Monster Sanctuary (Nintendo Switch)

monster sanctuary nintendo switch

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Se c’è un gioco che ha sicuramente segnato l’infanzia videoludica di molti quello è sicuramente Pokemon, ma vi siete mai chiesti come potrebbe essere un GDR con mostri e combattimenti a turni dove bisogna esplorare anche dungeon tipici dei metroidvania? Forse è il desiderio di soddisfare questa curiosità che ha spinto Moi Rai Games a sviluppare Monster Sanctuary, un buon ibrido che riesce ad unire le caratteristiche principali di questi due generi videoludici senza risultare una copia priva di anima e inventiva.

In Monster Sanctuary giocheremo nei panni di un apprendista guardiano dei mostri (o guardiana) che viene accompagnato nella sua avventura dal suo famiglio spettrale, un animale che guida la sua famiglia da secoli. All’inizio del gioco ci verrà chiesto di scegliere il suddetto famiglio tra un lupo, una rana, un falco o un leone, inoltre potremo dargli un soprannome.

monster sanctuary casa

Nel Santuario dei Mostri, un regno fantasy medievale, dovremo esplorare vari dungeon nei quali vivono i mostri e allenarci con la nostra squadra per aumentare il nostro grado di guardiano. Oltre ai mostri selvatici dovremo affrontare anche altri guardiani che incontreremo nel corso dell’avventura, nonché i malvagi alchimisti che minacciano la tranquillità del Santuario, e ovviamente sarà compito nostro cercare di fermarli.

Sebbene si siano visti più volte giochi in cui un giovane intraprende un viaggio verso l’avventura e la crescita personale (Pokémon è forse l’esempio più lampante), Monster Sanctuary presenta una storia non così scontata. Il comparto narrativo riesce a coinvolgere e incuriosire soprattutto grazie ai vari dettagli sul passato del Santuario e sul rapporto tra Guardiani ed Alchimisti, che ci aiuteranno a comprendere meglio questi cattivi e la motivazione della loro ribellione.

monster sanctuary acqua

Per quanto riguarda il gameplay, il gioco riesce a combinare bene l’esplorazione tipica dei metroidvania e i combattimenti a turni dei GDR, che partiranno ogni volta che ci scontreremo con un mostro. Notevole la grande varietà di dungeon in pixel art da esplorare, con ambientazioni diverse tra loro come il bosco, le segrete, le montagne innevate e tanto altro.

Non mancano poi enigmi da risolvere per potere sbloccare passaggi e trovare tesori rari, e ad aiutarci nell’esplorazione saranno proprio i nostri amici mostri con le loro abilità speciali, utilizzabili anche al di fuori della battaglia. Per esempio alcuni mostri ci permetteranno di vedere al buio, altri di attivare sfere elementali e altri ancora di farci raggiungere piattaforme lontane con il loro volo.

monster sanctuary elementi

I combattimenti si presentano principalmente come dei 3 vs 3, nei quali potremo scegliere dalla nostra squadra di 6 mostri quali mandare per primi sul campo e il loro ordine di attacco. Quando invece si deve affrontare un altro guardiano o un alchimista è possibile utilizzare tutti e 6 i mostri.

Gli scontri richiedono molto impegno e strategia e difficilmente si riesce a battere un avversario se si è sottolivellati, quindi anche se il gioco permette di evitare gli scontri con salti o abilità dei mostri è sconsigliato farlo troppo spesso, soprattutto verso la fine. Per sconfiggere i nostri nemici dovremo approfittare specialmente delle debolezze dei nostri avversari, usando mosse che coinvolgono i quattro elementi naturali (acqua, terra, aria e fuoco), la magia o gli attacchi fisici.

Una volta terminato un combattimento, tutti i mostri della squadra guadagnano punti esperienza e noi otteniamo delle ricompense che variano per rarità in base al punteggio raggiunto, che viene calcolato in base al numero di combo e turni eseguiti. Tra le ricompense, oltre agli oggetti utili negli scontri come pozioni, antidoti ed equipaggiamento, troviamo le uova dalle quali nascono i mostri.

monster sanctuary combattimento

Possiamo incontrare fino a 101 mostri, che vengono catalogati nel diario dei mostri, un’enciclopedia in stile Pokédex in cui è possibile vederli in tutta la loro bellezza (anche se con gli sprites in alcuni casi un po’ si perde) e conoscere le loro caratteristiche attraverso descrizioni ben dettagliate.

Tra i mostri troviamo sia creature dal design originale che esseri mitologici o folkloristici come il minotauro e il tanuki giapponese. Inoltre sarà possibile farli evolvere grazie ad oggetti particolari chiamati catalizzatori e ottenere così alleati più forti. Diversamente da altri GDR a turni, in Monster Sanctuary le mosse non vengono apprese casualmente, ma ad ogni aumento di livello il nostro mostro otterrà un punto talento da poter spendere a piacere per sbloccare una delle mosse presenti nel suo albero delle abilità. Purtroppo, però, una volta raggiunto il livello 40 i mostri non potranno livellare ulteriormente e ottenere così i talenti non sbloccati, quindi occorre valutare attentamente le proprie scelte o in caso ricorrere all’annullamento dei talenti.

Oltre alle missioni principali, che ci permettono di andare avanti con la storia, abbiamo anche delle quest secondarie, che rendono il farming per aumentare di livello meno noioso e spingono ad esplorare ogni angolo dei dungeon. Una volta completata la storia, sarà inoltre possibile continuare l’avventura e sbloccare le aree che non siamo riusciti a visitare prima, ottenendo le uova dei mostri mancanti.

monster sanctuary talenti

Graficamente Monster Sanctuary si presenta come un gioco molto gradevole, in cui la pixel art e la scelta dei colori rivelano molta cura, soprattutto per quanto riguarda le ambientazioni. I mostri, fatta qualche eccezione, hanno un design accattivante che spinge a ottenerli tutti, inoltre le loro animazioni sono realizzate piuttosto bene e risultano fluide sia durante i combattimenti che quando ci seguono in viaggio.

La mappa dei dungeon consultabile durante l’esplorazione invece è molto spoglia, presenta solo elementi essenziali. Mi sarebbe piaciuto che nella versione Switch (non so se in quella PC ci sia) avessero dedicato un tasto all’apertura della mappa per consultarla, invece di doverla cercare nel menù ogni volta. In quest’ultimo, che si è rivelato piuttosto ordinato e intuitivo, è possibile vedere la nostra squadra attiva e anche tutti i mostri ottenuti, che volendo possiamo scambiare con quelli attivi. Tra le tante cose possiamo anche parlare col nostro famiglio, che ci darà informazioni sulle nostre missioni.

monster sanctuary lupo spettrale

Parlando del level design, i dungeon presentano mappe ben articolate con tante zone segrete da esplorare, ma con pochi punti che richiedano precisione nei salti e rapidità nei tasti come in altri metroidvania. Questo può essere un aspetto negativo se prediligete questo genere di sfida in quanto, come ho già accennato, il gioco punta più sulla difficoltà dei combattimenti che sull’esplorazione.

Una colonna sonora piuttosto piacevole accompagna il nostro guardiano nelle sue avventure, con brani che si differenziano in base al dungeon che ci si trova ad esplorare. Tuttavia, fatta eccezione della musica dei combattimenti, che è quella che sentiamo di più, nessuna di queste risulta particolarmente memorabile. A non essere memorabili sono anche molti nomi dei mostri: si alternano infatti nomi giapponesi ad altri semplicemente didascalici, come nel caso dell’Orsotalpa (fusione di questi due animali) o degli stessi famigli (per esempio il lupo che si chiama “Lupo spettrale“), il che fa apprezzare ancora di più la possibilità di dare dei soprannomi ai mostri.

monster sanctuary ponte

Nonostante il mio iniziale scetticismo, Monster Sanctuary si è dimostrato una bella fusione tra due generi che mai avrei pensato di vedere uniti così bene, e se vi piacciono entrambi può essere decisamente un buon acquisto, soprattutto per Nintendo Switch se come me la preferite nella modalità portatile, poiché il titolo è comodissimo da giocare fuori dal dock.

In particolare mi sento di consigliare Monster Sanctuary a chi cerca un GDR con combattimenti a turni intensi che richiedano strategia e molto impegno, ma anche a chi adora i metroidvania in pixel art che richiamano un po’ il fascino del retrogaming.

Special thanks to Team17

Kalles Articoli
La mia passione per i videogiochi nasce sin da bambina con la prima Play e Pokemon Blu per GameBoy e non mi ha mai abbandonata. Amo in particolare i GDR e rilassarmi con Animal Crossing. Oltre ai videogiochi, mi interessano molto le serie tv e l'animazione nelle sue varie forme.

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