolti della trama e da colpi di scena inaspettati. Per questo motivo resterò volutamente sul vago, in modo da evitare spoiler.

little hope gioco città

Come per Man of Medan, anche qui il team di sviluppo ha preso ispirazione da fatti realmente accaduti e leggende folkloristiche. In questo caso il tema, trattato e rielaborato in chiave prettamente horror, è quello della famigerata caccia alle streghe compiutasi (principalmente) in America intorno alla fine del XVII secolo. In particolare, sono stati presi in considerazione i fatti avvenuti ad Andover, nel Massachusetts, per quel che riguarda ambienti, nomi e costumi d’epoca.

In seguito ad un brusco incidente del nostro autobus scolastico e alla scomparsa dell’autista, partiremo per un angosciante viaggio costellato di macabre visioni e incontri demoniaci. Insieme ai cinque protagonisti, vagheremo tra case diroccate, strade spettrali e oscure zone boschive, alla disperata ricerca di una via di fuga. Nonostante la volontà dei ragazzi sia semplicemente quella di ritrovare l’autista e tornare a casa, con il susseguirsi degli avvenimenti arriveranno, invece, a svelare l’origine del male che ha trascinato Little Hope in un’orrenda spirale di omicidi, cospirazioni e menzogne.

little hope gioco personaggi

I quattro studenti ed il loro insegnante non sono però gli unici attori di questo film interattivo, poiché vivranno anche degli episodi che li porteranno indietro nel tempo. Confusi ed in bilico tra la realtà e quelle che inizialmente sembrano solo visioni sconnesse, saranno costretti ad osservare la sorte di loro veri e propri sosia, vissuti anni addietro in quel luogo (più precisamente, proprio nel periodo delle persecuzioni). Saranno dei semplici ed inermi spettatori o avranno la facoltà, in qualche modo, di modificare lo scorrere degli eventi ormai passati?

Nel frattempo, ciò di cui siamo certi è l’elevatissima importanza delle scelte che dovremo compiere nella Little Hope odierna. Ogni più piccola decisione, da una cosa detta piuttosto che taciuta, ad una direzione presa a discapito di un’altra, sarà in grado di modificare lo svolgimento della trama, determinando il successo (o il fallimento) della missione di salvataggio.

Un altro elemento dipendente dalla via intrapresa dagli avvenimenti è la psicologia dei personaggi. All’inizio del gioco, nella schermata di ognuno di loro, troveremo un elenco di caratteristiche comportamentali che potranno essere via via sbloccate a seconda delle decisioni prese. Modificando quest’ultime, verrà infatti plasmato non solo il temperamento del singolo, ma anche il suo rapporto con gli altri membri del gruppo, aprendo la strada a conseguenze e possibilità differenti.

little hope gioco andrew

Come nel precedente capitolo della Dark Pictures Anthology, anche in Little Hope abbiamo l’opportunità di scegliere, prima di avviare la partita, se affrontare questa spaventosa e contorta avventura da soli o in compagnia di un amico. Questo è possibile grazie alla modalità multiplayer, disponibile sia in locale che online. Giocando insieme ad altre persone avremo, oltre ad un po’ di coraggio in più, la possibilità di incappare in sequenze inedite, utili a comprendere in maniera più completa la lore del gioco.

Per quanto riguarda i controlli, Supermassive Games non ha effettuato particolari modifiche rispetto ai lavori precedenti. Continuando sulla stessa linea di Until Dawn e Man of Medan, vediamo alternati momenti di esplorazione a sequenze governate dai numerosi quick time event, questa volta decisamente più accessibili grazie al piccolo avviso che li precede.

little hope gioco andrew buio

Durante le fasi di ricerca, ci muoveremo con cautela all’interno di ambienti molto spesso ristretti, a tratti quasi claustrofobici. Lo scopo principale, oltre alla sopravvivenza, è quello di riuscire a recuperare il maggior numero di oggetti collezionabili: indizi utili a far luce sulla torbida vicenda in cui siamo rimasti invischiati.

Nascoste tra vecchi libri e documenti ingialliti, troveremo anche delle cartoline particolari, che hanno una funzione diversa da tutti gli altri oggetti presenti. Esse, infatti, sono denominate Presagi di Morte: una volta prese in mano, daranno al fruitore un vero e proprio aiuto visivo, aprendo un rapido scorcio su quello che potrebbe essere un eventuale futuro di uno dei protagonisti. Una volta visto, sarà decisione del giocatore tenerne conto, cercando di evitare quella sorte avversa, o rischiare affrontando di petto le situazioni e seguendo solo il proprio istinto.

little hope gioco fantasma

Per quanto riguarda il comparto grafico, l’Unreal Engine 4 svolge bene il suo compito, proponendo una qualità e un’ottimizzazione dei dettagli pari a quelle presenti nel capitolo precedente dell’antologia. Anche se gli effetti e l’ambientazione sono ben sviluppati e curati, non si può dire lo stesso delle animazioni. I movimenti e le espressioni del viso dei nostri malcapitati, seppur ben fatte, non sono all’altezza del contesto e finiscono così per risultare meno rifinite.

Un’arma a doppio taglio è certamente rappresentata dallo stile cinematografico, che rende così speciali e riconoscibili i lavori del team inglese. Nonostante si noti un indubbio miglioramento, sia nella parte di regia che nel montaggio, in alcuni tratti sembra sia stata data la precedenza all’autorialità, a discapito della comodità di movimento. Spesso, infatti, le suggestive inquadrature non riescono a fornire un punto di vista adatto alla scelta della direzione dell’avatar, rendendo così più difficoltosi gli spostamenti.

little hope gioco mary

Portando l’attenzione sulla sceneggiatura e sui dialoghi, tralasciando l’apprezzata traduzione in italiano, si inizia ad arrivare a qualche nota dolente. Una storia travolgente e ben strutturata con inaspettati colpi di scena mozzafiato, purtroppo, in questo caso non basta a nascondere l’eccessiva semplicità dei dialoghi. Gli scambi di battute tra i vari personaggi sono spesso forzati e non del tutto convincenti, risultando in alcuni istanti vagamente superficiali e inconsistenti. Detto ciò, i momenti di conversazione sono comunque ben bilanciati a quelli di azione, donando al gameflow un piacevole ritmo.

In quanto al sonoro, la qualità è ottima: rumori minacciosi e versi gutturali provenienti da chissà dove accompagnano perfettamente l’atmosfera di terrore creata, rendendo la tensione sempre più acuta e continua.

little hope gioco curatore

Passo passo, procedendo a tentoni nell’impenetrabile nebbia, Little Hope si presenta come un horror degno di nota. Ciò che lo caratterizza maggiormente è un mix di dettagli agghiaccianti, jumpscare efficaci e retroscena disturbanti quanto misteriosi, in una cittadina che richiama, senza dubbio alcuno, la più nota Silent Hill.

In ogni momento si viene posti dinanzi a scelte di carattere pratico e morale, intrecciando di conseguenza i destini dei personaggi sotto il silenzioso e serpeggiante sguardo del Curatore. Gli indizi, sparsi omogeneamente, ci aiuteranno non solo a districare e mettere in ordine i frammenti della storia, ma anche ad intuire dietro quale volto si cela l’origine del male.

Nonostante i temi della stregoneria e della caccia alle streghe siano già stati ampiamente trattati nella cultura cinematografica dell’orrore, questa volta lo sguardo del fruitore sarà condotto più in profondità. Siete curiosi di scoprire il subdolo ed il malvagio che si cela dietro a processi ed esecuzioni?

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Lunghi capelli rossi e pelle bianca sono le cose che mi contraddistinguono, insieme all'amore per la musica e per le piante. Appassionata di videogiochi fin da piccola e divoratrice di libri e dolci, metto insieme parole per tentare di diventare una vera scrittrice.

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