Il Sesto – L’amore, la vita e l’immortalità di Trevor Between

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Green Moon Comics inaugura la collana Tundra, curata da Fabio “Punk” Baldolini, con Il Sesto, fumetto che vede Lucio Perrimezzi al soggetto e alla sceneggiatura, mentre disegni, lettering e colori sono a cura di Francesca Follini. Tundra raccoglierà le storie più intense e cupe, a tratti più impegnative, affiancando la collana Tormenta, dedicata alle trame più intimiste, e Tropico, più briosa e disimpegnata.

Date queste premesse non c’è sicuramente da aspettarsi spensieratezza e leggerezza da Il Sesto. Il fumetto di Perrimezzi-Follini cerca di affrontare in modo alternativo e originale un tema decisamente difficile da raccontare senza essere scontati: l’immortalità. La sconfitta della morte è un argomento che da sempre ha attanagliato la fantasia e il desiderio dell’umanità, sia nelle opere di finzione che nella realtà stessa, una ricerca che si può rivelare portatrice più del male che del bene.

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Nel caso de Il Sesto l’immortalità è qualcosa che appartiene dalla nascita a Trevor Between e a nessun altro. Un povero figuro destinato a non conoscere la morte, condannato allo spostarsi e costruirsi una vita nuova ciclicamente per non destare sospetti, in una società ormai abbastanza scaltra per poter scorgere la sua peculiarità. Eppure c’è qualcosa che può renderlo felice in questo infernale carosello: l’amore, anche se comporta bugie o dolorose verità, ma soprattutto la consapevolezza di assistere all’invecchiamento della propria compagna giorno dopo giorno.

Questa base ricorda un po’ il film Highlander, che per l’appunto mostra l’essere immortali più come una condanna che come un dono, portando sofferenza soprattutto per quanto riguarda le relazioni (ci sono anche gli scontri, tanta azione e tante altre tematiche secondarie, ma questo è il riassunto all’osso del tema principale). Forse per impedire che ai lettori scattassero troppi campanelli da questa somiglianza, la trama di questa graphic novel anziché svilupparsi seguendo solamente il filone principale vede la nascita di tante sottotrame.

Questa scelta stilistica è da lodare, poiché dimostra la voglia di dare spessore alla storia e ai personaggi che agiscono al suo interno, però non trova completa realizzazione, soprattutto considerando la lunghezza dell’opera: poco più di 70 pagine offrono ben poco spazio per sviluppare una trama complessa come quella de Il Sesto è stata pensata, quindi sono state prese delle scelte drastiche come velocizzare la narrazione in determinati punti e saltarne degli altri, creando un ritmo concitato anche nelle parti statiche in cui il silenzio e la riflessione dovrebbero farla da padrone, senza contare che molti spunti iniziali (alcuni decisamente interessanti) vengono poi abbandonati.

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Ecco, l’abbandono degli spunti è ciò che ritengo davvero “critico” in questo fumetto: molte cose, se non ci fossero state direttamente, avrebbero permesso alla storia di scorrere in modo più omogeneo, senza scossoni e senza spingere il lettore a domandarsi che fine abbiano fatto alcuni personaggi o che conclusione abbia avuto questa o quella situazione. Forse un lavoro di editing sfrontato quanto drastico avrebbe permesso a Il Sesto di diventare un vero e proprio diamante e di riuscire a trasmettere concretamente certi messaggi.

Molto coinvolgenti i momenti in cui Trevor si batte contro sé stesso e contro il mondo per poter riportare in vita la donna amata, tanto che il pathos raggiunge livelli considerevoli. Alcuni momenti invece, anche se egualmente pregni di pathos, vanno purtroppo a perdersi per una scelta non troppo azzeccata del lettering, che rema contro il lettore. Apprezzo la volontà di voler cambiare il lettering in base ai diversi contesti, ma deve pur sempre rimanere facilmente leggibile.

I disegni sono ben eseguiti, accompagnati da colori sapientemente scelti per trasmettere il giusto stato d’animo al lettore; il tratto realistico di Francesca Follini riesce a trovare lo spazio adeguato per enfatizzare alcune espressioni e situazioni senza mai esasperare (e rovinare) il tutto.

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Il Sesto è una lettura molto interessante seppur a mio gusto leggermente caotica: si presenta bene alla vista e lascia non pochi spunti di riflessione, molti dei quali sottovaluti al giorno d’oggi. Questo fumetto ha lottato con tutto sé stesso per non essere inscatolato nello spinoso recipiente dei cliché e, per quanto riguarda il mio giudizio, è riuscito a distinguersi e ritagliarsi un posticino speciale nel panorama fumettistico.

Un ringraziamento speciale a Green Moon Comics

 

Nina-chan Articoli
Dolce, carina, coccolosa, sadica, affascinata dall'horror e dal creepy... insomma, gli opposti convivono in me. "Mani in pasta" ovunque con collaborazioni tra sceneggiature, recensioni, gestione di disegnatori ed autori, sono loro il mio mondo. Datemi libri, non fiori.

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