Princess Maison – Volume 4

Tornare a leggere le pagine di Princess Maison è come chiacchierare con un caro amico che non si vedeva da molto: non importa quanto tempo sia effettivamente trascorso, sembrerà sempre di essersi salutati ieri. La qualità del manga di Aoi Ikebe, pubblicato in Italia da Bao Publishing, non accenna a vacillare e il quarto volume si riconferma emozionante, maturo e capace di toccare con delicatezza e onestà i tasti dolenti e gli aspetti più gioiosi delle esperienze di vita più disparate.

A fare da sfondo alle vicende dei personaggi resta la casa, quel luogo che ci appartiene e rispecchia più di ogni altro, quello in cui rifugiarci dopo una giornata di lavoro, quello che abbiamo sognato e immaginato, quello che talvolta ci ricorda assenze assordanti ed altre volte ci consente di espanderci senza limiti imposti da altri.

Il volume si apre con un nuovo personaggio che ci offre uno sguardo estremamente lucido sulla vita di una donna single che lavora come freelance. Una stanza spaziosa, il televisore a fare da sottofondo, i rumori di un cantiere fuori dalla finestra e il computer perennemente acceso: è così che ci viene introdotta Onna, una donna stimata nel suo settore per l’estrema efficienza e professionalità che la contraddistinguono.

Enigmatica, di poche parole e intrigante, Onna ha attirato l’attenzione di alcuni colleghi, che si scontrano però contro un muro ogni volta che tentano di istaurare con lei un rapporto d’amicizia. Del resto, Onna non ha radici in una sola città e preferisce spostarsi di volta in volta in aree diverse del paese per scoprire luoghi sempre nuovi, libera da costrizioni. Si rivolge alla stessa agenzia immobiliare della protagonista, Sachi Numagoe, per vendere la sua casa ed acquistarne un’altra in una città diversa, un’abitudine questa che porta avanti già da un po’ di tempo.

Senza alcun bisogno di ricorrere a spiegazioni né lunghe didascalie, Aoi Ikebe ci mostra soprattutto attraverso silenzi e splendide immagini evocative quanto ricca e complessa possa essere la vita di un libero professionista e quanto riduttivo sarebbe guardare ad Onna con pietà, perché single, o solo ed esclusivamente come fortunata, per la flessibilità che le consente il tipo di carriera che ha scelto.

Caratteristica di ogni personaggio del manga è infatti quella di non poter essere ridotti a un modello completamente negativo o assolutamente ideale: non esistono vite perfette e ogni personaggio oscilla costantemente fra attimi di gioia e grandi difficoltà, momenti di solitudine e risate con persone care, scontri con i familiari e importanti affermazioni di autonomia e libertà.

Incontriamo anche Tatsuno, una donna dalla carriera brillante che ha acquistato casa e vive da sola col suo gatto Jannson. Il suo personaggio viene presentato attraverso lo sguardo di due colleghi uomini, che discutono animatamente di quella che reputano una scelta bizzarra, quasi innaturale: acquistare una casa da soli.

Fungono da intermezzo fra i vari capitoli degli interessanti questionari svolti realmente su un campione di donne nubili in Giappone. Questi forniscono ulteriori spunti di riflessione per il lettore, a partire dalle spese e dalle abitudini di donne adulte non sposate che vivono però situazioni differenti: quelle che possiedono una casa, quelle che vivono con i genitori e infine quelle in affitto.

Dopo Onna e Tatsuno, la narrazione torna sulla protagonista, Sachi, che ha finalmente realizzato l’obiettivo per il quale si è impegnata anima e corpo per anni: acquistare la casa dei suoi sogni. I capitoli a lei dedicati ci mostrano però soprattutto nuovi lati del personaggio di Kaname, toccando un altro quesito fondamentale: cosa accade quando quel qualcosa che amiamo sopra a tutto il resto nuoce al nostro benessere?

Le pagine del quarto volume di Princess Maison ci trasportano con dolcezza negli angoli più privati delle vite di giovani donne alle prese con un futuro incerto, dove la ricerca di una direzione è costantemente scossa da giudizi esterni. Fra amicizie, difficoltà, lacrime e traguardi, non possiamo non affezionarci alle donne raccontate in questo manga. Consigliato a chiunque sia alla ricerca di un’opera matura e capace di scaldare il cuore.

Un ringraziamento speciale a Bao Publishing