Cosa potranno mai avere in comune l’adepta di un ordine votato alla rinuncia dei beni materiali e una donna a capo di un’astronave che quei beni li distribuisce in tutta la galassia? La scoperta di un terribile segreto, fatto soprattutto di ipocrisia e corruzione.
Le loro strade s’incrociano per puro caso, ma le due saranno costrette ad unire le forze in una disperata fuga da coloro che vogliono insabbiare le prove, mentre tutti i civili sembrano troppo presi dall’accumulo compulsivo di beni materiali per prestare attenzione a quel che gli accade intorno.
Le premesse de Il Regno Invisibile – edito da MagicPress – sono a dir poco eccellenti; un’avventura sci-fi al femminile che fa della stratificazione il suo marchio di fabbrica. In ogni tavola G.Willow Wilson – autrice di Ms. Marvel e Wonder Woman – riesce ad inserire un elemento di riflessione, che va dal ruolo della donna in alcune delle società da lei pensate all’interno della galassia al ruolo della religione, contrapposto ai reali intenti in cui poi si adopera, fino alla politica e all’addomesticamento della società. Potrebbero sembrare troppi argomenti da sviscerare in un sol colpo, ma in realtà è tutto ben bilanciato e non risulta mai troppo retorico o pesante.
Grazie ai botta e risposta arguti dei personaggi del cargo, Il Regno Invisibile vive di un’energia incredibile. In tal senso una lieve influenza dal mondo orientale è abbastanza evidente, anche per stessa ammissione dell’autrice nelle pagine finali del volume. Sebbene qui si parli di corrieri che viaggiano nello spazio, mentre in Cowboy Bebop siamo di fronte a cacciatori di taglie, il tono di alcuni momenti è piuttosto simile, soprattutto nella caratterizzazione dei personaggi – a voi il compito di scoprire tutti i collegamenti del caso.
Per pronunciarsi sull’esito dell’opera per intero è ancora presto, essendo questo il primo di 3 volumi, ma una cosa è certa: Wilson ha fatto un ottimo lavoro e tutti gli elementi accennati finora promettono un’avventura complessa e ricca di colpi di scena. Per tornare ad un elemento a mio avviso centrale nell’opera, il ruolo della figura femminile nella società, è importantissimo il flashback sull’adepta – Vess – e le parole da lei pronunciate circa la vita che l’avrebbe attesa se fosse rimasta al suo posto e avesse rinunciato al sogno di aderire all’ordine religioso da lei scelto.
Nonostante sia solo un piccolo spiraglio, è evidente che i volumi successivi faranno chiarezza su di lei, sulla sua comunità e sul pensiero comune circa il ruolo della donna. Allo stesso modo i brevi accenni all’avidità degli esseri senzienti, tale da averli resi ciechi di fronte alle più grandi catastrofi politiche, è un elemento da non sottovalutare e senz’altro occuperà uno spazio maggiore nel corso dell’opera.
Esiste, dunque, un punto debole ne Il Regno Invisibile? Purtroppo sì, ma non per via della sceneggiatrice, quanto dell’illustratore, Christian Ward. Certamente le sue tavole, dai colori vibranti, rendono giustizia all’energia che le parole di Wilson sprigionano in tutto il corso del volume, ma a volte lo stile stesso penalizza più del dovuto le tavole.
Sulle prime, infatti, si fa fatica a distinguere bene i personaggi e si rischia di fare una certa confusione, pregiudicando la comprensione di dialoghi fondamentali per capire il legame tra tutti loro. Se, insomma, lo stile è piuttosto ricco nei colori, è nel tratto che a volte si rende più semplice, con linee quasi abbozzate che arrivano a stridere troppo con l’atmosfera stessa dell’opera. Difficile, tuttavia, non è sinonimo di impossibile, e alla fine ci si abitua allo stile e si riesce ad arrivare in fondo senza troppi intoppi.
Nonostante questo piccolo neo mi sento di consigliare caldamente Il Regno Invisibile proprio per le numerose suggestioni che offre e per la complessità della trama, ricca di spunti di riflessione e perfettamente in grado di suscitare forti emozioni, non solo per tutte le critiche rivolte alla società – che possono essere perfettamente applicabili anche al nostro mondo – ma anche per i significativi legami che ho voluto solo citare di proposito, per non togliervi il piacere della scoperta.
Un ringraziamento speciale a Magic Press
Commenta per primo
Questo sito è protetto da reCAPTCHA e si applicano le Norme sulla Privacy e i Termini di Servizio di Google.