Con l’uscita del secondo volume di Avatar: The Last Airbender, intitolato “La ricerca“, Tunué continua l’avventura che porterà Zuko e Azula a scoprire che fine abbia fatto loro madre, una missione non semplice, tanto che il giovane imperatore della nazione del fuoco chiederà aiuto all’Avatar e ai suoi amici soprattutto per tenere a bada la sorella.
La storia si è già andata a delineare nel primo volume, ovvero Avatar: La promessa, tuttavia è possibile approcciarsi anche direttamente alla lettura de La ricerca senza rischiare di non comprendere quel che accade, poiché i personaggi comunque spiegano il necessario per godere della narrazione. Non è obbligatorio avere già tutte le informazioni per capire bene la trama, e conoscere il volume precedente o anche la serie animata originale permette più che altro di entusiasmarsi nel trovare citazioni e collegamenti vari.
Pur mantenendo il tono scanzonato tipico della serie, rispetto a La promessa in questo volume le tinte si fanno più cupe e il tutto viene permeato da un’aura di maggiore serietà, dal momento che i temi trattati sono molto delicati e complessi.
Zuko vuole trovare sua madre, Azula anche, ovviamente per motivi diversi; ci sono le loro storie, la loro sensibilità e anche quella della loro stessa madre in un alternarsi di flashback rivelatori. La storia si svela agli occhi del lettore seguendo il normale corso degli eventi, e mettendo in luce la fragilità che c’è nei personaggi che appartengono a questa sfortunata famiglia. Tutta la narrazione è concentrata infatti su di loro: Aang, Katara e Sokka sono “solo” degli aiutanti, spettatori a loro volta degli eventi.
Non mi dilungherò ulteriormente per non rischiare di cadere in spoiler, anticipo solo che ci sono anche delle piccole sotto-trame che arricchiscono il volume, rendendo la narrazione ancora più matura e profonda. Avatar: La ricerca infatti non è una lettura adatta solo ai più giovani, ma è assolutamente godibile anche da parte di chi è più grande, come tutti quelli che sono cresciuti guardando la serie in televisione.
I disegni, fedelissimi alla controparte animata, sono dinamici e a tratti evocativi, perché qui non si tratta soltanto di saper disegnare faccine simpatiche per far ridere nei momenti di ilarità, ma anche di trasmettere una vasta gamma di emozioni. I momenti ricchi di pathos non sono pochi e sono tutti abilmente riusciti, tanto che il ritmo asseconda il flusso della narrazione alternando momenti pieni di calma, nei quali ci si prende il giusto tempo per le spiegazioni, a momenti pieni di azione dove la frenesia del momento riesce ad essere trasmessa nella sua completezza.
Avatar: The Last Airbender – La ricerca si eleva rispetto al volume che lo precede, dando ancora più profondità alla serie, creando una connessione forte fra il lettore e i personaggi, abbassando ogni barriera e concedendo finalmente rivelazioni attese a lungo. Una lettura scorrevole, simpatica ma anche ricca di emozioni, che non bisogna assolutamente prendere sottogamba svalutandola come “per bambini”.
Un ringraziamento speciale a Tunué
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